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Oggi, un medico con il tatto di un elefante, ha detto a ma' che molto probabilmente le amputeranno anche la gamba.
Naturalmente non l'ha presa affatto bene, chi lo farebbe al posto suo?
Io ho cercato di consolarla e le ho chiesto:"Ma sei sicura di aver capito bene?"
Lei continuava a piagere e poi mi ha detto:"Sai? Ho chiamato la nonna, le ho detto di venirmi a prendere."
L'ho accarezzata e dolcemente come si fa hai bambini le ho risposto:
"Davvero? Ma facciamo che aspetti ancora un po' a chiamare la nonna e io intanto vado a parlare col dottore?"
(Con quel imbecille di dottore, detto tra di me!!!)
Mi sono messa in fila e ho atteso il mio turno per parlare col medico.
Mi ha detto che non è vero che ha riferito a mia madre che le ampunteranno la gamba, ma solo che è una probabilità e che gli è sembrato giusto dirle come stanno le cose (Ti è sembrato giusto spaventarla a morte???) .
Ancora non sanno come e quanto ampunteranno e poi bla bla bla le solite cose che sento da giorni, che dovrà fare questa angiografia col contrasto per vedere a che punto arriva la sua circolazione del sangue alla gamba:
"Già, dottore, sono tre giorni che sento parlare di questo esame. Quando avete intenzione di farlo?" gli ho detto tra il gentile e l'irritato.
Un "pivello" in camice verde in fondo all'ambulatorio s'inserisce nella conversazione:
"Ci hanno dato la disponibilità per il 7 marzo."
7MARZO!!!?????
Dovevo avere uno sguardo terribile quando mi sono girata verso il medico, perchè lui a fatto un passo indietro e poi rivolgendosi sempre al "pivello" in camice verde ha detto:
"No no, 7 marzo è troppo lontano, al massino la facciamo lunedi o martedì"
A che il "pivello" ha riferito di macchine rotte e imposibilità di fare l'esame.
Mi sono girata di nuovo verso il medico:
"Guardi, piuttosto usciamo dalla provincia, ma al massimo martedì lo facciamo"
"Ok!" gli ho risposto
"Mi fido di lei, non le chiedo miracoli, ma faccia il massimo per mia madre."
Sembrava imbarazzato e quasi in colpa e poi gli ho chiesto un sostegno psicologico per mia madre in caso si arrivi all'atto estremo e pure qui era quasi in imbarazzo.
Ma dico io! Lo capisce che non è una cosa che si possa accettare così, ma cosa crede lui di arrivare e dire :" Tagliamo da qui a qui, ti salvo la vita e tutto è a posto??!"
Comunque poi sono andata da mia madre e ho fatto opera di convinzione, le ho esposto le cose come avrebbe dovuto fare "quell'intelligentone" del dottore, senza nasconderle la verità, ma in modo che potesse ragionarci e assimilarle un po' meglio.
Pochi minuti dopo è passato in camera il "pivello" in camice verde per confermarci che martedì faranno l'esame e guarda caso nello stesso ospedale (Ma la macchina non era rotta???!!!)
Il mio motto d'ora in poi sarà:
" Rompere, rompere e rompere le scatole in continuazione hai medici. Sarò un rullo compressore!!!"
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