TORNIAMO ALL’ANTICO…SARA’ UN SUCCESSO

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I giornali preferiti e letti dalle piattilografe! Così noi giovanotti definivamo i fotoromanzi: negli anni cinquanta erano molto venduti, le donne in genere erano affezionate a questa “invenzione” tutta italiana nata da un’idea di due grandi nomi: Cesare Zavattini e Damiano Damiani. Una trovata che ebbe successo e specialmente le ragazze  di ceto basso, erano attratte dal sogno, dalle avventure e dalle vicende amorose. Piattilografe perché la maggior parte delle fans erano le donne di servizio presso le famiglie più borghesi e le giovani dattilografe ai loro primi approcci di lavoro con le prime macchine per scrivere. I tormentoni erano sempre gli stessi, cambiavano gli attori, gli interpreti, ma i soggetti erano piuttosto monotematici per offrire storie d’amore contrastate, gelosie, avversità e tanta tanta…monotonia. Perché vi ricordo tutto ciò? Perché ora siamo proprio giunti al peggio del peggio: una volta il mercato era dominato da “GrandHotel” e “Bolero”, oggi non v’è bisogno del supporto cartaceo e di un editore, oggi si punta il cellulare,  il PC per ottenere le famose telenovelas tipiche dei fotoromanzi italiani. Ne abbiamo piene le tasche di De Martino e Belen, sono settimane che sono in vacanza e di foto distribuite a destra e manca, ne abbiamo tante e patinate da riempire album su album. Storie note, noiose e da sbuffare: si lasciano, si amano, mai divorziati ma separati, solo per i fans e soprattutto, per dare un futuro diverso al De Martino che aspira a fare molta più carriera! Questo è il retroscena: dividiamoci perché marciare separati rende molto di più. Belen non ha problemi, ma il ragazzo a parte il comprimario, altro non poteva fare. Una volta smarcato e attribuiti amorazzi diversi per entrambi, lui ha fatto un po’ di strada, ha cominciato a inserirsi con qualche contrattino e la presa per il cucolo è riuscita. Ora due carriere più sicure e si torna insieme perché si amano come non mai. Ma che gente siamo? Possibile che non riusciamo a scrollarci di dosso queste inutili storie da fotoromanzi? E infine: esistono ancora le piattilografe di una volta? 

 

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UN DITO OGGI E UN DITO DOMANI…

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Innanzi tutto, per sgombrare il campo da ogni equivoco, il signore non sta mostrando il “digitus impudicus” per offendere o apostrofare qualcuno che gli stia sui gorgioni! Il dito fasciato è il pollice (no il medio)  e l’indiano Pawan Kumar, uno dei 900 milioni di elettori chiamati alle urne in India per il rinnovo del governo, ha voluto “farsi male” per punirsi a causa del madornale errore compiuto nella cabina elettorale: avrebbe voluto votare il partito dell’ “Elefante” e invece per una banale distrazione, ha votato per il partito del “Fior di Loto”. In India, per favorire anche gli elettori analfabeti, i partiti sono rappresentati da simboli e/o figure in modo che votare sia facile per tutti indicando il simbolo preferito. Pawan ha sbagliato è ha pagato il suo errore, amputandosi in dito “colpevole”. Infatti, il pollice con la sua impronta digitale, attesta la validità del volto. Strano ma vero, direi che il signor Kumar è un uomo di carattere, un uomo preciso che sa quel che vuole e che sbagliando il voto, è venuto meno al suo impegno politico, favorendo gli avversari che sono odiati dal partito dei socialisti in quanto conservatori della vecchia guardia. Rido anche se di divertente non c’è molto in questa storia. Rido a mascelle sguaiate, se penso al nostro paese, a noi elettori e alla nostra correttezza nelle scelte oculate e ponderate: siamo pronti a saltare sul carro dei vincitori, pronti a cambiare preferenza contro promesse elettorali, ondivaghi e opportunisti con l’orecchio teso verso il primo che promette mari e monti e poi scopriamo che veniva dalla…campagna. Insomma rido al solo pensiero della nostra dignità, della nostra serietà e del nostro impegno categorico e penso mestamente che se fossimo a prendere seriamente (come si dovrebbe), ogni elezione, dopo aver visto i risultati e comportandoci ogni volta pronti alla punizione per il pentimento, sapete quanti moncherini conteremmo per strada? E sbaglia oggi e sbaglia domani, e taglia qui e taglia là, solo mani mozze rimarrebbero! Dai raga’, non facciamo …gli indiani!

 

 

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IL GATTO MANCA E SCOTLAND YARD INDAGA

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Dell’arresto di Assange saprete tutti ormai, pagine e pagine hanno prepotentemente illustrato l’uscita forzata dalla sua reggia dorata. Bloccato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra per proteggersi dai vari mandati d’arresto, dopo anni di “libertà rinchiuso e senza uscire” come ospite gradito, finalmente il colpaccio è stato messo a segno dalla polizia londinese. Hanno fatto irruzione nella sede diplomatica e hanno portato via a forza il noto fondatore di Wikileaks. Quasi irriconoscibile, invecchiato e con una folta barba bianca che gli copriva il viso, la sua “vacanza” è terminata e ora cominciano i tanti problemi: se apre bocca e parla, salteranno molte teste importanti, la sua attività mediatica non si è mai interrotta, molti vorrebbero averlo tra le mani e ora vedremo come finirà questa commedia. Intanto lui, da anni era sempre in compagnia di James, un gatto che con estrema fantasia, vestiva con una cravatta al collo e lo esibiva spesso e volentieri dietro la finestra dell’ambasciata. Ebbene, il gatto al momento dell’arresto non si è fatto trovare: c’è chi sostiene che alcuni amici di Assange l’abbiano portato via prima che arrivassero gli agenti, altri dicono che quelli della sede diplomatica non sopportavano la presenza del felino e hanno affidato James a terze persone. Scotland Yard  indaga e  spera di ritrovarlo. Potrebbe fornire indicazioni utili e notizie importanti ai fini dell’inchiesta. Chissà cosa abbia visto e sentito in tutti questi anni! Il suo nome è James…James e…basta! 

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FINITA LA PACCHIA….CARA ILONA

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E’ la foto più elegante del vasto catalogo personale della Cicciolina! E’ pulita, perfetta e nulla lascia immaginare del noto mestiere esercitato della Ilona Staller. Mi riferisco alla carica della deputata Staller che ha occupato un scranno per una legislatura del parlamento italiano. Orbene, come sapete, sedere in quelle aule, Montecitorio e Palazzo Madame, non solo concede grande prestigio alla personalità fortunata ed eletta dal popolo (sic), ma accorda tanti privilegi che il popolo se li può solo sognare. Ebbene, la signora Ilona è rientrata tra coloro che abbiano visto ridursi la pensione dorata: una sola legislatura assegnava a ciascuno dei titolati cifre molto interessanti per vivere abbastanza bene. Purtroppo la sua come altre, è stata ridotta, abbassata notevolmente e quindi le nega la vita che avrebbe voluto vivere come prima. Ora dopo aver blaterato a lungo per difendere il suo “diritto”,  è passata al pianto greco: ossia vende tutti i suoi beni, perché non ce la fa più con i soldini. E’ al verde, lamenta debiti e quindi deve darsi da fare. Non solo vende l’attico di 250 mq a Roma dove vivevano altri esseri viventi come una tigre e tante colombe bianche, immacolate come lei; ma vende pure il pianoforte a mezza coda, una ricca collezione visiva della sua folgorante e impegnativa carriera e…udite udite, vende tutte le mutandine che ha usato nei suoi film. Beh, scusate se è poco, ma la Cicciolina, spera di ricavare tanto da tutto questo che pone in vendita, per regolare i suoi debiti, rivedere la sua posizione sociale e cercare di cambiare il pianto greco: ora cerca anche l’amore! Quello vero, no una botta e via. Lei si dichiara una donna normale come tante altre e vorrebbe una persona che l’ami e che la ricambi. Sono d’accordo su tutto, brava la Staller però….c’è un però, le mutandine proprio no! O meglio le mutandine sexy sì, ma spero lei le abbia lavate prima. 

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