La mia regina

Si muove come una dea la mia regina. In ogni posizione, in ogni sguardo, in ogni momento la ritrovo su di me.

Severa la mia regina, con il suo scettro ha preso il mio cuore e ha liberato le mie emozioni. Mi ha fatto prigioniero con le sue parole e con il suo severo tocco mi ha fatto delirare.

Sento il profumo della mia regina che, insieme ai suoi occhi, mi ha reso un manichino. Mi nutre e mi consuma la mia regina e mi manda in altri luoghi, con un rapido tocco delle sue labbra mi porta alla pazzia.

Non so se voglio uscirne fuori mia regina, quindi ti chiedo:

Che cosa vuoi che io diventi? Demone con ali d’angelo o un semplice giullare?

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Ordina pure mia regina.

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Né prima, né dopo

Ti cercherò. Ti cercherò senza abbassare lo sguardo e, passo dopo passo, troverò la via. Se non t’incontrerò, seguirò le emozioni che mi condurranno al centro della tua anima. Allontanerò il silenzio perché quello non porterà a nulla. E quando mi sentirò definitivamente perso, allora ascolterò i suoni, le sensazioni e rincorrerò con la bocca il tuo sapore. Saranno tutti fari che illumineranno la strada. Perché ogni strada, lo sai, porta a un punto.

Sarà lì che ci ritroveremo.

 In quell’unico punto chiamato “adesso”.

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Testa o cuore

Preso, catturato come mai prima d’ora. Tu, moneta dalle due facce. Dolce, sensibile, romantica, sognatrice. Io, rapito dal tuo pensiero, dall’arte di posare le parole, dall’equilibrio dei tuoi movimenti, dalle vibrazioni che trasportano le tue emozioni. Tu, che all’improvviso ti accendi. E in un attimo scende una maschera invisibile sul tuo viso. Una maschera che non nasconde, ma trasforma. Spumeggiante, disinibita, sfacciata.  Io, perso nel tuo gioco, nel tuo dire, dal vortice impaziente della tua passione. Dolce mistero e deliziosa curiosità, resti moneta tra le mie mani.

Sono pronto a lanciarti e aspettare.

Che faccia avrai la prossima volta?

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Fili che uniscono

Che la vita fosse fatta di fili, io l’ho sempre saputo. Che fosse intrecciata in modo da legare le persone, anche. Sapete come immagino questi fili? Colorati e di ogni specie. Fili invisibili che, al di là del tempo, riescono a tenere vicino il pensiero di più anime. Di forti, che stringono e avvolgono con la stessa intensità di un abbraccio senza fine. Altri sono lunghissimi e più sono lunghi, più avvicinano. Come fossero elastici.

Fili che sostengono le parole, che reggono i sentimenti, che ci allacciano alle idee, fili sospesi sulle nostre teste come canali che trasportano emozioni. Fili che trattengono ma che allo stesso tempo liberano e ti permettono di volare, come aquiloni in mezzo al cielo. E vedo due mani che mantengono le estremità di un filo che non si spezzerà mai, nonostante i nodi lenti e ingarbugliati di vite che troppo spesso si nascondono tra i gomitoli abbandonati in una cesta.

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Diamanti preziosi

Alcune emozioni sono difficili da esternare. Allora trovi un modo per tirarle fuori, per portarle su. Magari scrivendole. Anche se scrivere le proprie emozioni, trasformarle in lettere, mette sempre un po’ a disagio.  Perché quando scrivi l’anima tende ad aprirsi. Poi ti rendi conto che è l’unico modo che hai per materializzare quello che ti passa dentro. Quello che desideri in un preciso momento della tua vita. E’ l’unico modo per ammettere che desideri [sempre e ancora] quel sorriso, per esempio.

Quello visto la prima volta, che ha riempito di luce quello che luce non era, che in un attimo ha rimesso a posto tutto, quel sorriso più bello di una sorpresa. Con le lettere poi, puoi esaltare quello sguardo. Due occhi belli e insostenibili. Così profondi da affogarci dentro, da perderti e non sapere più dove sei. Cerchi, con quelle lettere, di imprimere tutto quello che il cuore trattiene e non dimentica ma che la memoria si lascia spesso sfuggire. Ogni dettaglio, anche il più piccolo.

Come tanti diamanti preziosi.

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