Ti rendo lode

Ti rendo lode 2

 

05 DICEMBRE 2023

MARTEDÌ DELLA I SETTIMANA DI AVVENTO

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

 

La lode di Gesù nel Vangelo di oggi diventa anche la nostra, poiché in quell’intimità tra il Padre e il Figlio ci siamo anche noi. Per amore il Signore ci ha fatto il dono di essere a conoscenza di Lui, della sua vita, così che potessimo sentire la Sua vicinanza ed il suo affetto.

A volte possiamo pensare al Signore come a un Dio lontano, difficile da comprendere, il Natale, invece, ci svela questo: un Dio bambino che si fa vicino! Non c’è nessun trattato seppur migliore di teologia, che possa rivelarci fino in fondo questo, se non ne facciamo esperienza personale.

La vicinanza di Dio si fa piccola, parte dall’inizio, assume il volto di bambino, così che tu possa credere che: tanto più cresce il tuo amore per Lui, tanto più la tua fede troverà la strada verso casa, verso il Suo cuore.

Dio impalpabile si fa toccare, Dio irraggiungibile si fa trovare. E tu ? Dove sei? Impalpabile ed irraggiungibile uomo corri cercando la tua strada; l’affanno consuma il tuo volto, fermati, contempla, una luce ti attraversa, è Gesù, uomo e bambino dall’amore trino, ti abbraccia con tutto se stesso, affinché tu possa smettere di correre per cercarlo e gioire, perché tra tutte le creature create, tu uomo sei a sua immagine e somiglianza, hai in te un segno divino e come tu contempli Lui, Egli contempla te, perché la tua vita sia riscattata dal dolore del mondo, dalla fragilità, dalla fatica e finalmente capisca che tra te e Dio non c’è una distanza, ma una vicinanza così piena che contemplando Lui, vedrai in fondo te stesso, rivedrai la tua storia nei suoi occhi e scoprirai che sei amato da sempre.

Allora per cosa potremmo dargli lode? Perché ci è venuto incontro e ha reso il cielo la nostra stanza, ha fatto dell’orizzonte lo spazio in cui guardare, così che ogni giorno sia che ci sentiamo in alto o in basso, c’è sempre quella linea, quell’orizzonte che unisce cielo e terra, che unisce l’uomo e Dio per sempre. Beati noi, preorizzontati per grazia, amati, aventi nella terra e nel cielo la nostra dignità.

“Signore, ti rendo lode

perché tra me e te non hai posto un confine.

Cosa hai visto in me? Perché tanto amore?

Io peccatore, affaticato,

spesso mi sento sbagliato ai tuoi occhi,

eppure è proprio nei tuoi occhi,

nel tuo contemplarti che ritrovo la mia dignità.

Sono figlio!

Non un figlio qualunque ma tuo.

Oh Signore, fai della mia vita il tuo canto,

fai di me, luogo di incontro

dove possa renderti lode e testimoniarti,

così che tutti possano credere in Te

e non sentirsi più persi,

ma raccolti ed uniti intorno a Te,

cuore a cuore,

con Te.” (Shekinaheart Eremo del cuore)