Ho capito che sto invecchiando…assieme a tanti..

Tutti invecchiamo! | Top Doctors

Questa  fase della nostra vita, è sicuramente una terribile prova che va affrontata. E tuttavia, anche se la mia( parlo di me ) vita è stata spesso non sempre facile, nel momento che la vedo sfuggire, io, come tanti, cerco di trattenerla. Ma cosa ci  fa soffrire di più in questa fase? Semplice,  quella di sentirci condannati alla inutilità, quindi dare a chi ci sta accanto di che preoccuparsi di me o di noi, quando, invece vorremmo fortemente essere ancora utili.

Ma una cosa l’ho capita e cioè, che la vecchiaia non è quel  tracciato di strada che mi porta alla morte, bensì, un cammino verso la vita. Sembra strano, ma è così che la vedo. La vita totalmente sbocciata, e per sempre divinizzata in Cristo.

Epperò occorre che  io accetti la durezza della trasformazione, quel passaggio che mi introduce in un’altra vita; similmente al seme del grano, che  sotterrato per potere generare la spiga, deve morire.

Per la mia anzianità, è finito quel tempo  di correre verso gli altri, come pure di camminare speditamente, e come non posso più salire le scale a due a due e velocemente. E le mani ? Già, le mani che iniziano a tremare e gli occhi a fare fatica sullo scorrere delle pagine di un libro. E la memoria ? Ah, quella poi che sembra burlarsi di me nascondendomi anche i nomi che qualche anno prima stavano ben memorizzati. Ogni giorno che passa, mi scopro sempre più solo a radunare i ricordi, le mie pene passate, mentre quelle che furono gioia sembrano svanire.

Mi verrebbe da chiedere al Cristo, che Lui non ha provato questa esperienza perchè ha bruciato la sua esistenza nel fiore dei suoi anni:” Tu non puoi capire, Signore cosa significa quel lento e inesorabile invecchiare e vedere la vita che vorrebbe sfuggire !. E’ veramente duro, Signore invecchiare, mi capisci ?”

Cosa mi risponderebbe LUI ? Che non è come penso io, e che di me ha ancora bisogno,  come ne aveva un tempo perchè, è da un cuore che batte, fosse anche stanco, che genera e  regala tanta vita in quel corpo che lo ospita, e quel cuore è ancora fucina di amore potente e puro, e le parole, continui messaggi di vita. Ho capito, dunque, che il Signore mi chiede di aiutarlo per la salvezza del mondo.

 

Ho capito che sto invecchiando…assieme a tanti..ultima modifica: 2021-07-16T19:09:39+02:00da un_uomonormale0

8 pensieri riguardo “Ho capito che sto invecchiando…assieme a tanti..”

  1. Sorrido……calandomi da una vetta ancora da te non raggiunta e per cui, penso, di non esserti più tanto gradita. Temi la vecchiaia, io rispondo a questo tuo post, a modo mio.
    Invecchiare non è che il normale proseguimento della vita, quando il nostro destino lo permette. Il dilemma della vecchiaia, come della morte, è “il come” la viviamo e “il come” l’abbandoniamo. E’ questo che fa paura, non siamo poi, così forti da accettare ogni compromesso che ci attraversa il cammino….ne siamo costretti, invero. Dev’essere bello invecchiare, avendo qualcuno accamto che ci voglia bene e l’età non conta perchè se i cuori ritmano all’unisono, nel sorgere del sole o nel suo tramonto, saranno sempre attenti l’un l’altro. Da soli, o in una Casa di Riposo (quale irriverente “denominazione” di una struttura che diventa, in sostanza, la propria prigione), o con una badante…. la via è comandata a bacchetta, si ritorna indietro nel tempo, a quando si era bambini e, pure rivoltosi, si ubbidiva. Secondo me, l’accetto di invecchiare come noi non vorremmo, è infinitamente gradito al Signore che sicuramene ne saprà ricavare il meglio per le Sue misericordiose intenzioni. Sereno giorno.

    1. Ciao Licia. Vedi cara ? E’ colpa mia che nei miei argomenti non riesco a farmi comprendere. Non sono io ad avere paura di invecchiare, ma mi sono messo come diretto interessato al fine di cogliere( ahimè con risultato fallimentare), tutte le persone; uomini e donne che si trovano ad affrontare questa epoca della vita; e perchè no ? Anch’io sono parte di questa “comitiva” e ho tentato di esporre quelli che sono le problematiche che questa epoca ci presenta e tradurli in colloquio con il il Signore e mettere nella sua “Bocca” ciò che oso immaginare se Lo conosco bene come presumo. “Per cui penso di non esserti gradita!”; dici tu a me. Questa è pura fantascienza. Un caro abbraccio a te.

  2. “Si le grain ne meurt” di André Gide è stata una delle prime letture importanti della mia adolescenza e, sicuramente, la più densa di significati profondi per il nutrimento della mia interiorità. Tu, oggi , ricorri a questa citazione per supportare il tuo umanissimo e altrettanto elevato post, dove tratteggi una vecchiaia che paventi (ma che, in te, solo può prospettarsi non troppo lontana) e di cui ben sai prevederne i disagi, che sono veramente tanti, ma non rendono spenta e inutile la propria esistenza. In questo problematico tratto della vita, tante cose si vedono e si affrontano con spirito diverso e, per assecondare le possibilità fisiche, ma anche psichiche, tanto si cerca di evitare, facendo leva sulle piccole, buone cose della quotidianità e sugli affetti più veri, per procedere con un minimo di serenità verso il definitivo occaso.
    Ti ho letto con piacere ed ho apprezzato molto, condividendole, le conclusioni a cui sei giunto. Sono senz’altro degne della tua sensibilità religiosa ed umaitaria, quella che ti spinge ad amare il tuo prossimo e a prodigarti come risposta d’amore verso il tuo Dio.
    Grazie per questo tuo edificante intervento e Amen, mio caro Dott. Ciao.

    1. Ciao Maria Teresa, vedi, questo mio – chiamiamolo articolo – può nascondere diverse interpretazioni, ad esempio, se nel nostro tempo di piena attività fisica non avevamo mai tempo per nulla: troppo impegnati. L’unica cosa che vedevamo era la moltitudine che camminava scontrandosi senza mai incontrarsi, perchè si aveva fretta. Tutti a rincorrere il tempo per non perderlo neppure a quell’amico:”Ti vorrei aiutare ma non ho tempo!”, persino l’atto di fare la preghiera del mattino; anche breve: No, non ho tempo. Città che corrono, tutti che corrono perchè il tempo lo si deve guadagnare e non perdere. Epperò, ecco il momento che ci dice:” Hai sbagliato la tua vita!” Non hai capito che le lancette dell’orologio segnano inesorabili le ore brevi, quindi i giorni stessi si accorciano. Oggi, siamo in quella età che il tempo ci avanza, quindi tutti gli attimi sono miei, nostri. Questo tempo che LUI ci ha donato, un regalo per, che può deteriorarsi perchè non va conservato. Un abbraccio a te cara

  3. Beh, mi è parso e perdonami se sbaglio, che il commento riguardasse il tempo della vecchiaia, sia pure genericamemte riferita e che l’aforisma del chicco di grano nel nostro dibattere, volesse indicare che – da ciò che finisce può sempre nascere bene- ( secondo l’accenno che tu hai fatto al progetto di Dio). Del tempo in sé e della sua volocità o mancanza si è commentato in precedenza. Almeno io l’ho fatto. Ciao

    1. Si cara, faccio cenno al progetto di Dio, significando, che il tempo, in età avanzata è sempre un suo dono, e che Lui si aspetta che lo impieghi coscienziosamente e quanto Lui desidera che io faccia. Un forte abbraccio

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