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TRADIZIONI NATALIZIE

Post n°197 pubblicato il 29 Dicembre 2007 da Akilleys
 

Come ogni famiglia che si rispetti, anche la mia per il periodo di Natale ha le sue belle tradizioni da rispettare.
C'è chi prende l'auto e fa molti chilometri per raggiungere parenti lontani, c'è chi dedica molte attenzioni all'albero agli addobbi e ai regali, c'è chi va a farsi una settimana bianca, c'è chi magari impegna del tempo con un po' di sano volontariato.

Nella famiglia akillynea invece il periodo natalizio è dedicato al taglio delle piante.
Dovete sapere che a papà Akilleys la natura è sempre piaciuta molto. Ma non la natura in senso astratto, come in un quadro per dire, proprio la natura intesa come ecosistema. Quindi lui ha sempre fatto di tutto per ricrearsene uno di casalingo.

In questo modo il "giardino" akillyneo non ha niente a che vedere con i giardini a cui tutti sono abituati a pensare. Esso è in sostanza una appendice della foresta equatoriale in piena pianura padana, con alberi che si alternano a frutteti orto e svariate specie animali; e di tutto ciò papà Akilleys è sempre andato -e giustamente- molto fiero.
Infatti in questo modo casa Akilleys si regge in un equilibrio quasi perfetto. Non ho memoria che si sia mai comprata una verdura qualsiasi, per quanto riguarda la frutta ci si procura esternamente solo mandarini e qualche volta le banane, e anche per la carne si è abbastanza indipendenti.

Con questa stessa logica di autosussistenza, anche il riscaldamento funziona a legna, e la legna viene direttamente autoprodotta. Fin qui tutto bene direte voi. Sissì dico anch'io. Splendido. Solo che quando poche righe fa accennavo alla foresta equatoriale, non è che esageravo.

Perchè a papà Akilleys non piace far crescere le piante in modo equispaziato, con giuste distanze, prevedendo magari dello spazio lungo il quale farle cadere nel momento del taglio. No no. Gli alberi crescono a selva disordinata, con densità proprie della giungla, in posizioni assurde e che vanno a lambire ogni tipo di impedimento. Crescono vicino a muretti, attorno ai cavi del telefono (che portano il segnale a tante persone, non solo a noi...), sopra il capannone del vicino, si attorcigliano tra di loro e sono quasi sempre inclinate dalla parte opposta rispetto al lato verso il quale dovrebbero cadere.

Ad aggiungere giustamente poi un po' di difficoltà a tutto il processo, ci si mette anche papà Akilleys, che vuol procedere con uno sfalcio settoriale. Cioè non si taglia -che ne so- tutto quello che si trova sul cammino liberandosi via via dello spazio. No, quest'anno per esempio si procedeva al taglio delle sole Robinie (sì, quelle con tante spine...), e poco importava se per esempio queste erano attorniate da tutta una serie di altri alberi che ne impedivano ogni non catastrofica via di fuga.

Ma in cosa consiste l'operazione di taglio? Ebbene, si è equipaggiati di una motosega (uhm... questa parola mi ha fatto venir in mente un film che ho visto l'altra sera...   ) e di una corda. Papà Akilleys si mette alla base dell'albero, e lo taglia con la motosega. Akilleys invece tira la corda, previamente legata nella posizione più alta possibile dell'albero. Tutto qua? E dove sta la difficoltà?

Immaginate un albero con un fusto del diametro di 25-30 cm, alto un venti metri, di diversi quintali di peso. Immaginate che sia inclinato verso il capannone del tuo vicino. Immaginate che tutto attorno -tranne sul lato capannone- sia circondato da altre piante che non si possono toccare. Immaginate che abbia a ovest il cavo del telefono, a nord un cancello, a sud il capannone e voi lo dovete tirare verso est, con altre piante ad ostacolare la sua caduta. Immaginate che la corda sia lunga una quindicina di metri, e voi dovete tirare una pianta di diversi quintali verso di voi, e che questa sia alta 20 metri... (lo so che molti -tra cui mio papà- non son d'accordo, però secondo me mancano all'appello 5 metri per potersi definire in condizioni di quasi sicurezza...)

E poi non è nemmeno per vantarmi di aver studiato cose come fisica, meccanica razionale, meccanica applicata e altre nefandezze del genere, che vado a dire che secondo me sarebbe meglio cambiare modalità di taglio. Lo dico perchè in fondo lo penso, mica per altro. Lo so che l'esperienza di mio papà è notevole e importante, ma ci son cose che esulano dalle leggi della fisica, anche da quelle più complesse.
Non per niente, eh, però si sarebbe potuto evitare di andare successivamente a riparare il tetto del capannone del vicino...

(... ora il papà mi ha detto che vuol tagliare il noce della nonna... è un albero alto e grosso, ha edifici su tre lati e la strada coi cavi della corrente sul quarto...  )

 
 
 
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