SANT’AMBROGIO, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA
Il Vangelo di oggi ci dona una certezza per vivere il giovedì della prima settimana di avvento: quella casa nella roccia è Cristo, e chi lo ascolta vi dimorerà. Non c’è nessun timore per coloro che confidano in Dio, perché chi confida in Lui avrà la Sua forza. A noi il compito di ascoltare.
Come ascolto? Qual è la parola che mi risuona dentro, che sembra scritta per me? Possiamo mettere in pratica solo dopo aver ascoltato. Spesso temiamo sia Dio a non ascoltarci, eppure il suo orecchio ode ogni nostro gemito. “La mia parola non è ancora sulla lingua e tu Signore già la conosci tutta” (sal138).
Ascoltare la sua parola è entrare nel suo cuore, in una casa dove finalmente saremo al sicuro. Quanto bisogno di sicurezza e amore ha il nostro cuore! Ecco Dio pronto a donarcela! Se non ascoltiamo però, non sapremo mai la sua risposta, e di conseguenza non sapremo che Lui ci stava già ascoltando.
In questo avvento chiediamo al Signore un cuore che ascolta, che sa udire la voce di Dio: flebile e uragano allo stesso tempo. Una voce, quella di un vagito di un bambino nato in una stalla, che diventerà un uomo, il quale proclamerà: figlio ti sono perdonati i tuoi peccati. Al suono della sua voce, ognuno di noi contempli il mistero dell’amore: un Dio che attraversa la storia perché tu non ti senta solo, e possa credere in quella roccia eterna e su di Lui fondare la tua vita.
“Signore,
donami un cuore che ascolta,
sostieni i miei passi,
fa che ti oda,
perché è nel riconoscere la tua voce
che potrò rinascere.
La tua casa è una roccia su cui io voglio vivere,
aiutami a trovare la strada,
portami con te a casa, nel tuo cuore,
dove il mio cuore non temerà più nulla,
perché il tuo amore è una roccia eterna
e alla mia fragile fede,
Tu sarai la risposta.” (Shekinaheart Eremo del cuore)