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Post N° 529

Post n°529 pubblicato il 21 Marzo 2008 da fiumecheva
 
Tag: Diario

Ieri, il tempo di una firma ed era tutto finito.
Alle 9,30 eravamo già fuori dal tribunale. In quei tre quarti d'ora che siamo stati in tribunale abbiamo parlato fitto fitto dei nostri figli e dei nostri genitori. Ci siamo scambiati notizie e fatti gli auguri che la nostra vita prosegua per il meglio. Prima di salutarci, Mario, mi ha detto che ha risolto praticamente quasi tutti i suoi problemi, almeno quelli materiali, e che appena gli sarà possibile ritornerà a passarmi l'assegno di mantenimento per Topino (è più di un anno che non lo fa). Ne sono felice, certo ho bisogno che mi aiuti con Topino e magari vorrei (come gli ho detto ieri) che venisse a prenderlo più spesso e gli insegnasse quello che sa come ha fatto col Bel Tenebroso. Il padre dei miei figli ha le mani d'oro, con quelle mani sa fare di tutto e con una certa precisione, il suo mestiere è fare l'elettricista, ma è bravo anche come muratore, idraulico, falegname... ma non fategli coltivare un orto o sistemare un giardino, lì è proprio un disastro Semina e poi non sa distinguere ciò che ha seminato dalle erbacce e quindi quando è ora di pulire un'aiuola è peggio di Attila.
Comunque ieri si è risvegliata una certa tenerezza nei suoi confronti, del resto è stato mio marito per 22 anni e lo amato veramente tanto.
Certo mi fa arrabbiare quando trascura i suoi figli, quando mi sembra che non pensi abbastanza a loro, è stata sempre questa la cosa che mi ha dato sempre più fastidio in lui, il non tenere abbastanza a se stesso per essere un buon padre.
Vorrei tanto che finalmente fosse felice...
Io non ci sono riuscita renderlo felice, per quanto mi sia tanto data da fare per creagli attorno un posto sereno dove potersi rifugiare.
Ma forse il mio sbaglio è stato prorpio questo, non ho ascoltato abbastanza quello che lui voleva e troppe volte l'ho sollevato dalle sue responsabilità creandogli degli alibi.
Perchè la vita è dura, è vero, ma ha un certo punto si cresce e ci si deve predere le proprie responsabilità. Non possiamo passare la vita a scusarci delle nostre mancanze perchè non abbiamo avuto un'infanzia felice o perchè non siamo stati amati abbastanza....

Vabbeh! Il passato è passato.....

Ieri sera Miki mi fa:
"Allora adesso sei mia."
"Esattamente come prima, amore."
"Insomma, prima non eri proprio libera libera."
"Beh! Se vogliamo essere pignoli, fino a che l'atto non è stato depositato io sono ancora sposata. E, come mi ha spiegato l'avvocato, possono passare ancora mesi."
"Ah!"
E poi ho lasciato cadere l'argomento.
E non ho voluto neppure spiegagli che io non appartengo a nessuno. Lasciamo perdere, cose che si dicono quando si è tutti accoccolati, per dare forza ai sentimenti. Ma se sento che veramente mi si tratta come una proprietà, io scappo, e lui lo sa bene.
E non è paura la mia....

 
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