Il servizio civile... (puntata 6) su I'll be...

Il servizio civile... (puntata 6)

Post n°23 pubblicato il 19 Febbraio 2006 da deracinato

(Puntate precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5)

Riassunto delle puntate precedenti: dopo essere stato preso per il culo durante il colloquio, il nostro eroe, novello volontario del servizio civile, viene spedito ad un istituto di non vedenti. Lì, grazie alle sue incredibili (...) [in]competenze, viene assegnato ad un centro specifico, ove scopre una vocazione vera. Inguaiato nelle più disparate avventure, tra le quali l'infame (no, dai, stato favoloso) viaggio in un villaggio turistico sul mare, il nostro eroe dimostra di volta in volta nuove capacità, degne quasi di un essere umano.

IL VIAGGIO ESTIVO DA DELIRIO: #2 - IN STANZA CON TYSON...

Parlando sempre del viaggio estivo, veniamo alle notti in sè per sè. Inutile dire che sperare che ognuno dei ragazzi accompagnati entrasse da solo nella propria camera era pura e semplice utopia. Anzi, trattandosi di ragazzi e ragazze, era normale che...ehm...no, per fortuna *quello* non lo facevano, ma sempre adolescenti erano....Così o stavano tutti in una camera fino a che non svenivano, oppure si stava sulle sdraio nei terrazzini fuori dalle camere, parlando. In una di queste occasioni, ennesima figura dimeeee del sottoscritto.

Io (in estasi): "Che meraviglioso cielo stellato! Raramente ho visto una cosa del genere!"

Un ragazzo ipovedente: "Io non vedo una minkia..."

Ehm...Vabbè, poi ognuno andava a dormire e, personalmente, iniziava lo show.

Se il ragazzo che avevo in camera e non conoscevo prima di arrivare là non dava problemi (più o meno...avergli concesso di dormire nella camera accanto m'ha causato un pò di bordelli, ma tant'è.....) il vero problema era l'altro, quello che conoscevo perchè frequentava il centro dove lavoravo io...e che sarà protagonista di tutti gli eventi cardine dell'aneddoto...

Identikit: 28 anni e sosia TOTALE di Mike Tyson. Vi giuro, fa impressione. Forse è un pò più basso, ma i muscoli (...), i tratti del viso, il colore della pelle da abbronzato e persino il taglio dei capelli sono quelli. L'unica cosa è che non mi ha staccato un orecchio. Ma in una settimana me ne ha fatte passare di tutti i colori.

Cominciamo proprio dalle notti, già che ne parlavo. Un'Esperienza con la E maiuscola. Intanto perchè uno può tenere la luce accesa quando gli pare (ehm...humor nero alla millesima potenza, questo...) Poi, avendo il letto accanto al suo, tipo a 20 cm di distanza, il figlio di sua madre allungava ogni tanto il braccio per vedere se ci fossi davvero o me la fossi filata nottetempo (cosa che avveniva spesso...è stato allora che ho scoperto come il trucco del cuscino sotto le coperte funzioni davvero --> n.b. le coperte le usavamo perchè il condizionatore era fissato -nel senso che non si poteva nemmeno spegnere- tipo a -2°C), il che rendeva movimentata la nottata perchè un paio di volte ho temuto mi stessero rapendo o, ehm, peggio. Uhm, si, rape-ndo, se vogliamo fare pure il battutone internazionale molto d'attualità, visto l'idiota, folle e vergognosa sentenza della Cassazione.

Inquietanti poi le frasi che lanciava nel sonno (cosa che ho capito solo il terzo giorno...prima credevo scherzasse), tipo "Uuuu, ma chi minkia vuole?" ("Uuuu, ma che cazzo vuole?"), "Uuuu, s'inniu chiddu" ("Uuuu, quello se n'è andato") ma soprattutto la davvero troppo inquietante "Uuuuu, adduma 'a luci!" ("Uuuu, accendi la luce!").

La mattina, io mi alzavo mezz'ora prima degli altri. Il motivo della follia è presto detto:
- dovevo andare a recuperare chi non aveva dormito nella propria camera, buttandolo giù dal letto per farlo rientrare alla base prima che gli assistenti anziani se ne accorgessero...

- varie ed eventuali (ehm ehm)
- dovevo passare quella mezz'ora a svegliare il mito umano.
Io: "Sono le otto, su, sveglia..."
Lui: "Non sono le otto!" (traduco in tempo reale dal palermitano)
Io: "Ok, non sono le otto...Che ore sono, allora?"
Lui: "Mmmm....Le cinque e mezza!"
Io: "Ok, hai ragione tu, sono le cinque e mezza...e che cazzo ci faccio io sveglio alle cinque e mezza?"
Lui: "..."
Tipico siparietto mattutino, in versione very very short. Con tutto che lui aveva l'orologio parlante...ma sospettava l'avessi sabotato io per non farlo dormire.

Ma se le notti poi non davano tanto fastidio, è quando accadeva la sera e la mattina a colazione (momento in cui si ripeteva il rito della cena, già descritto) che mi ha inguaiato non poco. Facendo un riassunto...

1) il tizio è un pò (molto) de coccio...Più gli dicevo che, quando camminavamo, la mano doveva tenerla sulla mia SPALLA destra (stando anche lui a destra), dando così l'idea di un supporto (nonchè essendo il modo migliore per accompagnare un non vedente, specie quando ci sono scale), più lui voleva andare *a braccetto*. E non era il caldo e il braccio che mi sudava, il problema...Il problema è che...ehm...le svedesone che stavano al villaggio mica sapevano del mio ruolo di solidarietà, affascinante e certamente da ripagare in modo biblico (...), e della sua cecità, no...se il primo sguardo era promettente, il secondo, vedendo a braccetto il sosia di Tyson, non lo era affatto. Tipica scena da film che non posso scordare...Io vestito bene la sera in anfiteatro, giro l'angolo e vedo ste due ragazze prettamente, notevolmente e insindacabilmente svedesi che mi sorridono...non mi pareva vero... in quel momento appare a braccetto Tyson... lo sguardo delle due muta NOTEVOLMENTE e mi guardano come se gli avessi rivelato la mia passione per il tonno candito al sapore di topo morto.

2) Voi direte...vabbè, era palese che fosse non vedente. Uuuu (cit.), molto. Serata all'anfiteatro (epica, al punto tre capirete perchè), l'accompagno in una zona vuota dove sedersi. Tempo tre secondi e sento una vocina qualche gradino sopra il nostro. "Po po po, it's all booked here". Mi giro e vedo un'inglesina MOLTO bona ma MOLTO stronza. Tutta la zona era vuota...e che dovevano venire, i no global per fare una manifestazione lì? Vabbè, ci spostiamo di circa dieci metri e, stranamente, ariecco la vocina. Quando, molto dopo, la stronza si accorge dell'handicap del tizio, è troppo tardi. Con supponenza degna non so di chi o cosa, mi alzo, dico al ragazzo (chiaramente in inglese, con lui che capiva poco pure dell'italiano...per carità, non che io...) che, nonostante lui fosse non vedente, eravamo costretti ad andare via perchè certa gente non ci voleva lì e non sapevo il perchè, e me ne vado con quella che cercava di rimediare in modo ridicolo. Noi italiani all'estero (ma anche a casa nostra) ci facciamo riconoscere, ma anche gli inglesi non sono male. L'ultimo giorno due bambini hanno distrutto da soli un'intera siepe per trovare i rami adatti per fare delle simil-spade laser ed emulare i tizi di Guerre Stellari. E' allora che ho realizzato il mio sogno di pronunciare la frase "what a shame!" (che vergogna!) almeno una volta...

3) I racconti dell'anfiteatro...Una sera è stata incredibile, ne sono successe di tutti i colori. Intanto arriviamo lì e Tyson, mettendo le mani avanti (l'istinto è quello) arriva a ravanare nel reggiseno di una settantenne la quale, non gradendo l'essere toccata ove mano non toccava da qualche decennio, si gira incazzata nera...e con chi se la prende? Qualche idea? Con lui? Ovviamente no...Quello con la faccia colpevole ero io. Evitato un ceffone, ci andiamo a sedere.

Niente inglesine stavolta, solo lui che, atteso l'unico momento di *silenzio assoluto* prima dello spettacolo, che fa? Se ne esce con un RUTTO clamoroso che rimbomba in tutto l'anfiteatro a mò di allarme antiscippo. Dopo un istante di paralisi, mi accartoccio su me stesso, sghignazzando alla grande, e cerco di sparire, ignaro che quell'atteggiamento sarebbe risultato più sospetto che altro.

E' finita? Macchè. Dopo cinque minuti, si sentono due piccole esplosioni. Vedo Tyson cambiare espressione, alzarsi di scatto (rischiando di cappottare e finire venti gradini più giù) ed esclamare (testuali parole) con una voce di tonalità e volume pari solo a quello di Vanna Marchi: "Minkia, i fuochi d'artificio! VOGLIO VEDERLI !!!!". Io ormai avevo una paresi facciale, tante ne stavano capitando una dopo l'altra. Sorvolato con nonchalance sul... ehm... piccolo dettaglio tecnico che rendeva impossibile la realizzazione del suo piano, lo accompagno più vicino possibile al luogo delle esplosioni e godo della sua felicità nel vedere/sentire i botti. Vabbè, dai, a parte lo shock iniziale della frase, ne è valsa la pena solo per quanto era felice. Mi si è aperto il cuore. Davvero uno dei momenti più belli che conserverò di tutto il servizio.

Torniamo ai nostri posti...Alè, è finita, godiamoci lo spettacolo...quello del giorno prima era stato graziosissimo...

Voce fuori campo: "Signore e signori, il gruppo degli animatori questa sera è felice di presentarvi uno spettacolo senza precedenti. Nell'ora che seguirà, i nostri ragazzi, con l'aiuto di alcuni ospiti del villaggio, riproporranno le musiche del famoso film MOULIN ROUGE!"

Stavolta il rutto, che poi era un urlo disperato, era mio. Quel film lo considero pura violenza contro la musica. Dovrebbero bandirlo solo per quella pseudo cover orrenda dell'inarrivabile The Show Must Go On dei Queen...

(fine seconda parte)

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