tracce di me

...una finestra sul mio mondo...

 

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DISEGNO DI "FRATELLO CORAGGIO"


 

(ATTI 1:8)

Testimonianze

ma avrete forza dallo Spirito Santo

che scenderà su di voi

e mi sarete testimoni

fino agli estremi confini della terra


 

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FEDE NUZIALE

VINO ROSSO

ingannai il dolore con del vino rosso
buttando il cuore in qualunque posto
mi addormentai con un vecchio disco
tra i pensieri che non riferisco
chiudendo i dubbi in un pasto misto

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LA LIVELLA

 

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IL MIO CUGINETTO...

A volte mi domando
perche nessuno parla d'Amore
cosi sorpreso
come se fossi il solo a sentirlo.

Liberando i desideri
il momento che più amo
discende sempre da un Amore.

Con lo stesso suono 
e lo stesso volto che si perde
col vento,

in un tempo che non si conta
con i numeri, 
perchèil tempo
ha tutto il tempo,
per viverlo.

F.Franco  

 

Messaggi di Febbraio 2005

Altro

Post n°13 pubblicato il 20 Febbraio 2005 da CRIUNAMICAXTE
 
Foto di CRIUNAMICAXTE

"invito a un incontro".

Un incontro di due:
occhi negli occhi, volto nel volto.
E quando tu sarai vicino
io coglierò i tuoi occhi
e li metterò al posto dei miei
e tu coglierai i miei occhi
e li metterai al posto dei tuoi,
allora io ti guarderò coi tuoi occhi
e tu mi guarderai coi miei.

 

“Comincio da dove Lei finisce, Professore. Lei insegna alla gente a capire i suoi sogni, io cerco di dare alle persone il coraggio di sognare ancora”.

(risposta di Moreno a Sigmund Freud che gli chiedeva in che cosa consistesse il suo lavoro)

 
 
 

26 novembre 2004

Post n°12 pubblicato il 20 Febbraio 2005 da CRIUNAMICAXTE
 
Foto di CRIUNAMICAXTE

stasera avrei voglia di infilarmi nel letto,

e trovare accanto al tenero corpicino del mio principe......

due braccia tese ad afferrare tutte le mie paure.

mi manca quella sensazione.

mi manca il potermi lasciare andare tra le braccia di uomo.

sentire sul proprio corpo le mani di qualcuno che ti desidera.

riconoscere i propri confini e allo stesso tempo oltrepassarli.

Ora,

è come avere un corpo senza specchio.....

nessuno riflesso.

nessuna luce.

No.

non sorride la solitudine.

non serve a convincermi di poter bastare a me stessa.

eppure non accetta compromessi.

lei,

la solitudine,

lei si che basta a se stessa.

non si fa problemi a tormentare i tuoi pensieri.

entra nella nostra vita senza chiedere alcun permesso

e poi si stabilisce li.

al centro dei tuoi giorni.

quando ben altri orizzonti credevi avresti varcato.

e invece cè solo lei,

dentro e fuori di te.

non vi è alcun potere da parte mia,

se non sperare che presto,

stanca di abitare le mie giornate,

si diriga altrove.

 
 
 

(torbole, 18/04/2003)

Post n°11 pubblicato il 20 Febbraio 2005 da CRIUNAMICAXTE
 
Foto di CRIUNAMICAXTE

I pensieri si confondono

nel vortice di mille sensazioni.

La ragione sembra voler sopravvivere

All’irruento diffondersi

di infiniti desideri.

E l’apparenza si muta in rabbia

offuscando il senso proprio dei sentimenti.

Si sale.

Si scende.

Un continuo alternarsi di umori.

Si lascia.

Si prende.

Senza chiedere,

inconsciamente:

rubare.

Finchè non insorge il candore…

Partire? (tornare?)

Scoprire? (scappare?)

Sapere sempre cio che detta il cuore,

distruggersi,

corrompersi

                           per  paura di amare.

 
 
 

8 novembre 2002

Post n°10 pubblicato il 20 Febbraio 2005 da CRIUNAMICAXTE
 
Foto di CRIUNAMICAXTE

Luce, ombre nella notte

visi oscuri di fantasmi lontani.

Sento la musica degli angeli,

chiudo gli occhi

e sei nella mia mano.

Sorpresa volgo lo guardo

ai palmi delle mie mani,

e tu sei li,

parte di me

per un istante.

Mi sento viva.

Temo che presto andrai via

e ti stringo forte

sul cuore.

Freddo: in un momento tutto svanisce

ma nell'anima l'ansia mi abbaglia.

Le mani vuote:

solitudine.

io

torno

ad essere

l'illusione

di essere me stessa.

Non pretendo molto.

Non mi aspetto nulla.

Dentro di me però

una Stella brilla,

nel ricordo

o rimpianto,

di un emozione

Vera.

 
 
 

“5 novembre 1999”

Post n°8 pubblicato il 20 Febbraio 2005 da CRIUNAMICAXTE
 
Foto di CRIUNAMICAXTE

Interminabile il Tempo passa

portando con se ogni mio pensiero più remoto,

rubando parte della mia stessa anima.

scorrendo prima lentamente,

poi velocemente

mi lascia attonita

di fronte al mio stesso essere.

Non cede passo

né a rancori .

né a malinconia;

Lascia solo infiniti perché

ed innumerevoli nostalgie.

A Lui poco interessa

di camminare al fianco mio.

Mi trova a rincorrerLo

senza mai riuscire ad avvicinarLo.

Scappa

Fugge

Scuote

Violenta il mio presente.

Non comprendo ormai

il momento in cui vivo.

Lo seguo perplessa

non sapendo affatto

dove esso voglia portarmi.

 

Cri………………………

 

 

 
 
 

Riva del Garda, 4 novembre 2004

Post n°7 pubblicato il 20 Febbraio 2005 da CRIUNAMICAXTE
 
Foto di CRIUNAMICAXTE

Figlia di una destino,

la cui rotta traccia solchi profondi quanto il mare.

Lontana.

Sola, tra le onde del mare

una bottiglia

cela nel suo ventre

un messaggio

proveniente da chissà quale remoto villaggio.

Muta,

estasiata,

assisto allo spettacolo della mia ombra riflessa nell’acqua.

Qualcosa di non detto aleggia nell’eco del silenzio.

Un’ultima voce,

la più stanca,

la più vera,

intona un canto di pace.

Rassegnata, la mia anima,

ritiratasi nel suo bocciolo,

non le resta che contemplare pezzi rotti,

vetri infranti sulla spiaggia dei sogni.

 

 
 
 

Riva del Garda, novembre 2004

Post n°6 pubblicato il 20 Febbraio 2005 da CRIUNAMICAXTE
Foto di CRIUNAMICAXTE

Nessuno,

ti ho incontrato la scorsa notte.

Nessuno,

il cui viso mi è oscuro.

Tu, Nessuno,

che contempli la mia anima.

Senza tempo.

Senza volto.

Nessuno,

di cui sento sempre la stessa inesorabile nostalgia.

Uomo senza nome.

Taciturno compagno dei miei giochi solitari.

Nessuno,

prima che io stessa ti rendessi Qualcuno.

Nessuno,

solo tra molti.

Nascosto dietro l’ombra di qualcuno.

Nessuno io ti cerco.

Ovunque il silenzio si riappropria della sua loquacità.

Laddove un gesto è la sintesi della poesia più eccelsa.  

 

 
 
 

"UN RACCONTO PER TE"

Post n°5 pubblicato il 20 Febbraio 2005 da CRIUNAMICAXTE
Foto di CRIUNAMICAXTE

"Una mattina d'estate, mentre passeggiavo nel

bosco, incontrai....un uomo, che triste e sconsolato

sedeva ai piedi di una vecchia quercia.Non scorgevo il

viso suo, perché bagnato da un fiume di lacrime.

Rimasi, così, attonita, di fronte a quell'essere

chiedendomi quale fosse la causa di tanta

disperazione.Cauta mi avvicinai.

Una volta accortosi della mia presenza, limitò il suo

pianto, alzò il capo e i nostri sguardi si

incrociarono. Accennò un sorriso che non tardò a

trasformarsi in un'espressione di tacito imbarazzo.

Dal cielo, ad illuminarci, la tiepida e trasparente

luce del sole: alberi in fiore, cinguettio degli

uccelli.Tutto ai miei occhi appariva come un mondo

paradisiaco. Tanta, era la bellezza che intorno a me

potevo ammirare, quanta la disperazione di quell'uomo.

Senza rendermene conto mi ritrovai seduta al fianco

suo decisa a scoprire cosa turbasse tanto la sua

anima.Cercai un suo sguardo, mentre

incomprensibilmente, come guidata da una forza

sovrumana, tenevo le sue mani tra le mie.

Quell'uomo mi apparteneva: in lui qualcosa mi era

familiare. Dai suoi occhi scaturiva una luce

ammaliante.

La sua presenza evocava in me una forte sensazione di

benessere. Incuriosita, chiesi allo sconosciuto da

dove provenisse. Egli mi guardò e mi narrò una breve

storia: "Un posto incantevole, quanto l'oceano,

infinito come il tempo"sospirò, poi riprese fiato e

continuò il suo racconto: "Lì viveva una giovane

fanciulla. Un giorno, avventuratasi nel bosco incontrò

un giovane, che piangente le narrò una triste storia.

Era la storia di chi come lei, si era addentrata in

un paradisiaco mondo incontrando la disperazione negli

occhi di un giovane sconosciuto."

La storia non sarebbe mai cambiata. La giovane si

avventurava nuovamente in quel bosco incantato, e

proprio qui al centro di quell'eden, era destinata ad

incontrare la sofferenza.

Arrivò la notte scura e silenziosa.

Mi allontanai da quell'uomo; avrei voluto che venisse

con me. io lo avrei salvato dalla follia. Lui con un

dolce sorriso mi disse che nel paradisiaco mondo in

cui viveva vi era bisogno della sua presenza, solo in

questo modo la natura avrebbe riacquistato un suo

equilibrio......."

...Mi svegliai, aprii il mio diario e narrai il mio

sogno: "Incontrai un giovane poverissimo; aveva un

vecchio cappello, la giacca logora. L'acqua gli

passava attraverso le suole delle scarpe, e le stelle

attraverso l'anima!!!""Nel paradisiaco mondo dell'Amore

giace la mia disperazione"Spensi la luce e tornai a dormire, sognando altri

mondi di cui poter narrare.

 

                                 FINE

                                    Cristina

 

 
 
 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 20 Febbraio 2005 da CRIUNAMICAXTE
Foto di CRIUNAMICAXTE

 Si avvicinava lentamente. Mentre nel buio, a stento, riconosceva la sua ombra. Il Fantasma Innamorato si accingeva a raggiungere la Sua amata. Il rumore dell’uomo era ormai solo un remoto antagonista. Il suo cuore era giunto al capezzale di Lei, prima ancora ch’egli mettesse piede in quella stanza. Ancora pochi minuti lo separavano da quella casa. Attraverso le vetrate, si poteva ancora intuire il Suo sguardo: fuoco rosso ardeva nel caminetto, la stessa luce che da fuori si intravedeva.

Le luci ormai spente, forse un lume, ma solo a tarda notte. Arrivò. Con l’ansia di chi non sa aspettare, si affrettò a varcare la soglia della sua casa. All’entrata si poteva gia udire il crepitio del fuoco, e sulla pelle gustarne il tepore. La Vita abitava quelle mura, mentr’egli non era che un briciolo di Nostalgia. Il Fantasma Innamorato non conosceva la Vita eppure non smise mai di cercarla. Continuò, lungo il corridoio, finche non inciampò in una scala. La percorse senza cautela. Dove c’è vita, non si odono rintocchi di Nostalgia. Lui, il Fantasma Innamorato lo sapeva. A volte impiegava tutte le sue forze per percuotere quel luogo incantato. Dimenava se stesso senza che mai nessuno udisse lamenti. Lamenti, si. Smise di cantare quando la sua voce un giorno lo abbandonò.

Ma poco cambiava in fondo. I suoi canti sarebbero stati a loro volta inascoltati. Eccola. Qualcosa in Lei ancora resiste. Poi d’un colpo si concede alla braccia dell’audace Morfeo. Lui le si avvicina, vorrebbe toccarla, teme di poterla svegliare. Non vuole interrompere il Suo sonno, ma solo starle accanto. Toccarla. Ricordare le Sue mani, i Suoi seni, i Suoi sapori. Ma in quella casa non c’era posto per spettri del passato. Il Fantasma Innamorato non era il benvenuto. Forse forse,  qualche comparsa con la benedizione di Morfeo, ma nessun posto per questo sgradito ospite.

Povero, povero, povero!

Questo Fantasmino innamorato!

La Vita lo ha lasciato.

Cornuto e mazziato.

 

“Mille volte cattivo giorno.

Se tu non sei con me.

Notti senza sonno.

Sensi senza pace.

Caldo  e freddo

Buio e luce.

Ancora pochi passi

E non potrai che guardarmi attraverso un vetro.

Quando il tuo riflesso si farà troppo cupo

Io non sarò che una lontana chimèra.” 

.Il fantasma innamorato.

Riva, 10 gennaio 2005 Cristina

 
 
 

sogno

Post n°2 pubblicato il 20 Febbraio 2005 da CRIUNAMICAXTE
Foto di CRIUNAMICAXTE

Vicino alla scogliera. Stava li seduta, aspettando che il mare quietasse. D’un tratto trasali essa stessa, sorpresa da  un folle pensiero che le attraversava la mente. Il suo ricordo era ancora cosi forte, da farle credere che se in profondità avesse cercato avrebbe con ogni probabilità ritrovato ancora le sue orme, come se il tempo non si fosse mai fermato.

La ragione aveva ormai ceduto passo alla suggestione. Ella stessa accoglieva in se mille immagini che con lo sguardo proiettava oltre l’orizzonte della fantasia. Ed ogni volta, era il suo volto, quello che incontrava. Un volto a lei caro. Desiderio febbrile e tacite nostalgie furono unici testimoni dei loro incontri segreti. Talvolta dovette attendere diverse ore prima che l’immagine di lui le si proiettasse sul fondo, ma egli giungeva poi, come sempre, cosi come lei stessa lo aveva pensato.

I risvegli, sempre più bruschi.

Calava sempre il tramonto, quando un soffio di vento più fresco, alla sera, le arrestava quel sonno, riportandola alla sua infinita solitudine.

Gli occhi ancora pieni di gioia, ma un sorriso spento. Una mano tesa all’orizzonte mentre l’altra si asciuga le lacrime.

Si narra di una voce, che alla sera, si disperde tra le dune del mare; la si può udire all’altezza del faro, fin giù, in fondo, lungo orizzonti tracciati da una scia di luce.

Pare sia inascoltata,  le imbarcazioni di passaggio transitano troppo distanti: ci sono marinai che temono a tal punto la terra da non attraccare mai gli ormeggi.

Qualcuno però deve averla pur sentita.

Non sarebbe sennò giunto sino a noi tale aneddoto… pare che un naufrago restituito dalle onde del mare portò con se questo piccolo segreto. Un immagine scattata da una mano invisibile. Una foto che ritrae lei, seduta ai piedi della scogliera, lo sguardo basso, una mano tesa all’orizzonte mentre l’altra si asciuga le lacrime.

(.cristina. riva 30.12.2004)

 
 
 
 
 

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perchè qui abbiam bisogno di Te.
Per favore ritorna,
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Tu sei la mia strada,
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fino a quando Tu vorrai
non avrò paura sai
se Tu sei con me
io ti prego resta con me. (...)

 

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