Novena di Natale 7° giorno

Novena di Natale 7° giorno

“Origene di Alessandria (III sec.) afferma che l’immagine più bella del cristiano è quella di una donna incinta, che porta in sé una nuova vita. E non occorre che parli, è evidente a tutti ciò che accade: è viva di due vite, battono in lei due cuori. E non li puoi separare.”

(Da un’omelia di Ermes Ronchi)

 

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Magnificat

 Maria Magnificat

VENERDÌ FERIA PROPRIA DEL 22 DICEMBRE

Maria canta! Si! Canta perché il suo cuore è lieto, è una donna felice di portare a compimento il disegno di Dio, e sebbene ancora non lo conosca fino in fondo, si fida della sua Parola. Maria esulta nel Signore, gioisce della gioia di Dio, gioisce di quel dono immenso: il Figlio. In Lui, Ella sarà Madre di tutta l’umanità, e il suo canto di lode verrà pregato proprio da tutte le generazioni, che riconoscono la grandezza di Dio e la misericordia che ha usato verso tutti.

Lodare Dio diventa la preghiera che fa dilatare il cuore, perché il suo amore ci raggiunga, perché svaniscano quei pensieri tristi che a volte ci oscurano la vita, ci fanno esprimere lamentazioni e non benedizioni. Lodare Dio diventa l’allenamento del cuore che riconosce i benefici ricevuti, nonostante le nostre povertà.

Anche noi come Maria possiamo cantare il nostro Magnificat: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”, e continua a farne. Ogni giorno la chiesa nella liturgia del vespro ci fa pregare con questo canto di lode. Uniti a Maria, possiamo esultare nella certezza che Dio non ci è indifferente, lontano, ma accompagna tutti i nostri giorni, anche quelli difficili, dove non riusciamo a scorgerne la sua presenza e la sua tenerezza.

Cantiamo a questo Dio che è entrato nella storia, nella nostra vita per colmarci del suo amore e della sua misericordia, non di doni passibili di corruzione, bensì del dono di se stesso: una vita eterna una gioia che dura per sempre. E come Maria ha intonato la sua lode al Signore, così noi magnifichiamo la grandezza di Lei, Madre che ci dona suo Figlio, che ci insegna a seguirlo, ad ascoltare e a credere in una promessa di vita che salva.

“Magnifico con te Maria,

per il Tuo si,

per quel dono che Dio ti ha fatto.

Nel tuo grembo che porta in sé il Figlio,

abbi cura di me,

così che nel Dio della speranza trovi pace.

Maria, madre, amica,

mia cara compagna di viaggio

rendi il mio cuore simile al tuo,

capace di accogliere ed amare.

Fai della mia vita il tuo magnificat,

perché il mio spirito esulti in Dio

ed io lo proclami con Te: mio Salvatore “.

(Shekinaheart eremo del cuore)