QUESTA PANDEMIA….MA E’ SOLTANTO TUTTA COLPA DEL CORONAVIRUS ?

Coronavirus, deforestazione e allevamenti: è tutto collegato - AgireOra

Oggi viviamo sicuramente dentro un sistema che definirlo molto complesso suona quasi come “giustificazione “, e il fenomeno “Pandemia” che si è abbattuto su di noi, ha stravolto tutto ciò che a noi sembrava essere sotto il nostro libero arbitrio. Ebbene, covid-19 si è messo lì, eretto a sottoporci “a una prova di sforzo”. La domanda è:” Cambierà il nostro modo di vivere ?”.
Una cosa è inopinabile, e cioè, che il covid ci ha smascherato i nostri Limiti, le nostre debolezze e fragilità non da una potenza militare corredata da sofisticati armi nucleari, ma da un esserino che neppure si vede a occhio nudo. Basti pensare che le sue dimensioni sono 160 volte più piccole del diametro di un capello della testa.
Ed ecco che tutti addosso a questo esserino invisibile causa della pandemia. Ma è davvero sua la colpa ? Direi di no, perchè lui avrebbe avuto piacere di starsene quieto dentro il pipistrello habitat che occupava “felice”, quindi non aveva nessun interesse a vedersi in giro per il pianeta a fare “danni”, se l’uomo( sempre l’uomo ) non avesse violentato la foresta e portarlo a bordo di qualche mezzo di trasporto; magari un aeroplano.
Ebbene, oggi a distanza di 15-16 mesi, abbiamo avuto il “piacere” di avere fatto la sua conoscenza il che ci ha permesso di smascherarlo in alcuni suoi aspetti. Oddio, ancora si naviga in mezzo ai dubbi, alle incertezze, ma qualcosa di certo pare ci sia. Per esempio, sappiamo benissimo come impedirgli di contagiare attraverso le restrizioni che hanno dimostrato davvero di funzionare benissimo.
Sappiamo benissimo, che non è un microrganismo che “vola”, perchè l’unica via di trasmissione è tramite il contatto diretto ( persona infetta con quella non infetta”. E sappiamo anche un altro particolare importante e cioè, che l’infezione per avvenire, non basta inalare una-due particelle, ma ce ne vogliono una certa quantità.
E’ quasi certa; anzi tolgo il quasi, l’ipotesi che se i nostri comportamenti saranno virtuosi, e associati alla massiccia campagna vaccinale abbiamo molte probabilità di sentirci fuori dal tunnel, perchè il covid-19 non ha i piedi o le ali per spostarsi: siamo noi che lo portiamo a “spasso” per fare danni.
Un aspetto, sicuramente non fa bene a nessuno, e cioè, gli intrecci mediatici, gli improperi che spesso rasentano l’etica e la morale.

Ieri, 5 Giugno, giornata mondiale dell’ambiente…

Lunedì 5 giugno si celebra la Giornata Mondiale dell'Ambiente – Consiglio  Nazionale dei Geologi

Argomento trito e ritrito, ma ieri è stata la giornata mondiale dell’ambiente.

La pandemia, ormai ci siamo dentro ed è compito nostro uscirne…ma la vogliamo rispettare la nostra benedetta natura  tanto per cominciare ?

La Pandemia, un terribile dramma, ma anche una grande opportunità che ci svela l’aspetto più importante di come noi uomini siamo riusciti a sconvolgere il sacro equilibrio di un ecosistema. Forse non abbiamo compreso che il pianeta terra non è di nostra proprietà esclusiva, ma che l’intera creazione è un dono del Creatore a noi, ma anche al mondo animale e vegetale. Iddio ha preparato questa immensa casa come ambiente di vita, quindi ognuno di noi, nessuno escluso ne siamo responsabili perchè la nostra salute ne tragga benefici. Ebbene, la Pandemia ci ha messo davanti a questa realtà che con i nostri comportamenti l’abbiamo sfruttata, inquinata al punto, che esse stessa si sta rivoltando contro di noi per ucciderci.
Il pianeta Terra, quindi, è malato e la sua malattia ha un nome ben chiaro:”L’Uomo!”
Abbiamo assistito a certuni che esprimevano questo pericolo e preoccuparsi. Ma questi venivano puntualmente considerati profeti di sventura o sognatori incalliti.
Il mondo politico, serra le fila e della difesa della natura ne fa il suo cavallo di battaglia. Nel Giugno del 1992 117 capi di stato e di governo si sono seduti per discutere per la prima volta di avvicinarsi al capezzale del pianeta che vedevano in serio pericolo, quindi cercare di mettersi daccordo su quale “terapia” adottare per salvarlo e come di sovente avviene in questi casi, il “malato ” ne pagò le conseguenze.
Gli scienziati, a mio parere hanno un solo compito che consiste nell’inginocchiarsi su questo dono di Dio per studiarlo, quindi cercare di capire e fare capire a tutti noi su “come è iniziato” e analizzare lo stupendo meccanismo del suo sviluppo. Il Creatore, quale Padre, non può che essere contento nel vedere i suoi figli prendere via via possesso, nella riflessione, e nell’azione, dell’ambiente, che EGLI da tutta l’eternità ha voluto per noi.
E tuttavia, noi uomini, non abbiamo mai corrisposto a questo “Dono” che richiedeva “umiltà” similmente al bambino che anno dopo anno passa da una classe all’altra della scuola.
L’uomo non ha ancora capito che che per quanto sviluppata possa essere la scienza, mai e poi mai potrà mai consentirgli di conoscere il “perchè” di questo dono, ovvero, di tutta le creazione.
Forse non abbiamo ancora capito che l’universo, non è solamente un “Ambiente di vita”, ma è soprattutto la materia prima del nostro corpo e del suo sviluppo.
In conclusione, comprendere queste ovvie cose, si eviterebbe il dramma dell’inquinamento per tutti gli squilibri che abbiamo introdotto nel ventre della natura, e in cambio, essa ci minaccia. La Pandemia parla chiaro.

Tutti sullo stesso treno…il treno della vita !

IL TRENO DELLA VITA

Un post insolito per me. Un tentativo di allentare un po’ l’aria medica e consorelle.

Mi  piace  immaginare  la  nostra  vita  come  un  lungo  viaggio  sul  treno.  Un  treno  che  corre  veloce  sui  binari  per  condurci  a  una  meta  che non conosciamo.  Una  stazione  che  non  è  a  noi  nota.  E  questo  viaggio,  non  è  mai  solitario.  Spesso  ci  accomodiamo  col  desiderio  di  stare  tranquilli,  di  non  essere  disturbati.  Molti  viaggiatori  sonnecchiano,  alcuni  leggono,  altri  fanno  le  parole  crociate,  e  altri,  ancora,  intrecciano,  in  modo  chiassoso  discorsi  e  risate.  Mettiamo  che  io,  guardo  il  paesaggio  che  scorre  sfuggendo  al  mio  desiderio  di  fermarlo,  ma  esso  è  già  scomparso,  per  dare  il  cambio  ad  altro  paesaggio.  MI  siedo  accuratamente  in  un  posto  dove  potrò  stare  in  tranquillità,  lontano  da  disturbi  alla  mia  quiete,  ai  miei  movimenti.  E  si,  perchè  se  uno  mi  sorridesse,  poi,  anch’io  dovrei  rispondere,  e  se  mi  parlasse,  anch’io  dovrei  parlare.  Io  vedo  gli  altri,  ma  non  intento  guardarli,  li  sento,  ma  non  è  mia  intenzione  ascoltarli.  Voglio  starmene  in  pace.  Apro  il  libro  che  ho  scelto  con  cura  prima  di  partire,  e  mi  metto  a  leggere.  Ma  ecco  che  non  mi  sento  tranquillo  come  pensavo.  Gli  altri  a  me  accanto  e  di fronte,  sembra  che  mi  interpellano.  Che  fare ?  E’  proprio  necessario  che  io  veda  gli  altri  e  sentirli ?  E  se  io  penso  agli  altri,  a  me  chi  penserà  se  non  ci  penserò  io  stesso ?  Ma  c’è  quel  libro  che  tanto  desidero  finire  di  leggere,  mi  dà  buone  idee,  mi  nutre  con  buoni  sentimenti….,  ho  capito.  Chiudo  il  libro  e  guardo:  non  sono  solo !  Ci  sono  quelli  del  mio  stesso  scompartimento,  del  mio  vagone  e  tutti  gli  altri.  Sono   presenti,  vivi,  in  carne  ed  ossa,  con  risate,  parole  e  silenzi,  carichi  di  gioie  e  di  dolori…mille  libri  aperti  per  me,  ed  a  ognuno  il  suo  capitolo.  E  siamo  tutti  quanti  saliti  sullo  stesso  treno,  per  lo  stesso  percorso,  e  viaggiamo  insieme,  allo  stesso  ritmo,  insieme  per  due,  quattro  ore…cosa  importa  il  tempo ?  Tutti  verso  la  stessa  meta.

Ma è tutta colpa del coronavirus questo pandemonio chiamato “Pandemia ?”

Il coronavirus e il nostro futuro prossimo - Greenpeace Italia
Oggi viviamo sicuramente dentro un sistema che definirlo molto complesso suona quasi come “giustificazione “, e il fenomeno “Pandemia” che si è abbattuto su di noi, ha stravolto tutto ciò che a noi sembrava essere sotto il nostro libero arbitrio. Ebbene, covid-19 si è messo lì, eretto a sottoporci “a una prova di sforzo”. La domanda è:” Cambierà il nostro modo di vivere ?”.
Una cosa è inopinabile, e cioè, che il covid-19 ci ha smascherato i nostri limiti, le nostre debolezze e fragilità, ma non da una potenza militare corredata da sofisticati armi nucleari, ma da un esserino che neppure si vede a occhio nudo; 160 volte più piccolo del diametro di un capello..
Ed ecco che tutti addosso a questo esserino invisibile causa della pandemia. Ma è davvero tutta sua la colpa ? Direi di no, perchè lui avrebbe avuto piacere di starsene quieto dentro il pipistrello habitat che occupava “felice”, quindi non aveva nessun interesse a vedersi in giro per il pianeta a fare “danni”, se l’uomo( sempre l’uomo ) non avesse violentato la foresta e portarlo a bordo di qualche mezzo di trasporto; magari un aeroplano.
Ebbene, oggi a distanza di 16 mesi, abbiamo avuto il “piacere” di avere fatto la sua conoscenza il che ci ha permesso di smascherarlo in alcuni suoi aspetti. Oddio, ancora si naviga in mezzo ai dubbi, alle incertezze, ma qualcosa di certo pare ci sia. Per esempio, sappiamo benissimo come impedirgli di contagiare attraverso le restrizioni che hanno dimostrato davvero di funzionare benissimo.
Sappiamo benissimo, che non è un microrganismo che “vola”, perchè l’unica via di trasmissione è tramite il contatto diretto ( persona infetta con quella non infetta”. E sappiamo anche un altro particolare importante e cioè, che l’infezione per avvenire, non basta inalare una-due particelle, ma ce ne vogliono una certa quantità. Ebbene, oggi, possiamo dire di avere dato un duro corpo a questo esserino, con una campagna vaccinale che ha dell’incredibile anche se rimane la raccomandazione di comportarci virtuosamente. Abbiamo vinto una battaglia ma….la guerra ancora no, e la guerra si può vincere solo, se l’intero pianeta sarà vaccinato. Non ci si salva mai da soli.

FANTASIA……………IMMAGINAZIONE e PENSIERI

Coppia di giovani adolescenti felici una ragazza e un ragazzo - foto d'archivio | Crushpixel
Non è un post scientifico; diciamo un mix, ma un post che offre a considerare quel periodo veramente nuovo della vita di un ragazzo e di una ragazza.
Andiamo avanti, allora.
La pubertà; iniziamo col dire, inizia, per i ragazzi intorno ai 12-13 anni, e per le ragazze intorno a 11-12 anni; grosso modo, e che dura per qualche anno: fino ai 16-17 anni.
Il giovanotto inizia a farsi uomo. Spuntano i primi peli. C’è la frenesia di farsi la barba.
Nelle ragazze si accentuano i segni secondari della femminilità; le mestruazioni entrano nel loro ritmo. Crescono e si sviluppano i seni. La bambina di ieri si fa inizio di donna.
Ecco che, in questa fase esplodono mondi nuovi. Nel campo della conoscenza comincia il bisogno di un sapere critico. Fino a ieri si credeva pacificamente a papà e Mamma, maestri, Professori. Ora si sente il bisogno di darsi conto delle cose a ragion veduta. Questo fa nascere un vero nuovo mondo, ed atteggiamenti del tutto nuovi. E quì, bisogna notarlo, può affacciarsi una gran mala erba: la presunzione, una critica puerile perchè equilibrata, oppure vanitosa, boriosa. Il corpo nel suo soma e funzionalità entra in una fase nuovissima : si sviluppa l’uomo, si apre, anzi, esplode la sessualità accompagnata da emotività nuove.
Il corpo si sviluppa ma in un modo così rapido e così ancora poco armonico che il ragazzetto si vede con quasi disgusto la sua statura allampanare, le mani diventare esageratamente grandi, così pure i piedi: un vero terremoto…se così si può dire.
Le ragazzine avvertono più o meno le analoghe disarmonie. E così, scoppia l’età dei sogni, del romanticismo, dei grandi castelli campati in aria.
Ebbene, questa è l’età, nonchè il momento; specie nelle ragazzine; ma anche nei giovanottini, in cui si notano frequenti tristezze; malinconie; malesseri inspiegabili; pessimismi; rapidi entusiasmi; non meno rapide cadute dell’umore….Un soggetto a volte soffre moltissimo, e non sa perchè. E così elabora la sua mente pensieri più o meno : ” Se le cose dovessero continuare così !…”
Bene, a questi ragazzi dico..: “Niente paura. Sono gli squilibri propri dell’età. Nell’esplodere dello sviluppo somatico, le funzionalità varie, le varie costellazioni ghiandolari, specie quelle a secrezione interna, non hanno ancora raggiunto la loro armonia ed equilibrio, per cui certe malinconie sono proprio solamente effetti di equilibri ormonali non ancora raggiunti o non ancora definitivamente stabilizzati.
Se poi, si pensa che a questi squilibri, si aggiungono quelli emotivi, tutto può costituire una specie di terremoto che previene l’individuo, lo domina, spesso in assoluta novità…si può facilmente comprendere lo sconcerto che ne può derivare.
Beh…non ho mica scoperto l’acqua calda ? Lo so, che lo sapete meglio di me, ma, caso mai lo vogliate, l’argomento può essere allargato e approfondito, nel senso che, componenti essi stessi di quella personalità giusta che si verrà a formare…

Il Covd-19, non è solo una malattia infettiva…..ma non di rado pizzica la psiche.

La sindrome della capanna: cos'è e come affrontarla
La quarantena o il Lockdown ha sicuramente contribuito a mettere il bavaglio al coronavirus, ma subdolamente ha anche messo il “bavaglio ” alla psiche di molte persone, che oggi, dopo mesi  di confinamento fra le proprie mura domestiche, emerge la PAURA di uscire; anche per andare a buttare la spazzatura nel vicino contenitore.
Abbandonare quelle mura che per diversi mesi pieni sono stati la “sicurezza”, adesso che la situazione emergenziale ha assunto aspetti confortanti, tanta parte di persone provano fatica a uscire.
I motivi possono essere molteplici, paura, frustrazione, rigetto che in una parola si chiama “Sindrome della Capanna”
Una sindrome che trova terreno fertile in qualche milione di persone; in massima parte donne, che dopo una lunga permanenza fra le mura di casa manifestano paura a intraprendere la vita di fuori.
Si potrebbe immaginare che il problema interessi chi è stato contagiato, ma non è così, perchè a motivo di uno strano meccanismo incoscio e in assenza di consapevolezza, rifiutano uscire perchè la vita di fuori, per queste persone costituisce motivo di “pericolo”.
Questa sindrome, non è priva di sintomatologie, ma comincia a lanciare i suoi primi segnali come difficoltà a prendere sono, irascibilità e pur anche per lugghe settimane. Questa emergenza, ma messo in risalto gli aspetti di questa sindrome, che è sempre esistita e che oggi il covid-19 ha accentuato con l’aumento di Ansie, di paure e non di rado sfocianti in sindrome depressive,
Ci si chiede quali le cause. Sono tante che si riassumono in una sola parola: “Paura del Mondo Esterno ” che non sia la sicurezza del proprio focolare domestico.
Questa paura non è limitata nella “Paura di ammalarsi, ma anche quella di ammalare i propri cari; in primis i propri affetti anziani, i propri figli e amici.
Perchè è chiaro, che la nuova vita “Normale” sta tra mascherine, distanziamento sociale, accessi ben scaglionati laddove è consentito l’ingresso, ovviamente non sarà come 5 mesi fa.
La scelta quindi di vivere al “sicuro” prevale per l’uscita fuori, anche se la vita in casa è circoscritta fra limitazioni e non di meno poco soddisfacente, e tuttavia, la si preferisce.
Il tempo ci darà risposte circa i rapporti di coppia e convivenze.
Naturalmente non tutti sono soggetti a questa sindrome, ma vi sono selettivamente soggetti predisposti e sono quelle che hanno da sempre avuto difficoltà di adattamento, gli Ipocondriaci, che magari sin dai primi giorni di confinamento( non mi aggrada il termine lockdown )si sono felicemente sentiti a proprio agio, mentre oggi, che possono toccare la vita di fuori, sono afferrati dalla paura.
Le persone che hanno sempre sofferte di fenomeni Fobici, ansiose, o con patologie psichiatriche.
Gli anziani, sia pure non tutti, perchè un buon numero sono come ragazzini che approfittano che la porta sia socchiusa per darsela alle gambe, ma certi anziani hanno paura del contagio non tanto per la paura di morire, perchè l’età onorevole li mette sempre davanti alla contabilità, bensì, la paura di morire in solitudine, privati della mano familiare, della carezza; di questo si è assistito nei mesi scorsi per i tanti privati di un funerale e della vicinanza di un congiunto intimo.
Paradossalmente ci sono coloro ben abbottonati da una forte personalità con benessere economico che non conoscono l’ansia, questi, di colpo si troveranno a fare fronte a situazioni  inedite motivati da quella rottura avvenuta per problemi economici e inverosimili modifiche allo stile di vita; condizioni queste che possono indurre a due reazioni 1- sbracciarsi ben bene le maniche; 2- ma anche rimanere paralizzati.
In conclusione, per molti il passaggio dalla “capanna sicura” alla nuova realtà può risultare difficoltosa.
L’approccio di fiducia con un valente psicologo sarà certamente  di aiuto.