La santità dell’albero…la santità della Natura

Mercoledì Freudiani: L'ALBERO DEGLI AMICI (di Jorge Luis Borges)

Ho letto poco fa sul profilo di “Licsi 35pe”, cioè dell’amica Licia, una poesia di un poeta romanesco che amo tanto TRILUSSA. E così, mi è venuta alla mente una sua poesia che presumo possegga tanta verità

***

 È un dialogo tra un albero di ulivo e il taglialegna che sta per tagliare l’albero. L’albero dice:

“Ma perché mi strappi dalla mia terra? Che vuoi? Mi fai trasformare in una scrivania come quel faggio?”.
Risponde: “Ma no, che dici? Tra poco tu diventerai statua di un santo. Ti metteranno sull’altare, ti porteranno in processione. Sarai santo. Potrai fare tutti i miracoli che vuoi.”
Ma l’albero rispose:
“Ti ringrazio tanto, ma il carico di ulive che ho addosso, non ti pare un miracolo più grosso di tutti quelli che farei da santo? Tu stai sciupando tante cose belle, in nome della fede. Ti inginocchi se vedi che un pupazzo muove gli occhi e non ti curi di guardare le stelle. Mentre gli diceva queste parole si intravvide una luce d’improvviso, un raggio d’oro e Dio dal paradiso benediceva l’albero, con il sole”.

Trilussa

La santità dell’albero…la santità della Naturaultima modifica: 2021-07-14T13:16:32+02:00da un_uomonormale0

8 pensieri riguardo “La santità dell’albero…la santità della Natura”

  1. Bello questo dialogo tra l’ulivo e il taglialegna, quanta verità nell’incuria dell’uomo verso la natura! . L’albero ci è utile in tanti contesti per cui abbatterlo, per taluni bisogni è inevitabile ma….
    Già la natura, a volte, con nubifragi o straripamenti di fiumi, ne stronca la vita ma l’uomo, lo fa molte volte per solo arrivismo, per il solo scopo di lucro. Pensiamo alla bellezza di un albero e a quanto ci elargisce, in ombra, frutti, in bellezza di una natura gioiosa….bellezza che dobbiamo rispettare pechè è dono benedicente di Dio e alla fine del dialogo, quasi a suggellarne l’importanza ecco la luce smagliante del raggio di sole ad illuminarne l’immenso. Rispetto e amore agli alberi….glieli dobbiamo, per ciò che in natura rappresentano, per la loro via di tante esperienze non raccontate, per essi stessi essere dono.
    Trilussa, poeta che amo tantissimo sa far parlare anche le pietre, ha sempre vissuto la verità dei comportamenti umani, in ogni loro epoca, ne ha confessato la brutalità e le ipocrisie, senza mezzi termini, anche a costo della sua libertà di vita- Ogni sua poesia ne è dialogo, dalla lettura scopriamo ed impariamo…sarebbe un bene se lo facessero diventare autore di studio nelle scuole Buon pomeriggio, caro Peppe!

    1. Sappiamo bene che la natura è la nostra mamma, una mamma che ci dà di che nutrirci. Noi uomini abbiamo bisogno di questa madre nostra per potere vivere, mentre la natura può vivere anche senza di noi. La natura che viene vista nell’intero universo che ci sovrasta, non solo è il nostro ambiente di vita ma cosa meravigliosa, è da essa che traiamo la materia prima per il nostro corpo, e per il nostro sviluppo. Non è forse dal suo grembo che Dio ci ha tratti ? Pensa, cara Licia, che quei popoli che consideriamo sottosviluppati, quelle tribù, non dimenticano neppure per un solo attimo l’importanza della natura. Giorno per giorno essa ci alimenta e se veniamo privati da questa comunione e anche con tutto l’universo, noi non potremmo mai nè vivere nè svilupparci. Se capissimo che il nostro corpo non è affatto autonomo, e neppure autosufficiente ma abbiamo come entroterra l’universo e con questo siamo senza alcun indugio solidali. P.S. Trilussa grande poeta romano, sta facendo il suo ingresso nella nostra antologia. Pensa che qualche anno fa era snobbato, e così, oggi, ha trovato un posto di rilievo di prima qualità. Ciao Licia, buon pomeriggio

      1. In Romanesco, Trilussa è stato il poeta delle verità scomode, quelle che si potrebbero condensare nel detto latino dell’educare sorridendo e perfino ridendo. Poeta eccezionale che non ha mai temuto critiche e perseguimenti di sorta, libero di esprimere sempre e comunque, il suo saggio pensiero.Per quanto riguardaa il dialogo tra l’albero ed il suo assassino, il suo fine didattico è lampante e perfettamente condivisibile. La Natura va vista sempre come Madre e generosa nutrice di tutte le creature… Bistrattata dall’uomo,ella sa pure reagire, vendicarsi e prima o poi, rendergli ” pan per focaccia.” Troppo spesso, tutto questo non si considera. Ciao, Dott. e buon pomeriggio.

        1. Oilà, il povero taglialegna “assassino ?”. Beh, mi sembra troppo poveraccio. Solo che ha avuto la sfortuna di sentirsi citato nella coscienza da quest’albero che gli ha insegnato il significato della vita.Un caro abbraccio a te cara

    1. Ti capisco. Per te anche una “e” come verbo sbadatamente privata dall’accento sarebbe orribile. Se penso a quello che combino io, mi rimane solo di fuggire in una giungla. Sai, ogni volta che tocchiamo il tasto “grammatica” non posso fare a meno di evocare alla mente un mio compagno di scuola, dalle medie inferiori alle medie superiori. Ebbene, questo mio compagno, aveva il dono di prendere a schiaffi la grammatica. Ti cito un solo esempio.Nei temi, scriveva “à fatto….”, e non c’era verso che lo imparasse. Per concludere, in tutte le materie scientifiche aveva 9: oggi è ingegnere nucleare.

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