Napoleone Bonaparte a 200 anni dalla sua morte

Jacques-Louis David - The Emperor Napoleon in His Study at the Tuileries - Google Art Project 2.jpg

Per questa volta vi faccio riposare, quindi  niente medicina.

Mi piace ricordarlo con questo suo aneddoto.

Una  volta  gli  venne  posta  questa  domanda: “Maestà,  quando  deve  iniziare  l’educazione  di  un  bambino ?”  Rispose: ” Vent’anni  prima  che  nasca !”  Bene,  in  via  casuale  ho  letto  questa  frase,  scorrendo  quà  e  là   un  opuscolo  che  mi  trovai  fra  le  mani,  e  m’è  piaciuta,  perchè  in  questa  risposta   ho  visto  tanta  saggezza  che,  in  verità  non  avrei  mai  attribuito  a  questo  baldo  imperatore  pigliatutto.  E  così,  nella  mia  modesta   analisi  personale,   ho  intravisto  molto  di  più.

Se  è  vero  che  l’educazione  di  un bambino  comincia  con  la  buona  formazione  dei  genitori :  è  anche   vero  che  ogni  bambino  che  nasce,  porta   in  sè tutta  la  storia  dei  suoi  antenati.  E’  come  un  libro  misterioso  in  cui  vi  hanno  scritto   i  millenni.  Tutto  ciò  che  di  buono   e  di  gramo  fu  fatto  dai  suoi  antenati,  è  in  qualche  modo  scritto  in  quel  libro  vivo  e  misterioso  che   è  un  bambino  che  nasce.  In  buona  sostanza,  una  bambino  che  nasce   è  fatto  di  quella  pasta;  come  si  suol  dire  in  gergo;  fatto  con  quella  indole  e  temperamento.  Per  dirla  in  codice,  nei  geni  dei  suoi  cromosomi,  c’è  tutto  un  passato  scritto.  Sta  poi  a  lui,  scrivere  la  sua  pagina.  La  sua  liberissima  pagina,  anche  servendosi  di  quella  pasta  e  di  quei  pennelli.

Beh…a  questo  punto  il  discorso  sarebbe  molto  lungo. 

Napoleone Bonaparte a 200 anni dalla sua morteultima modifica: 2021-05-07T19:03:14+02:00da un_uomonormale0

6 pensieri riguardo “Napoleone Bonaparte a 200 anni dalla sua morte”

  1. Il personaggio storico del grande Napoleone , mi è stato sempre simpatico . La sua capacità di elevarsi a livelli insperati ,la sua grinta, la sua spiccata, geniale personalità ,ha fatto sì che ne seguissi, sempre, con grande interesse lo studio della sua ascesa , condividendo anche la tristezza della sua caduta: “Due volte nella polvere, due volte sugli altar.” La famosa poesia del Manzoni, ” Il 5 Maggio”, l’ho sempre recitata con piacere e tutta, benché lunghissima, la ricordo ancora perfettamene a memoria. Un destino fatale, quello del Bonaparte che, in me, ha destato sempre ammirazione mista ad una sorta di pietà. Mi ha fatto piacere la tua scelta di parlarne, tenendo, comunque presente riferimenti alla tua sapienza di medico. Infatti hai preso lo spunto dall’aneddoto per accennare ad un interessantissimo argomento di genetica. Grazie. Ti lascio il mio saluto cordiale e l’augurio di un riposo sereno. Ciao.

  2. Proprio perché grande uomo, grande mente e audace condottiero, la sua vita non poteva essere serena e tutta rose e fiori. Solo la storia e il lungo periodo potranno rendergli una immagine reale, veritiere e scevra da ogni pregiudizio. I francesi ne sono fieri ma lui…lavorava per l’impero!!!
    Ciao Peppe bella serata mio caro amico.

  3. Buon pomeriggio Peppe bhe la storia ci insegna molto, sinceramente a me Napoleone è sempre piaciuto, quella sua frase la dice tutta e una buona dose di saggezza non guasta mai.
    Tutto parte dai genitori come ben dici tu dai loro geni, ma è anche vero che qualche volta appare una pecora nera, credo che con il tempo e la perseveranza può riemergere quel lato direi BUONO anche perchè se non erro in noi vi sono due lati misteriosi.
    Un caro abbraccio Peppe

    1. Ciao Serè, si, non “erri”, nel senso che se la scienza ci dimostra che quel determinato difetto o altro che portiamo non è a motivo che l’abbiamo ereditato dal babbo o da mamma o dal nonno, in realtà sotto c’è un oceano misterioso, e magari attorno ai geni( epigenetica ) ha riportato quell’eredità ma che non è di appartenenza dei nostri geni ma viene, appunto da fuori di essi che ci dicano che non siamo necessariamente predestinati a quel determinato difetto o altro, ma che questi si possono riparare grazie alla plasticità delle nostre Sinapsi, cioè, quelle connessioni tra cellule nervose oppure tra un neurone e un organo periferico e che gestiscono le nostre emozioni, il nostro pensare e tutto ciò che è incoscio. Capisco sia un attimino complicato, ma sta tutto quà l’intreccio della nostra fisiologia. Un abbraccio a te cara.

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