Quel che resta

Per tutte le volte che ti domandi se ti penso quanto mi pensi tu.

Se anche tu rimani impigliata nel tempo. Nelle ore. Ai momenti.

Quando ci si tocca con il pensiero, in un respiro mancato, nel buio che s’illumina.

Si può desiderare l’anima più del corpo e cercare quel desiderio solo da lontano?

O scegliere l’attesa, quella dell’attimo prima.

Quel fremito lasciato alla distanza. A non potersi sfiorare.

Distanti tanto da odiare il destino.

Al punto da cercare negli occhi di chi ci guarda il ricordo

e il profumo dei nostri desideri.

Stringerei i denti e affronterei il freddo

sapendo di ricevere ancora il tuo calore

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Stelle

E siamo lì, ansiosi di vivere questa notte fatta di cieli stellati e stelle cadenti, di teli stesi sulla sabbia, di desideri e speranze.

E siamo lì, con il naso all’insù, pronti a “catturarne” una, dieci, cento.

Immersi nella notte fatta di stelle “amiche” a cui confidare i propri segreti, fatta di preghiere, di pensieri racchiusi in pezzi di carta e sigillati dalle fiamme di un falò.

E siamo lì, distesi, accanto all’amico, all’amica, a chi amiamo, a chi abbiamo appena conosciuto.

Pronti a urlare, ridere e scherzare.

 

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E siamo lì, pronti ad esclamare: “l’ho vista!”

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Diamanti preziosi

Alcune emozioni sono difficili da esternare. Allora trovi un modo per tirarle fuori, per portarle su. Magari scrivendole. Anche se scrivere le proprie emozioni, trasformarle in lettere, mette sempre un po’ a disagio.  Perché quando scrivi l’anima tende ad aprirsi. Poi ti rendi conto che è l’unico modo che hai per materializzare quello che ti passa dentro. Quello che desideri in un preciso momento della tua vita. E’ l’unico modo per ammettere che desideri [sempre e ancora] quel sorriso, per esempio.

Quello visto la prima volta, che ha riempito di luce quello che luce non era, che in un attimo ha rimesso a posto tutto, quel sorriso più bello di una sorpresa. Con le lettere poi, puoi esaltare quello sguardo. Due occhi belli e insostenibili. Così profondi da affogarci dentro, da perderti e non sapere più dove sei. Cerchi, con quelle lettere, di imprimere tutto quello che il cuore trattiene e non dimentica ma che la memoria si lascia spesso sfuggire. Ogni dettaglio, anche il più piccolo.

Come tanti diamanti preziosi.

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Il nostro odore (Tracce di noi)

Più ti avvicini e più ho voglia di dirti una cosa. Voglio dirti quello che tutti pensano e nessuno dice. La verità. E la verità è che la prima cosa che ho immaginato di te è stato il tuo odore, quello della tua pelle. Sì, l’odore, credici. Perché e da lì che ti accorgi se è quella la persona che desideri, che vuoi respirare. Perché il suo odore s’impadronisce del resto dei tuoi sensi e l’incatena. Che prende piede nel tuo pensiero e ti spinge a conoscere, ad amare, a volere qualcuno. Fino a chiudere gli occhi per amplificare quella percezione quasi come un bisogno estremo, a tal punto da farla diventare pura essenza. L’uno alla ricerca dell’altro. Un po’ come animali.

Perché, in fondo, abbiamo qualcosa d’istintivo ancora in noi.

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