SUPPOSED TO BE WHITE

STORIA n°1: LA BRUNA*

Inizio di terza superiore. Come ogni anno ricominciavo con entusiasmo, dato che più o meno a me la scuola è sempre piaciuta -...tremenda eresia! sì, forse non son tanto normale...-. Quell'anno era un po' diverso però, dato che c'erano cinque nuove ragazze in classe, la più carina delle quali si era accomodata come mia compagna di banco. Tra l'altro, intelligente e smaliziata.

Da giovane ingenuo fringuello quale ero, non potevo che apprezzare la novità: ed anzi cominciai un fitto parlottare condito da uno scambio di bigliettini, che ben presto mi fecero inequivocabilmente capire come la giovane cerbiatta che mi faceva gli occhi dolci fosse interessata a me. Sono sempre stato molto perspicace, non è una cosa che ho acquisito col tempo.

Così arrivò il giorno fatidico, giorno in cui lei, spontaneamente, mi invitò a passare una domenica pomeriggio in una discoteca vicino a casa sua. Da persona abituata a gettare il cuore oltre l'ostacolo, la cosa mi entusiasmò tantissimo. Non importava che la discoteca fosse a 25 km di distanza da casa mia, che io non avessi alcun mezzo di locomozione esclusa la bicicletta, che l'unico mezzo per arrivarci fosse l'autobus del locale che faceva il giro del mondo prima di arrivare lì, che non avessi amici che mi accompagnavano, che non sapessi ballare, che non mi piacesse ballare, che non fossi mai stato in discoteca. Dulcis in fundo, che non avessi molta esperienza con le ragazze. Tutto questo non contava niente. Lei mi aveva invitato.

E allora la domenica sul primo pomeriggio partii. Mi accomodai sull'autobus, pieno di gente a me totalmente sconosciuta e molto casinara. Dopo un'oretta di girovagazioni varie, arrivai nel punto pattuito, con addirittura cinque minuti di anticipo. Aspettai giusto giusto un tre quarti d'ora, perchè -si sa- ad alcune donne non piace molto essere in orario.

Poi lei arrivò, tiratissima e bellissima, con una amica sottobraccio. Ah però... bene! Mi vuole anche presentare ad una sua amica! Significa che le sto proprio simpatico! Lei mi vide e con l'aria della star che allontana i fotografi disse: "Che bello! Che combinazione!... anche tu qua! Beh, ci vediamo dentro casomai. Ciao!" e si intrufolò veloce come un fulmine dentro il locale.

Che bello!... Sissì!... Cosa faccio?!? Cosa non faccio?  Vediamo, ho solo tre ore e mezzo alla partenza del pullman che mi riporta indietro, sono in un posto dove non conosco nessuno, sono da solo, e la persona che mi ha dato un appuntamento ha appena avuto un atteggiamento un po' equivoco... beh, entro anch'io allora!

Così pagai il biglietto, mi feci un attimo malmenare dal tipaccio all'ingresso che non mi voleva far entrare e che pretese i documenti, mi rintronai la testa con un po' di suoni ad alto volume, fumai in abbondanza senza aver neanche toccato una sigaretta. Ah, dimenticavo, quattro tizi mi spiegarono con il dovuto tatto che non era il caso che ci provassi con la ragazza del loro amico... ma era sono un banale fraintendimento, io pensavo di parlare con l'amica che mi aveva invitato lì.

Comunque si sa... ogni esperienza è utile per qualcosa, allora allego breve capitoletto riassuntivo riguardanti le:

COSE CHE HO IMPARATO DA QUESTA ESPERIENZA
1) Forse non ho proprio un fascino irresistibile (allora però, adesso è tutto diverso!!!...). La camicia hawaiana poi potrebbe aver peggiorato la situazione...
2) Se ho alcuni dubbi sul primo appuntamento, predisporre una via di fuga... e SEMPRE avere mezzi di locomozione a disposizione
3) Forse non sono proprio un animale da discoteca... però non so... potrei anche ricredermi...
4) Quando la persona con cui hai appuntamento arriva accompagnata, può non essere proprio un buon segno...
5) Quando quattro persone ti portano in un angolo in un posto buio, non è bene reagire in modo eccessivamente aggressivo se non si ha la certezza di uscirne bene
6) Quando una persona che ha i tatuaggi anche in bocca e pesa quasi il triplo di te vuole vedere i tuoi documenti, può non essere la via giusta quella di chiedere il perchè e di fare tante storie
7) Akilleys, bong! bong! bong! svegliaaaaaaaaa!...

* mi scuso per questa categorizzazione così superficiale e sommaria, ma ho la necessità di definire tra di loro le storie in maniera netta e coincisa, senza fare nomi. Assicuro che da parte mia non c'è alcuna intenzione di attribuire a caratteristiche fisiche delle peculiarità comportamentali.