San Rocco e San Sebastiano….i Santi contro la Peste.

Una storia antica: i santi protettori contro le pestilenze | Cronache Picene

Premetto che questi miei non hanno finalità religiose e riti, da seguire in questi tempi di Pandemia da Covid-19, ma solo su base conoscitiva di una malattia infettiva catalogata come  la più devastante che uomo abbia vissuto.

Nel precedente ho citato san Sebastiano, quì, di seguito il secondo dei grandi santi che divenne oggetto di devozione appunto, a causa della “Morte nera”: San Rocco. Noto  come il “santo Pellegrino”. Della sua vita si sa poco. Secondo la tradizione era un nobile di Montpellier, in Francia, educato come cristiano devoto e ascetico. Rocco, raggiunta la maturità, rinunciò a tutti i beni e si recò a Roma in veste di mendicante. Poco dopo il suo arrivo in Itali, scoppiò la Peste Nera o Morte Nera, e Rocco si dedicò alla cura degli infermi. Contrasse la peste a Piacenza ma sopravvisse, e una volta guarito tornò ad occuparsi dei malati morenti.

Tre delle sue  principali qualità rendevano la sua Intercessione particolarmente desiderabile: l’amore dimostrato per il prossimo, il fatto che fosse sopravvissuto alla peste e la sua Fede. Inoltre, la Chiesa attestava la sua disponibilità a compiere miracoli in favore di quanti si rivolgevano a lui per aiuto. Quando una Epidemia minacciò il Concilio di Costanza nel  1414 i cardinali, invocarono san Rocco, e la peste cessò. Una profusione di agiografie, sia in latino che in lingua volgare accrebbe notevolmente  la sua fama ed elaborò le leggende della sua vita.

Come l’immagine di san Sebastiano, anche quella di san Rocco appariva  durante i periodi di pestilenza : in dipinti e sculture e su medaglie, oggetti  votivi e amuleti. Si costruivano chiese e si istituivano congregazioni in  suo nome.

L’immagine del santo era immediatamente riconoscibile. Egli era  sempre accompagnato da indizi inequivocabili della sua identità : un bastone in mano, un cane al fianco, un cappello da pellegrino sulla testa e l’indice della mano libera puntato verso un “Bubbone” all’interno di una coscia.

Con il suo esempio, garantiva che era possibile guarire dalla peste e che le persone virtuose si sarebbero  prese cura degli infermi. Inoltre, dava ai credenti la speranza che avrebbe interceduto presso Dio per fare cessare un’epidemia e risparmiare una comunità.

San Rocco e San Sebastiano….i Santi contro la Peste.ultima modifica: 2021-04-30T14:38:49+02:00da un_uomonormale0

6 pensieri riguardo “San Rocco e San Sebastiano….i Santi contro la Peste.”

  1. Buon giorno Peppe, davvero interessanti queste storie che proponi e che per un certo modo hanno a che fare con la situazione che stiamo vivendo. Hai parlato di questi due santi e quasi quasi sento di “amarli”, ma io aspetto il post che riguarda la Vergine Maria che hai citata nel post precedente e alla quale sono molto devota. Un sorriso.

  2. Ciao Rosina, certo, il prossimo sarà dedicato alla vergine Maria, che sicuramente rappresenta la “Vera mediatrice”, che collega noi umani con l’Altissimo che nei secoli della peste diedero una improvvisa urgenza alla sua missione. P.S. Spero non mi scambierai per un sacerdote però. ahahah !!!Ciao

  3. Storie straordinarie che lasciano senza fiato.. bisogna avere fede per crederci e a me fortunatamente questa fede non manca.. anche se sono lontana mille miglia dalla Chiesa… Sono convinta che Dio è ovunque e in ogni luogo… Un sereno weekend …

  4. Potere della fede. Quando si crede e si nutre fede reale e comprovata, le preghiere servono e i santi intercessori operano in piena cristianità.
    Buona sera Doc.

    1. Caro Carlo, la vera sostanza del post non è tanto il valore della fede; grande dono, ma il fare ricorso ai santi e alla Madonna perchè attraverso la loro intercessione “l’ira di Dio ” venisse placata. Stiamo parlando del XV° secolo. Bene, a tale proposito, così come ho fatto ieri sera con la poesia di Michel Quoist, stasera ti riporto una poesia di Trilussa che assieme alla sua mamma pregò molte volte davanti la Cappella dei miracoli:

      “Quann’ero ragazzino,

      mamma mia me diceva:

      “Ricordate, fijolo,

      quanno te senti veramente solo

      tu prova a recità ‘n’Ave Maria.

      L’anima tua da sola spicca er volo

      e se solleva come pe’ maggìa”.

      Ormai so’ vecchio, er tempo m’è volato,

      da un pezzo s’è addormita la vecchietta,

      ma quer consijo nun l’ho mai scordato.

      Come me sento veramente solo

      io prego la Madonna benedetta

      e l’anima da sola pija er volo.

      -Trilussa-

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