Nazionale femminile: il Belgio vince 1 a 0 e passa ai quarti. Azzurre eliminate

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Il giorno dopo fa ancora più male.

Le aspettative erano alte. Nonostante qualche scelta azzardata nelle convocazioni della CT Bertolini, tutto lasciava presagire ad un passaggio del turno. Il girone D con Francia, Belgio ed Islanda non sembrava troppo proibitivo.

Invece, la squadra è apparsa in uno stato mentale e fisico lontano da quello a cui siamo abituati a vedere. La tensione, la testa è la cosa principale che è mancata alle Azzurre. Tutte hanno messo il cuore e, secondo me, ha fatto bene Milena Bertolini a sottolinearlo a fine partita.

E’ la fine di un ciclo azzurro e, per il prossimo Mondiale, sarà necessario un cambio generazionale partendo da quelle Bonfantini e Simonetti che hanno fatto cose buone in questo Europeo.

E’ andata male e siamo state eliminate, ma questa sconfitta che brucia, farà crescere le ragazze. Si sono lette troppe cose brutte in questi giorni. I social hanno lasciato sfogo a coloro che “fino a ieri” vivevano di calcio maschile.

“Vattene Bertolini…Scappate di casa…Volete il professionismo, poi fate queste figure…le pallavoliste non sono professioniste e loro hanno vint0…”

La critica è sacrosanta, ma solo se è costruttiva. Non voglio dire che la CT abbia azzeccato tutto. Anzi, mi duole dirlo, ma ha sbagliato molto anche lei, ma non mettiamola al rogo. In Italia dovrebbe cambiare la cultura delle persone. L’italiano vuole solo vincere, allora diventi un idolo. Se sbagli, non hai la possibilità di ripartire. O meglio, puoi farlo, ma per sempre avrai sul groppone frasi del tipo “Se quel rigore lo avessi segnato…se avessi messo tizia al posto di caia…” e via discorrendo…

A queste persone vorrei dire :”Sparite, perchè non abbiamo bisogno di voi”.

Impariamo a sbagliare, ad ammettere gli errori, ad avere un viso colmo di lacrime, come quello di Milena a fine partita, ma ad accettare la sconfitta e trarne giovamento per il futuro, senza avere tutto e subito. Bisognerebbe farlo sia nello sport che nella vita lavorativa. La cultura dello sbaglio. Se penso a Baggio nel 1994 a come era stato criticato e sommerso di critiche, mi vengono i brividi. Ci sono voluti anni prima che si togliesse di dosso l’etichetta di “sbaglia rigori”, non dev’essere stato facile essere Baggio nel 1994…

Tutto il calcio italiano deve crescere, ma anche i tifosi devono farlo.

Voi da che parte state?

#iostoconilcalciofemminile

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La Nazionale stecca l’esordio all’Europeo, ma non creiamo allarmismi!

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Il risultato di 5 a 1 è chiaro. Le francesi sono state più forti in tutto. L’Italia ha avuto un approccio troppo superficiale e l’ha pagata a caro prezzo, ma sia chiaro: NON FACCIAMO ALLARMISMI!

Perchè dico questo? Perchè su Internet ne ho lette di tutti i colori. Ci sono persone che riescono a godere, sì, avete letto bene, GODERE di questa sconfitta perchè non sono state convocate alcune giocatrici di rilievo come Serturini e Guagni. Quello che voglio dire è: coach Bertolini sa perfettamente di che cosa ha bisogno e noi non siamo all’interno dello spogliatoio per poter decidere e lasciare giudizi che lasciano il tempo che trovano.

Volete tifare contro la nostra Nazionale? E’ una scelta, ma non salite sul carro dei vincitori quando c’è da festeggiare perchè da quel carro, vi lanciamo per la strada.

Oggi stiamo vivendo un momento delicato, il passaggio al professionismo sarà un’incognita, ma c’è bisogno del sostegno di tutti per fare il salto di qualità, non di criticare a destra e manca qualsiasi cosa venga fatta.

Il calcio francese è 15 anni avanti al nostro, il loro sistema calcio è cambiato 15 anni fa e noi siamo indietro… stiamo facendo miracoli, non molliamo adesso.

Sempre con le ragazze, sempre con Milena.

italia

Intervista esclusiva a Maria Grazia Gerwien: “Vi racconto l’inizio del calcio femminile”

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Intervista esclusiva di “Stelle in Campo”, abbiamo contattato Maria Grazia Gerwien, attaccante dell’ACF Genova, squadra vincitrice del primo campionato di calcio femminile nel 1968. La Gerwien vinse anche una Coppa Europa nel 1969 con la maglia della Nazionale Italiana.

Maria Grazia Gerwien
Maria Grazia Gerwien

Al link sottostante, potrete ascoltare l’intervista integrale. E’ stato emozionante intervistare questa atleta, la sua storia deve aiutare le giovani calciatrici a capire che il calcio femminile, se sta raggiungendo dei risultati e più visibilità lo deve a donne come Maria Grazia.

Clicca qui per ascoltare l’intervista a Maria Grazia Gerwien

L'ACF Genova, vincitrice dello scudetto del 1968.
L’ACF Genova, vincitrice dello scudetto del 1968.

Buon ascolto!

Denise Civitella

Ph.credit

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