SUPPOSED TO BE WHITE

UN TRAVAGLIO DI POST ALPINO-AROMATICO

Lo so che voi di questo succoso weekend vorreste che vi raccontassi della festa degli alpini a Bassano oppure di quella goduria di intervista che Travaglio ha rilasciato da testamoltochina Fazio. Però -cavolo!- mi si sono accavallate troppe idee l'altra sera guardando anche Report, e insomma spero di non far eccessivo casotto tra tutti questi avvenimenti.
Quindi allora le immagini che seguono sono tutte foto che ho scattato alla festa degli alpini, però io intanto vorrei soffermarmi sul servizio di Report a proposito di una agronoma francese, che in una scuola elementare transalpina ha deciso di fare un bel test sui bambini (io la trovo sempre una cosa simpatica quella di usare i francesini come cavie...).

In sostanza la suddetta agronoma ha fatto assaggiare ai graziosi pargoli due liquidi, il primo un composto di acqua e di aromi al gusto di fragola, il secondo vero succo di fragola al 100%. I bambini hanno riconosciuto nel primo il succo di fragola, il secondo invece non son riusciti ad individuare cos'era.

Lo scopo della prova era quello di verificare come l'uso massiccio degli aromi vada a variare la percezione sensoriale: succede cioè che in presenza dei gusti molto decisi e nettamente definiti derivanti dalle varie materie sintetizzate in laboratorio -quindi artificiali, artificiose, costruite ad hoc- il gusto umano sta perdendo la sua sensibilità.
Lo si sta fuorviando.
Così di fronte magari al vero sapore, quello originale, si rimane un po' spiazzati, non lo si riconosce, e quando ci viene rivelato che quello che si sta assaggiando è fragola, ecco: addirittura si rimane anche delusi. Ma come? Questa è la famosa fragola che tanto si acclama? Non ci credo: non sa quasi da niente!

E perdindirindina, anche l'alpino qui accanto ha l'espressione misto interdetto-perplessa di colui che si sta svegliando da una sbornia artificiosamente costruita (non vi dico la mia, di espressione...), e non perchè ubriaco davvero bensì perchè ha avuto la mia stessa intuizione: ma su quante altre cose stiamo perdendo la nostra sensibilità? Su quanti altri aspetti la nostra percezione viene alterata da situazioni costruite ad hoc?

Io trovo ad esempio che nel caso di Travaglio di sabato sera si stia tentando di circuire un po' la nostra percezione delle cose. Ho assistito al TG5 di domenica sera, che come terza notizia (la prima era il psicodramma dell'Inter, la seconda la vittoria della Ferrari... ogni cosa nel suo ordine di importanza...) riportava che nella trasmissione di giùlatesta Fazio era stata vigliaccamente attaccata la seconda carica dello stato, e tutta una serie di pareri negativi su Travaglio. Tre minuti di servizio, ma nessuno, dico nessuno stralcio dell'intervista stessa, che forse sarebbe stata utile per farsi un'opinione più calzante.
Allo stesso modo non c'è alcuna traccia di fragola negli aromi al gusto di fragola, e noi però siamo convinti di mangiare la fragola vera, perchè sulla confezione c'è scritto "fragola", e effettivamente siamo anche persuasi che sappia da fragola. Ma di fragola non ce n'è un grammo, e non è neppure quello il suo vero gusto.
All'alpino qui accanto -che si sta rendendo conto che gli stanno subdolamente alterando la percezione- gli si stanno iniettando gli occhi di sangue, man mano che acquisisce consapevolezza del malsano processo.

Ma in quante altre cose la nostra percezione è artificiosamente alterata senza che ce ne rendiamo conto?
Lo è sicuramente in molte nostre opinioni su spicce azioni da consumatori: le nostre scelte riguardanti argomenti importanti come la casa, il cibo, l'acqua, l'istruzione, il gabinetto oppure altre come i vestiti, le auto o altri oggetti sono un chiaro riflesso di come la nostra percezione venga orientata verso direzioni che non sono le più logiche o le più giuste o le più sensate, e men che meno le più salutari. (L'alpino qui a fianco urla tutto il suo sdegno, infatti ha appena scoperto perchè la sua casa è insalubre, magari provoca pure qualche cancro, e ha scoperto inoltre come invece sarebbe stato meglio e più economico e più sensato -e più bello tra l'altro- averla costruita...)

Anche nelle nostre aspettative secondo me siamo un po' ingannati. Perchè fin da piccoli ci viene fatto assaggiare l'aroma al gusto di vita perfetta, lavoro di successo, carriera, famiglia mulino bianco, partner ineccepibili, e il bello è che ci crediamo davvero a tutto questo. Nel senso che ognuno di noi si sente intimamente destinato ad un qualcosa di oggettivamente speciale, di assolutamente migliore, che è là dietro l'angolo, che forse agli altri non capiterà ma a noi sicuramente sì, perchè noi saremo pronti a cogliere le nostre occasioni e perchè noi siamo noi: non ci può capitare qualcosa di diverso da quel bellissimo.

Però secondo me questo è un aroma televisivo, è un qualcosa che giustamente ci piace perchè solletica le nostre aspirazioni, ma è una visione che ci è stata inculcata e che ci fa soppesare la realtà con una bilancia che non è verosimile. Ci inietta delle speranze che non sono reali, sono alterate, sono artificiose ed estremizzate, sono sfrondate da tutti quegli aspetti -cosiddetti negativi- che sono impliciti nella vita, e si trasformano quindi in degli imprinting carogna che ti rendono insoddisfatto anche di fronte alle situazioni più che buone.
Inoltre questo falso aroma ci disabitua ad esercitare quella essenziale sensibilità che ci permette di riconoscere la fragola, quella vera, e di distinguerla magari anche dalla pesca. Il nostro gusto risulta atrofizzato di fronte ad alcune sfumature della vita, e ne consideriamo altre come imprescindibili, quando a volte non esistono neppure.

Uhm, mi sa che un po' di casotto ne è risultato -forse neanche molto, ma insomma: tanto ormai ci siete abituati, spiumati avvoltoi delle steppe caucasiche che non siete altro...- però portate pazienza, perchè da oggi ne ho trentuno (sto parlando di anni, non di bottiglie di superalcolici vuote allineate sul tavolo di camera mia...)

(... quelle son di più...)

(... molte di più...)