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Ci penso...

Post n°905 pubblicato il 29 Gennaio 2010 da fiumecheva
 

A volte ci penso.
Come tutti del resto, ma cerco di non indugiare troppo sul pensiero e provo a darmi da fare in modo che il futuro che mi aspetta sia sereno.
Mi aspetta una vecchiaia da sola?
Il rischio esiste è nel preventivo.
Ma' se ne andrà, figli andranno per la loro strada e Winnie potrebbe stancarsi di stare sempre ad aspettarmi.
In questi ultimi giorni mi frullano in testa tante cose, a volte sono euforica e subito dopo sono a terra.
Martedì tanta neve che ha scombussolato i miei programmi e poi mercoledì, ne pomeriggio mentre ero in giro per varie commissioni, ecco che spunta un pallido sole. Ero a terra e all'improvviso d'impulso, invece di girare con l'auto per andare al supermercato, sono andata dritto e ho raggiunto il cimitero.
Sono andata da pa'.
Finalmente gli hanno messo la lapide definitiva, e mi sono ritrovata accucciata davanti a lui a parlare mentalmente con la sua foto, ora, con soddisfazione, sono riuscita a guardarla. Sono riuscita a guardare pa' negli occhi senza problemi.
Sono andata via con un senso di leggerezza che da tanto non provavo, ho continuato i miei giri quasi con allegria.
Giovedì mattina ho sostituito mia sorella, che doveva fare della analisi, in azienda e nonostante il lavoro, mi è sembrato un giorno di vacanza, è stato come se questi anni che mi occupo di ma' non ci fossero mai stati. Me la ridevo mentre facevo le pulizie:"Che bello sarebbe se fossi veramente tornata indietro nel tempo!"
Ieri sera finalmente dopo giorni sono riuscita a vedere il mio secondogenito, il Bel Tenebroso, è stato fuori per lavoro e poi via per una breve vacanza, finalmente tutti a cena insieme.
I miei ragazzi ed io.
E' stato bello.
Oggi un nodo alla gola mi stringe e per quanto voglia non riesco a spiegare o a farmi ascoltare come vorrei.
Io lo so cosa mi accade, ma i tempi sono sempre sbagliati, io reagisco tardi alle tensioni e quando mi accade non è più tempo per essere capita.
E ci penso.
E lo so che certe mie reazioni a volte sono un po' esagerate.
E lo so che tutti questi doloretti (la schiena, lo stomaco, il menisco e probabilmente anche il senso di calore improvviso che mi fa sudare), sono il mio modo di somatizzare il dolore dell'anima.
E non ho bisogno di essere consolata, sono momenti, passerà.
Mi basta essere ascoltata.
Come sempre le paure portate fuori, all'aria svaniscono. Le paure non sono pietre migliari che chi ascolta deve sapere che sono lì e resteranno li per secoli, ma deve solo ascoltarle e lasciarle svanire.
Sono un essere umano come tutti.
Un abbraccio o un sorriso a volte vale più di mille parole.....

 
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