Ho imparato; come tutti, naturalmente, che in questa avventura in cui siamo tutti imbarcati, e che si chiama vita, è come se ci trovassimo in una vastissima aula magna, dove ci vengono somministrati amorevolmente tutte le nozioni per vivere l’avventura in modo sano.
Ho imparato, alcuni criteri per discernere se un amico è vero amico. Le mie conclusioni sono queste:
1- Se non mi ama per vantaggio suo;
2- Se la sua amicizia con me non è basata su valori futili e transitori ( bellezza fisica, intelligenza, vivacità di carattere, ecc. ecc. ), ma sui valori veri; per un aiuto vicendevole: sulla virtù; sul desiderio di diventare più buoni, e via discorrendo;
3- Se mi è fedele nei momenti di prova, disgrazie, sofferenze. La fedeltà dell’amico nelle prove è la cartina di tornasole della bontà di una vera amicizia;
4- Se la nostra amicizia ci rende migliori;
5- Se, soprattutto, questa amicizia ci porta ad elevarci sempre più nell’amore e generosità con tutti;
6- Un altro segno della vera amicizia, non bisogna dimenticare; ed è questo : due amici veri, perchè si vogliono bene, amano stare insieme. Ma a condizione che questo non diventi un ghetto. Si deve stare bene insieme con tutti, dando ad ognuno il suo. La vera amicizia, per sua natura, riversa sull’altro, la carica di amore e bontà che è stata intessuta.
In conclusione, aggiungo ancora, che la vera amicizia, rara come l’oro; è un dono troppo alto per soffrire di quella bruttissima cosa che è la gelosia!
I sei comandamenti per una leale, vera amicizia. Le persone dotate di santità, portate all’amore universale, sicuramente sapranno amare di così sublime sentimento e, conseguentemente, essere aperte ad amicizie che si dilatano nell’espandersi verso altre persone. Non mi è capitato mai di conoscere tale perfezione in una persona e non riesco a comprendere se tu sei una “persona rara” o se, molto semplicemente, ci dai i dettami per una perfetta collaborazione amicale. La vera amicizia è, lo sappiamo tutto, un incontro raro tra due persone ma di tale perfezione, la reputo impossibile.
Buon pomeriggio, Pepe, un sorriso
Dicendo la vita insegna, presuppongo che in questa aula magna, vi siano degli scolari. Ebbene, ho elencato ciò che la vita insegna di buono, ma che, ahimè, pare che sui banchi vi siano a sedere pochi scolari. Figurati mia cara se io possa essere “persona rara”; tutt’altro. Già molte volte ho passato in rassegna la mia vita lungo il mio dignitoso percorso, per ciò che riguarda il mio atteggiamento verso gli altri e tutt’oggi, ancora mi accorgo che le mie reazioni e atteggiamenti sono umanamente non di persona compatibile alla mia età, ma oserei paragonarli adolescenziali, quasi anormali. Rifletto spesso e mi accorgo che il mio giudizio sulle persone è influenzato da molti elementi che sono meritevoli di correzione. Ma cos’è stata la mia, una confessione ? Beh, forse si forse ni(ni). Ciao
Certo: “Chi trova un amico, trova un tesoro” e tu la disamina dei requisiti propri di un vero amico,l’hai fatta e quelle virtù le hai elencate tutte. Il tesoro sta proprio nella conferma di quelle realtà che raramente si trovano tutte rachiuse in una parsona. Ma ammesso che lo siano e, dunque, tu avessi trovato quel tesoro, potresti giurare che non ne saresti almeno un pochino geloso, che mai pensassi al dispiacere di perderlo.Questo non significherà, certo, chiudersi in un ghetto, perchè la libertà è il bene più prezioso che abbiamo, nondimeno, ci sarà sempre il timore che altri se ne impossessi, creando situazioni che magari portano anche a vanificare quel progetto di aiuto reciproco, di elevazione ed di amore, che una volta perso non si potrò più riversare sugli altri, come tu dici. A te la replica. gentile amico e…alla prossima. Buona serata.
Una disamina perfetta…diremmo….nevvero ? Ma questo non vuol dire che che io ne faccia parte. Come ho detto sopra a Licia, devo imparare a purificare il mio sguardo, e chiedere al Buon Dio di affinarmi l’orecchio e spalancare il cuore allo scopo che io possa raccogliere il buono che la vita mi insegna e dare ad essi un senso. Nel mio cammino mi sono sorpreso spesso a chiederGLI di essere colui che avanza nella vita dove camminano gli altri, e sforzarmi di amare e non di guardarmi i piedi. Se così, la gelosia non avrebbe spazio. Ciao cara
Non è un decalogo, ma sembrano sei buone regole su cui fondare un ottimo rapporto. Del resto, mi insegni che l’amicizia come l’amore, regole non ne ha, o meglio ne ha ma non sono tutte citabili. Resta molto da capire non solo chi deve essere giudicato in base alle regole, ma anche chi pretende che siano rispettate. Certamente no l’interessato che va per conto suo e non si sofferma a pensare se si comporta lui stesso come indicato. Sono rapporti un po’ difficili quello dell’amicizia e dell’amore, ecco perché parlarne spesso…aiuta!!!!
Buona sera Doc.
Bella osservazione la tua Carlo, quindi meritevole di molta considerazione. Sottolinei le”regole” e metti alla base l’amore. Chi deve comandare ? E’ questo in sintesi la tua osservazione. Forse ti fornisco una risposta che esce fuori dal contesto, ma…non direi. Avere bisogno di comandare o di giudicare è solrtanto una nostra debolezza di uomini. Ritengo questo atteggiamento un’imperfezione dell’amore. Se prendiamo una famiglia dove ci sia ama e dove tutti si amano a condizione che gli uni siano i primi “Amici” degli altri. capita sovente di ascoltare quel giovanotto che del loro papà dicono.” Mi padre non ci comandava quasi mai e quasi mai ci puniva. Noi nutrivamo il massimo rispetto e lo amavamo troppo per ricompensarlo di questo amore. Ecco carissimo, a mio avviso quale deve essere la regola unica. In altri termini, suscitare e giammai imporre. Buona giornata
Che dirti? T i ammiro per i tuoi meravigliosi propositi….
Ciao.
E io che dirti ? Grazie, ma credimi cara, non sono io quello che va ammirato. Cerco di non annaspare al cospetto di chi è veramente da ammirare. Ciao cara