Ci sono porte che si aprono quando sei stanca di aspettare, quando è svanita la voglia di lottare ,quando non puoi più correre per recuperare le omissioni andate in prescrizione ,quando non cè più un ponte che possa congiugere le sponde dell’impossibile,quando non c’è più speranza nel sospiro dell’attesa, quando dentro o fuori è diventato uguale.
Non c’è mai stata e non ci sarà mai quella chiave della felicità che possa riappropriarsi del tempo perduto e lenire le ferite della rassegnazione.
Immobilità dell’anima,senso di incompiuto, ferma rassegnazione,crudele inventario di un passato che cigola sui cardini arrugginiti di una porta che stenta ad aprirsi sulla soglia di un futuro che fatica a germogliare.
copirygt (cmg@art)