Creato da ZimoPotterComesBack il 27/08/2007

Zimo&Il Fantabosco2

La Vendetta di Cesidio

 

 

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Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 01 Dicembre 2007 da ZimoPotterComesBack
 

COSE DELL'ALTRO MONDO.


Giovedì ho sgamato la moglie di un mio paziente che cercava di diventare vedova facendo morire il marito di FAME. Ebbene, si.
Ma iniziamo dal principio.
Giovedì della settimana scorsa vado a fare terapia al signor Antonio. Costui è un giovanotto di 70 anni colpito da una malattia di Parkinson piuttosto grave che, oltre ai vari arti, ha colpito nel suo caso anche i muscoli della fonazione e della deglutizione. Questo significa che Antonio, per dire una sola parola ci mette dai 3 ai 4 minuti (ma la testa deve essere posizionata da qualcuno) e per mangiare una tazza di latte e biscotti possiamo arrivare anche ad un'ora e mezzo. Ovviamente imboccato. Giovedì entro in casa loro e vedo Antonio un pò abbacchiato. La moglie non c'è, ma la badante mi dice che non ha mangiato da ieri. Faccio terapia e vado via un pò preoccupata.
Torno il sabato, cioè una settimana fa. Antonio sta ancora peggio. Gli faccio la terapia, ma prima di andarmene aspetto che torni la moglie per parlarle. Lei, quando mi vede si irrigidisce. Le dico: "Franca, ma Antonio sta male... mi ha detto Teresa (la badante) che non mangia da tre giorni. Dovresti portarlo in ospedale". Lei: "Si, lo devo portare lunedì, mi sono messa d'accordo con una mia vicina che fa l'infermiera all'ospedale di Latina". "Eh, ma fino a lunedì Antonio che fa, non mangia? Portalo all'ospedale qui del paese, nel frattempo, così intanto gli fanno le flebo e si riprende". Lei: "poi vediamo". Me ne vado scettica.
Torno il martedì. Le condizioni di Antonio sono terribili. Intimo alla moglie di chiamare immediatamente l'ambulanza ma lei mi dice che aspetta verso l'ora di pranzo la chiamata per portarlo in ospedale e mi fa dare conferma anche dalla badante che ha sentito la telefonata fatta al medico.
Giovedì. Mi sorprendo di non aver ricevuto nessun avviso che Antonio fosse in ospedale e, quindi, di non andare a fargli terapia. Vado lo stesso pensando di non trovare nessuno in casa, che avessero dimenticato di avvisarmi. Invece c'è il mio paziente con la badante. Antonio non mangia da 10 giorni e non beve da 2, mi dice Teresa. Sto per chiamare l'ambulanza quando entra la moglie. Le dico: "Ma quando pensavi di portarlo in ospedale? Dopo morto? Non tiene nemmeno gli occhi aperti. Vorrei vedere te a non mangiare per 10 giorni e non poterti nemmeno lamentare. In Italia non muore di fame nessuno da prima della guerra, non vorrei Antonio fosse il primo". Prendo il telefono e lei mi dice: "Aspetta, chiamo la mia vicina infermiera". Quando questa entra, rimane di sasso. Prende il telefono lei stessa e chiama.
I ragazzi del 118 restano di pietra anche loro. Ed è impossibile pensare che non ci sia del dolo, che sia solo ignoranza. Anche una persona che non ha mai messo il naso fuori dal suo paesello sa che per vivere si deve mangiare e bere... Anche se vive a 40km da Roma e, a 63 anni, non c'è mai stata, anche se non sa la differenza tra un libro e una pianta d'olivo, anche se è presuntuosa tanto da aver litigato diverse volte con la terapista (nella fattispecie: io) perché vuole dirle come fare il suo lavoro anche se non ha capito nemmeno cos'ha suo marito, anche se lui la tiene sveglia tutte le notti perché non respira bene da sdraiato e passa le ore a tossire, anche se non ce la fa più... nonostante tutte queste cose, non può non sapere che per vivere si deve mangiare e bere. Non può.

Epilogo. I ragazzi del pronto soccorso lo hanno portato all'ospedale del paesello, reidratato con un bel pò di flebo e portato in un nosocomio più attrrezzato dove tra qualche giorno lo opereranno per applicargli un sondino di nutrizione forzata. Nel frattempo, grazie alle cure, Antonio ha ripreso a mangiare un minimo, ma fa troppa fatica ed aspetta l'intervento con ansia. La moglie è sempre vicino a lui ed ora sembra meno esaurita. Forse anche il fatto di dormire la notte, dato che lui non c'è, la fa stare più tranquilla e s'è rimessa sulla "retta via". Spero solo bene per lui.
Io, dal canto mio, sono rimasta veramente intristita da tutto questo. Non so se ho fatto bene a non denunciare la moglie, non so nemmeno se avrei dovuto chiamare l'ambulanza prima, fatto sta che mi sento di aver fatto un pò la parte della tonta per non aver capito cosa stava succedendo. Certo, meglio tardi che mai, ma mi auguro di non trovarmi mai nella situazione di dover sfruttare questo insegnamento.
Lavorare coi malati è dura, ma in fondo a me piace fare la wonderwoman.
Egoista del cazzo? Uhm... si.

Felice week end a tutti.

 
 
 
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