RELIGIOSITA’ e IL CULTO AI TEMPI DELLA PESTE.

San Sebastiano, l'ufficiale che aiutava di nascosto i cristiani  perseguitati - Famiglia Cristiana

Una reazione meno feroce alla peste e alle sue insopportabili tensioni era di guadagnarsi i  il “favore”  divino irato, tramite la penitenza e l’autoumiliazione. Una forma di penitenza consisteva nel recarsi in processione presso un santuario recitando litanie e confessioni. Tra le prime di tali processioni vi furono quelle dei “flagellati”; che nel 1349 Papa Clemente VI condannò all’oblio. Questo movimento; “flagellantismo”  aveva come intendo quello di placare l’ira di Dio e salvare la cristianità. I membri di questo movimento  facevano voto di non lavarsi, cambiarsi d’abito o di comunicare con persone di sesso diverso per tutta la durata del pellegrinaggio. Una volta fatta questa solenne promessa partivano a coppie per un viaggio che poteva essere di 40 giorni ( per commemorare la passione di Cristo ), oppure di 33 giorni; cioè, uno per ogni anno di vita di Gesù. Durante il percorso si flagellavo la schiena per mezzo di cilici ( cinture ruvide e nodose ) con le estremità ferrate fino a sanguinare, e nel frattempo recitavano salmi penitenziali.

Vie erano altre impennate di religiosità che erano caratterizzate dal culto ai santi che ritenevano più disposti ad intercedere in favore dell’umanità. San Sebastiano, san Rocco, e la Vergine Maria.

In modo particolare durante i secoli della pest fu il culto di san Sebastiano, un soldato martire cristiano perseguitato e giustiziato sotto Diocesano a causa del suo credo religioso. San Sebastiano, veniva adorato in tutta l’Europa. Simbolicamente san Sebastiano rappresentava il martirio, trafitto da frecce  che per convenzione del tempo, rappresentavano la Peste. San Sebastiano, veniva supplicato come al pari di Cristo, che amava a tal punto l’umanità da offrirsi in sacrificio per redimerla dal peccato. Come uno scudo umano, Sebastiano riceveva i dardi di Dio attirando la peste su di sè, quindi risparmiando gli uomini.

La preghiera – supplica a Sebastiano era: “O san Sebastiano, custodiscimi e difendimi giorno e notte, ogni minuto di ogni ora, mantieni sana la mia mente; O santo Martire, attenua la forza di questa Peste. Noi ci mettiamo nelle mani di Dio e della Vergine Maria, e nelle tue, o santo Martire. Tu puoi….se vuoi, fermare questa pestilenza con l’aiuto di Dio”

RELIGIOSITA’ e IL CULTO AI TEMPI DELLA PESTE.ultima modifica: 2021-04-29T14:03:15+02:00da un_uomonormale0

14 pensieri riguardo “RELIGIOSITA’ e IL CULTO AI TEMPI DELLA PESTE.”

    1. Beh, non direi. Come risultato però, di tanta devozione la scena di san Sebastiano legato al palo col corpo trafitto da frecce divenne sicuramente un importante tema della pittura contemporanea e anche della scultura rinascimentale e barocca. Numerosi artisti del tempo sentì il dovere di raffigurare il martirio, oltre a vedere i devoti con indosso medagliette e amuleti con l’effige di Sebastiano. Ciao Rosì

  1. PEPPE…TE LO CHIEDO IN MAIUSCOLO. DI’ QUALCOSA SU QUESTA VARIANTE INDIANA. DICONO CHE C’E’ D’AVERE PAURA. IN ITALIA SI SONO PRESENTATI ALCUNI CASI IN VENETO. I VACCINI SARANNO SEMPRE UTILI A FRONTEGGIARLA ? IN INDIA PARE L’APOCALISSE.

    1. Hai ragione Rosina, e vorrei tanto rassicurati, nel senso che questa variante non è del tutto nuova. E’ stata sequenziata l’anno scorso, precisamente l’Ottobre scorso. Poi, è apparsa altrove. In prima istanza non pare possegga le caratteristiche che possa prevalere sui ceppi già in circolo. In India, alla base di questo scenario apocalittico c’è l’inefficienza e insensata campagna vaccinale, il che ha consentito al virus di replicarsi più volte quindi, assumere e riprodurre sempre nella stessa proteina ormai nota “Spike”. In parole povere, questo virus sta dimostrando vivacità, ma “scarsa fantasia”. Oserei dire che gli attuali vaccini che disponiamo e che stiamo ponendo in essere dovrebbero tutelarci.senza allentare le misure che conosciamo. In altri termini, la “commedia” non è ancora terminata. Ciao

  2. Beh certo, fino a quando l’umanità crederà che Gesù Cristo sia pronto a punire chi sbaglia e chi trasgredisce i suoi comandamenti, hai voglia a flagellarsi e a punirsi per essere perdonati. Non funziona così e magari l’umanità avrà sentito parlare di libero arbitrio: nessuno obbligo nella nostra religione, ma se aderiamo a Cristo, allora c’è solo da rispettare i comandamenti oltre quello che regola la nostra vita: “Ama il prossimo tuo e la terra (aggiunta di recente da Mons. Ravasi) come te stesso”. L’uomo può peccare e sbagliare, l’importante è ravvedersi e chiedere perdono. L’umanità sbaglia e sbaglia moltissimo, ma lungi dal Padre e dal Figlio, l’intenzione di punirla. Se così fosse, questo pianeta non esisterebbe più da molto tempo, visti i grandi errori commessi.
    Buona sera Doc.

    1. All’epoca c’era questa credenza…non che oggi non ci sia pure. L’intercessione presso “L’Altissimo” attraverso i santi, la viviamo oggi e sempre. Ti riporto di seguito una bellissima poesia di un famoso prelato poeta:” La Mia più bella invenzione, dice Dio, è Mia Madre.

      Mi mancava una Mamma e l’ho fatta.

      Ho fatto Mia Madre prima che ella facesse Me. Era più sicuro.

      Ora sono veramente un Uomo come tutti gli uomini.

      Non ho più nulla da invidiar loro, poiché ho una Mamma.

      Una vera.

      Mi mancava.

      Mia Madre si chiama Maria, dice Dio.

      La sua anima è assolutamente pura e piena di grazia.

      Il suo corpo è vergine e pervaso da una luce tale che sulla terra mai Mi sono stancato di guardarla,

      di ascoltarla, di ammirarla.

      È bella Mia Madre, tanto che lasciando gli splendori del Cielo, non Mi sono trovato sperduto vicino a lei.

      Eppure so bene, dice Dio, che sia l’essere portato dagli angeli; beh, non vale le braccia d’una Mamma, credetemi.

      Maria Mia Madre è morta, dice Dio. Dopo che lo ero risalito verso il Cielo, ella Mi mancava, lo le mancavo.

      Ella Mi ha raggiunto, con la sua anima, con il suo corpo, direttamente.

      Non potevo fare diversamente.

      Era necessario.

      Era più conveniente.

      Le dita che hanno toccato Dio non potevano immobilizzarsi.

      Gli occhi che hanno contemplato Dio non potevano restar chiusi.

      Le labbra che hanno baciato Dio non potevano irrigidirsi.

      Quel corpo purissimo che aveva dato un corpo a Dio non poteva marcire mescolato alla terra…

      Non ho potuto, non era possibile, Mi sarebbe costato troppo.

      Ho un bell’esser Dio, sono suo Figlio, e comando Io.

      E poi, dice Dio, l’ho fatto anche per gli uomini Miei fratelli.

      Perché abbiano una Mamma in Cielo.

      Una vera, una di loro, corpo ed anima. La Mia.

      È cosa fatta. Ella è con Me, dall’istante della sua morte.

      La sua Assunzione, come dicono gli uomini.

      La Madre ha ritrovato il Figlio ed il Figlio la Madre.

      Corpo ed anima, l’Uno accanto all’ Altra, per l’eternità.

      Se gli uomini intuissero la bellezza di questo mistero!

      L ‘hanno finalmente riconosciuto ufficialmente.

      Il mio rappresentante sulla terra, il Papa, l’ha proclamato solennemente.

      Fa piacere, dice Dio, veder apprezzati i propri doni.

      Da tanto tempo il popolo cristiano aveva presentito questo grande mistero del Mio amore filiale e fraterno…

      Ed ora l’utilizzino maggiormente, dice Dio!

      In Cielo hanno una Mamma che li segue con gli occhi, con i suoi occhi di carne.

      In Cielo hanno una Mamma che li ama con tutto il cuore, con il suo cuore di carne.

      E questa Mamma è la Mia, che Mi guarda con gli stessi occhi, che Mi ama con lo stesso cuore.

      Se gli uomini fossero furbi, ne approfitterebbero, dovrebbero ben sospettare che lo non posso rifiutarle nulla…

      Che volete, è Mia Madre. lo l’ho voluto. Non Me ne pento.

      L’Uno di fronte all’ Altra, Corpo ed Anima, Madre e Figlio.

  3. Tu parli degli straordinari dipinti Di San Sebastiano di Andrea Mantegna.. conservato a Louvre.. di Antonello da Messina.. galleria a Dresda.. Sandro Botticelli.. galleria di Berlino.. e tanti altri meravigliosi dipinti sicuramente da vedere e ammirare… Adesso questi riti da te descritti.. per fortuna.. non vengono più celebrati… BuonaSerata e grazie sempre per i tuoi interessanti post …

    1. Mentre i legami sociali; per l’epidemia, andavano scomparendo, l’esempio di un eroico martire che aveva affrontato la morte senza battere ciglio era confortante. Per di più, dal momento che per placare Dio era necessario un sacrificio perfetto e senza macchia, spesso san Sebastiano veniva rappresentato come giovane nudo di grande avvenenza e dal fisico atletico, che la bellezza rendeva attraente di più. Buon proseguimento di giornata

  4. Ho letto con devozione il tuo racconto di fede umana nel chiedere aiuto contro le terribili malattie del passato e questo tuo completare le notizie mediche relative alle terribili epidedemie con gli aneddoti sui comportamenti umai, in momenti cruciali di epidemie, l’ho molto apprezzato. Ho letto con grande piacere la poesia del Prelato poeta: meravigliosa! Mai mi è capitato di leggere versi di così tanta grandezza e di conforto per gli uomini che amano pregare Dio con l’intercessione della sua Mamma divina. Grazi infiniteper questo tuo post , Dott e giorni sereni per te. Ciao.

    1. Michel Quoist nelle sue poesie entrava dentro l’anima di ogni suo verso: impareggiabile. Credo che non si potesse chiedere di più per rendere l’idea del significato dell’intercessione. L’intercessione per noi, esseri di questi tempi, può sembrare come una forma di devozione obsoleta, che si avvicina alla superstizione ma….Non è così. La poesia di Quoist nè è la prova. Un abbraccio mia cara

  5. Ti prego di scusarmi per alcune imperfezioni grafiche del precedente commento. Il pc non mi funziona bene e devo stare molto attenta alle ripetizioni o alla mancanza di lettere che mi produce. Mentre scrivevo, sono stata distratta e poi l’ho inviato senza prima controllare che tutto fosse a posto.Ciao.

  6. Ecco, alla tua citazione precisa dell’autore della poesia che tanto ho apprezzata, mi è subito venuto in mente un libro bellissimo e ricco di fede di Michel Quoist, regalatami, moltissimi anni fa, da una mia zia assai devota. Sono sicura di averlo ancora. Lo cercherò e lo leggerò con spirito diverso da quando, giovane, un po’ sorvolavo su alcune certezze divine. Oggi, penso, mi farà bene… Ciao.

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