Creato da fiumecheva il 06/05/2005

Fiumecheva

E continuo a camminare

 

Messaggi di Gennaio 2006

1

Post n°160 pubblicato il 31 Gennaio 2006 da fiumecheva
 
Tag: Barbara
Foto di fiumecheva

Barbara e Luigi erano andati insieme alla clinica a prendere i risultati delle analisi.
In silenzio si allontanarono dall'edificio senza aprire la busta e velocemente si diressero abbracciati verso il parco poco lontano.
 Si sedettero su una panchina e quasi senza respirare restarono a guardarsi per attimi interminabili.
Barbara ruppe il silenzio:
”Apri tu per favore, io non ne ho il coraggio!”
Luigi prese la busta e poi la porse di nuovo a Barbara
”Fallo tu, ti prego!”
Per un po’ restarono indecisi:
”Facciamolo insieme!”
A Barbara tremavano le mani, lentamente aprirono la busta:
POSITVO!
D’improvviso Barbara lanciò un urlo di gioia e poi abbracciò Luigi che se ne restava li tramortito dalla gioia, poi lei scattò in piedi e si mise a saltellare su e giù davanti alla panchina sventolando la busta aperta gridando:
"positivo! positivo, positivo...."
mentre Luigi la guardava divertito, poi lui si fece serio le prese le mani e la invitò a sedere:
”Barbara, ti prego, smettila. Potrebbe farti male!”
Poi accarezzandole il ventre piatto
”Potrebbe far male al nostro bambino!”
Lei sorrise e appoggiando la mano sulla sua:
”Hai ragione, non ci avevo pensato… Il nostro bambino…”
E poi ripresero a parlare a fiume, mille cose dovevano preparare:
Cercare casa, sposarsi….
Tutto doveva essere perfetto per accogliere il loro bambino.
Sì, è vero, Barbara e Luigi si conoscevano da poco, ma lei non aveva dubbi, amava da impazzire Luigi, era l’uomo della sua vita e lei avrebbe fatto di tutto per essere una moglie perfetta e per renderlo felice.
Niente poteva farle immaginare l’inferno che l’aspettava….

 
 
 

Post N° 159

Post n°159 pubblicato il 27 Gennaio 2006 da fiumecheva
 
Tag: Diario
Foto di fiumecheva

Giornata grigia grigia, mentre al telegiornale sento e vedo quanta neve a fatto in molte zone, qui pioviggina e spero che non nevichi pure qua.
In questi giorni il freddo mi ha gelato anche i pensieri e vivo come in un eterno torpore,
ogni anno lo dico: vorrei essere ghiro e all'arrivo dell'inverno entrare in letargo e risvegliarmi solo a primavera.
Com'è caldo il mio lettone la mattina!
e invece devo alzarmi che ancora è buio e poi il sole non arriva mai.
Mentre lavoro guardo alla finestra  del magazzino e mi dico: ora arriva! Vedrai fra poco sarà giorno, ma poi capitano giorni come questi che mattino non è mai.
Sono triste?
No, non direi, mi sento solo...
spenta.
Sì, spenta è proprio la parola giusta.
Ieri il sole c'era e andava meglio, molto meglio, ma le giornate sono ancora troppo corte per riuscire a fare il pieno di energia.
Il mio laghetto ha due centimetri di ghiaccio, sul fondo si intravedono i pesci che si muovono appena,
Anche il mio "fiume" è ghiacciato, l'acqua scorre appena, non vedo l'ora che torni la primavera e poi l'estate, ma un'estate vera, bollente, non come quella dell'anno scorso...
Ma in fondo di che mi lamento io?
Vivo in un angolo di paradiso, vista la situazione del resto d'Italia...
Mi stringo più forte nel mio maglione e poi ...
la primavera tornerà....
Torna sempre....

 
 
 

Post N° 158

Post n°158 pubblicato il 23 Gennaio 2006 da fiumecheva
 
Tag: Diario
Foto di fiumecheva

Stamattina avrei potuto dormire di più, ma invece, eccomi qua, sveglia da due ore. Niente lavoro, fra poco vado in ospedale a fare di nuovo delle analisi (controlli, niente di preoccupante) e ne ho aproffittato per prendermi tutta la mattina.
Da giorni il mio cervello è in vacanza (fisicamente però continuo a fare le cose di sempre) e quando questo accade, divento silenziosa e ascolto ossessivamente la stessa canzone. La canzone di questa mia ultima "vacanza" è "Ti amo così" di Mango, ieri per la prima volta, dopo giorni, non l'ho ascoltata, penso che le mie "ferie" stiano finendo con questa mattina un po' libera.
Quando entro in questo stato divento pure meticolosa nelle pulizie di casa e ho pulito il mio bagno piastrella per piastrella, tanto che Rory mi ha chiesto se stavo bene. Cosa c'è di strano nel pulire il bagno? Nulla,tutti lo fanno, è normale. 
Noi abbiamo tre bagni, quello di cui sto parlando è il "mio" bagno.
Con il lavoro che faccio, quando torno a casa sono un disastro e non profumo certo di violetta, quindi la prima tappa è quel bagno dove tengo gli abiti e gli scarponi del lavoro, nell'antibagno ho la lavatrice e spesso mi spoglio lì davanti, prima di fare la doccia, infilando tutti i panni dentro così si lavano mentre mi lavo anch'io.
Insomma, il più delle volte quel bagno è un disastro e Rory spesso se ne lamenta, allora io una volta gli ho detto di non preoccuparsi perchè se un giorno dovessi andarmente o sapessi che sto per morire quel bagno glielo avrei lasciato in perfette condizioni. Quindi, ora, ogni volta chi mi vede farlo in modo così a fondo si preoccupa  .
Sono una frana come donna di casa, forse converrebbe che fossi depressa più spesso, ma tra una mamma depressa e ordinata e una confusionaria e allegra, penso che alla fine i miei figli preferiscano la seconda.
E' una vita che ci provo, ma ho sempre mille cose in mente e ... proprio non ci riesco a fare tutto

 
 
 

7

Post n°157 pubblicato il 19 Gennaio 2006 da fiumecheva
 
Tag: Camilla
Foto di fiumecheva

E questa volta l’avrebbe fermato.
Con tutte le sue forze lo respinse e, appoggiandosi al tavolo con una mano per reggersi, gli gridò di an
darsene. Ancora una volta le immagini sì sovrapponevano…

“Fausto! Svegliati! Devo andare a prendere i bambini a scuola!
Lui si svegliò felice e fece il gesto di attirarla di nuovo a se, ma lei brusca si allontanò continuando a vestirsi in fretta.
“Ti prego, su! E’ tardi!”
 Fausto la guardò stupito, come ora
“Amore…”
Ma Camilla era irritata
“Allora? Mi vuoi dare una mano?! E’ tardi?”
Fausto si rivestì velocemente senza dire una parola.
Fuori di casa lei entrò in auto e, senza nemmeno salutarlo. partì…

Fausto è ancora lì, di fronte a lei, le posa le mani sulle spalle
“Camilla, guardami!”
Lei continua a guardare il pavimento e con tono perentorio e lento
“Ti ho detto di andare via!!!”
Con aria sconsolata, Fausto abbassa le braccia e si dirige verso l’uscita, ma prima di andarsene si gira un attimo verso lei, che ancora immobile, girata di spalle guarda il pavimento.
“Non sono un bambino, Camilla! Non sono un bambino! E tu mi ami… lo so…”
Finalmente sente la porta richiudersi e lei può riprendere a respirare.
Guarda l’orologio alla parete, è tardi, è sempre troppo tardi.
Accende la radio per non pensare a nulla.
Ora non può, non vuole pensare..
Alla radio Luca Carboni canta:”…perché l’amore fa maleee…”
Con un gesto di rabbia la spegne
“Mahvaffan…..!!!!”
Tira su col naso e con la mano si asciuga le guance bagnate.
Mette su un CD: Deuter “Nada Himalaya 2”…
Sospira e chiudendo gli occhi, alza il mento protendendo il viso verso l’alto come a voler catturare un ipotetico raggio di sole.
Sedici minuti di pure vibrazioni.
Ghiaccio, ghiaccio, ghiaccio… non c’è sole che può scioglierlo.
Ghiaccio e silenzio…
Ora può riprendere le sue faccende.

 
 
 

6

Post n°156 pubblicato il 17 Gennaio 2006 da fiumecheva
 
Tag: Camilla
Foto di fiumecheva

Camilla si gira verso Fausto e vede che lacrime silenziose gli stanno bagnando le guance, istintivamente prende un fazzoletto e si avvicina, ma lui, improvvisamente le afferra il polso e la guarda dritto negli occhi
“Non lo fare! Non trattarmi come un bambino!!”
Si alza in piedi e con forza l’attrae a se baciandola, prima con rabbia e poi più dolcemente. Camilla si sente persa, nessuno l’aveva mai fatta sentire così…
era così facile…
bastava solo lasciarsi andare…
Come quel giorno…

Quel giorno lei non poté finire la frase perché lui la baciò, prima dolcemente poi con più passione. Camilla, da prima stupita, poi non potè fare a meno di rispondere ai suoi baci con altrettanta passione.
Lui per un attimo si fermò, la guardò con aria smarrita e sussurrò:
“E ora?…”
Lei, di fronte a lui in punta di piedi, arriva appena alle sue spalle, per un attimo lo guardò e poi posandogli le mani sulla nuca con le dita tra i capelli ricci, lo attirò di nuovo a se.
Lui la sollevò prendendola in braccio la portò al piano di sopra dove, nella penombra della camera di Camilla, fecero scomparire tutto il resto del mondo.
Ansimanti e felici, mentre aspettavano che il respiro tornasse regolare si appisolarono abbracciati.
Camilla fu la prima a svegliarsi e restò per alcuni minuti ad osservare Fausto.
 Cercando di non fare rumore andò in bagno a lavarsi il viso e a sistemarsi i capelli e si soffermò sulla sua immagine riflessa nello specchio.
Passandosi le mani sul viso, con le dita, sollevò leggermente i lati delle sopracciglia accentuando così il taglio degli occhi e distendendo le piccole rughe. Gli occhi sono l’unica parte di se che lei ritiene di avere d’interessante per il resto il suo fisico minuto le aveva dato solo l’unico vantaggio di dimostrare un po’meno della sua età, ma…
Il tempo, ora se ne rendeva conto...
Il tempo non l’aveva risparmiata e, anche se lentamente, aveva iniziato a lasciare traccia del suo passaggio.
Il tempo!
 All’improvviso Camilla guardò l’orologio.
Le sedici!
I bambini!
Aveva solo mezz’ora per rimettersi in sesto, doveva andare a prendere i bambini a scuola!
Tornò in camera e vedendo Fausto, ancora addormentato, si chiese come aveva potuto permettere che accadesse.
Lei avrebbe dovuto fermarlo….

 
 
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: fiumecheva
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 63
Prov: RA
 

TAG

 

FIUMECHEVA

 

LA MIA LIBRERIA

 
Citazioni nei Blog Amici: 71
 

VISITE OGGI

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963