Creato da fiumecheva il 06/05/2005

Fiumecheva

E continuo a camminare

 

Messaggi di Ottobre 2005

Post N° 109

Post n°109 pubblicato il 23 Ottobre 2005 da fiumecheva
 
Tag: sogni
Foto di fiumecheva

Abbiamo raggiunto le cime più alte, la fusione era totale, ho superato i confini del mio corpo.
Ti ho ascoltato con gioia mentre mi parlavi del tuo amore per me e mi chiedevi di rendere ancora più vero e solido il nostro rapporto, ogni tua parola è giusta, ogni tua richiesta è giusta, sono passi che avevo messo in preventivo, ma ho bisogno di ancora un po' di tempo, tempo per diventare più forte, tempo per rendermi indipendente da alcune cose.
Mi hai detto che ne avevo ancora che non mi avresti fatto pressioni:"Solo ti prego non metterci una vita".
Lo farò...
Ed eccomi qua abbracciata a te, mentre respiro l'aria più pura, con te in un mondo dove nessuno potrà farmi male. 
Un ombra scura attraversa il cielo, mi stacco un attimo da te, cerco di capire cos'è e all'improvviso tu mi spingi.
Peerchè?
Perchè mi porti tanto in alto e mi butti giù?
Che dolore!
Vorrei lasciarmi andare, ma mi aggrappo con tutte le forze al primo appiglio.
Non scherzare amore, non scherzare!
Ma tu mi guardi e dici cose che feriscono.
Lascio la presa, ma poi mi riprendo e ancora una volta nella scivolata mi aggrappo con tutte le mie forze, trovo una nicchia tra le roccie e li mi metto a piangere.
Cos'è accaduto? perchè mi trovo qui?
Tu dall'alto allunghi una mano e mi guardi sorridendo.
"Amore stavo scherzando! Ma perchè ti butti giù?"
Prendo la tua mano e ricambio il sorriso, ma ancora non capisco... 

 
 
 

Post N° 108

Post n°108 pubblicato il 20 Ottobre 2005 da fiumecheva
 
Tag: Diario
Foto di fiumecheva

Oggi è stata una giornata davvero lunga.
Nel pomeriggio ero pronta per andare dal mio amore, ma non riuscivo a mettermi in contatto con lui e mentre aspettavo che lui si facesse vivo mi ha chiamato mia sorella disperata, sono andata di corsa a casa sua, abitiamo a due passi l'una dall'altra, e ho trovato Diego, il mio nipotino, piangente sul divano, era caduto in casa scivolando sul pavimento e si era fatto male a un braccino, proprio non si calmava e allora io e mia sorella l'abbiamo portato al pronto soccorso e da lì la solita trafila!
Sembra proprio che io non possa stare lontana da un ospedale per più di due settimane!
Comunque, purtroppo, dalle lastre del piccolino è risultato che si è rotto l'ulna del braccio sinistro e stasera gli hanno fatto il gesso che dovrà portare per almeno 25 giorni.
Intanto che eravamo in ospedale c'è stato un gran giro di telefonate: la nonna preoccupatissima, poi abbiamo chiamato il padre che era di servizio da quelle parti (fa il poliziotto) ed è venuto immediatamente al pronto soccorso. E poi ha telefonato pure il mio amore per assicurasi che non fosse nulla di grave. E poi i miei figli....
Ecco, bisogna ammetterlo, siamo una grande famiglia con tanti problemi, ma al momento del bisogno ci si attiva tutti e si scordano tante cose.
Com'è che si dice? "Gli amici si vedono nel momento del bisogno.."
Beh! Anche una vera famiglia si vede nel momento del bisogno :-)
 E Diego è stato bravissimo nonostante gli abbiano fatto un po' male mentre gli giravano il braccio per fare le lastre e superbravo al momento dell'ingessatura.
Che strana cosa vedere un bimbo così piccolo (5 anni) con un braccino ingessato!
Speriamo che stanotte non gli faccia male e che riesca a dormire così potrà riposare anche mia sorella che devo dire era veramente esausta.

 
 
 

Post n°107 pubblicato il 18 Ottobre 2005 da fiumecheva
 
Foto di fiumecheva

Ogni sera i gabbiano torna a farsi accarezzare dall'albero e a recuperare i ricordi:
"Ehi!... ehi!... ehi!..."
"Sono qui!... Sono qui!..."
Ma il tempo passa e il gabbiano ormai è vecchio e stanco.
Una sera, passando, il suo grido è più debole, sfiora i rami dell'albero e poi, invece di tornare alla scogliera, plana adagio ai piedi dell'albero, appoggia la testa su una radice e lì smette di respirare. Qualcosa nell'albero si spezza e le sue foglie, ad una ad una, iniziano a cadere, fino a ricoprire completamente il gabbiano.

Sull'altipiano, ora, ci sono grida gioiose di bambini: Una bambina corre e si nasconde dietro l'albero, un bambino l'insegue ridendo:
"Ehi! Dove sei?"
La bambina fa capolino da dietro l'albero:
"Sono qui!"
il bambino  la raggiunge:
"Presa! Ora prova a scappare di nuovo!"
La bambina gli sorride:
"Non ho più voglia di scappare, sono stanca."
I bambini si siedono ai piedi dell'albero e tenendosi per mano osservano il mare.
Un giorno quel mare lo attraverseranno e questa volta lo faranno insieme.

 
 
 

Post n°106 pubblicato il 18 Ottobre 2005 da fiumecheva
 
Foto di fiumecheva

Una sera,
forse un colpo di vento o forse la stanchezza, il gabbiano, passando sull'albero, sfiora col petto la cima dei rami più alti.
Nella sua mente qualcosa si accende e allora torna indietro:
"Ehi!... ehi!... ehi!..."
Di nuovo il suo petto sfiora i rami dell'albero e questa volta lo sente:
"Sono qui!... sono qui!..."
Nella sua mente appare un'immagine: una ragazza è seduta e con lo sguardo triste e osserva il mare. Un ragazzo ha la testa appoggiata sulle sue ginocchia e la ragazza assorta gli sta passando la mano tra i capell e lo accarezza.
Il ragazzo la chiama:
"Ehi! dove sei?"
Lei si gira distogliendo lo sguardo dal mare:
"Sono qui!"
Lui si alza e le accarezza il viso:
"Non essere triste! Tornerò e ti porterò con me al di là del mare."
Lei lo ha aspettato, ma lui non è mai tornato.

 
 
 

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Post n°105 pubblicato il 17 Ottobre 2005 da fiumecheva
 
Foto di fiumecheva

Sull'altipiano, vicino alla scogliera che è a picco sul mare, è nato un piccolo albero. E' un piccolo albero gioioso che ha un sogno segreto: imparare a volare come i gabbiani che vede sulla scogliera.
Ogni giorno il piccolo si allena e, tentando di imitare i gabbiani, allarga e tende i suoi rami, ma più lo fa, più le sue radici affondano nella terra. Diventato ormai grande e maestoso, l'albero capisce che non potrà mai volare, ma lui è un ottimista e non si dispera. Crescendo il suo orizzonte si è allargato e il vento che spesso gli scuote i rami è lo stesso che i gabbiani sentono mentre volano e prorpio i gabbiani, che ormai sono suoi amici, gli portano notizie di quel mondo che lui non può vedere. La sera, prima di tornare al nido, fanno l'ultimo volo sull'albero e gli raccontano le novità:
"Ehi... ehi... ehi!!"
Fra tutti, però, c'è un gabbiano che per l'albero è speciale: Lui non ha un volo particolare e non è neppure più bello degli altri, ma l'albero lo ha riconosciuto: è lui!
Ogni sera; quando lui passa:
"Ehi!... ehi!.. ehi!..."
L'albero, con il vento tra le foglie, gli sussurra
"Sono qui!... Sono qui!!..."
Ma il gabbiano passa come tutti gli altri e se ne va.....

 
 
 

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