L' "onorevole" servizio civile... su I'll be...

L' "onorevole" servizio civile...

Post n°68 pubblicato il 21 Marzo 2006 da deracinato

Si parla sempre di servizio civile, ma anticipo questa storia perchè merita davvero. Sembra lunga perchè son molti dialoghi, ma se avete due minuti vi consiglio di leggerla, perchè dice molto e, se ce ne fosse ancora bisogno, vi confermerà molto su come il mondo ormai va avanti... E non perchè faccia io alcun commento...la storia si commenta da sola.

Oggi mi hanno convocato per un colloquio organizzato da chi mi avrebbe dovuto seguire per l'intero servizio, ossia l'ente creatore del progetto poi fallito (per la storia completa, basta leggere la prima puntata della saga)

"Per cosa?", chiedo quando una voce super sexy al telefono mi informa del giorno e dell'ora.

Voce sexy: "Saprete tutto una volta qua...."

...uAo. ..misteriosa (...)

Arrivo, aspetto, entro dentro un ufficio, mi siedo, respiro, i miei organi lavorano affinchè e... vabbè, vi risparmio la storia dei miei meccanismi intra ed extra cellulari, sennò vado fuori tema.

Mi trovo davanti una ragazza dall'altro lato della scrivania che comincia la tiritera. Sfortunatamente non era quella dalla voce sexy.

Ragazza: "Allora...l'organizzazione XYZ (no, non lo faccio per questioni di privacy...è che non mi ricordo la sigla) sta offrendo delle opportunità certe di lavoro per chi ha appena concluso il servizio civile qui..."

Io: "XYZ sta per...?"

Ragazza: "Boh"

Ah, bene.

Ragazza: "...si tratta di un contratto triennale, a 750 euro al mese, in un'azienda di grande livello ancora da definire."

Si, ok. I folletti a che punto della storia entrano?

Io: "Quante ore al giorno? E con che mansioni?"

Ragazza: "Boh"

Ottimo, mi ha convinto. Dove si firma? (...)

Ragazza: "Mansioni d'ufficio, penso (n.b. metti la cera, togli la cera...passa lo straccio, togli lo straccio...) E poi, ovviamente, dopo i tre anni ci sono ALTISSIME probabilità di essere assunto a tempo indeterminato" (n.b. a fare che? Avanzamento di carriera a sedia umana?).

Ecco, finalmente i folletti avevano cominciato a saltellare per la stanza. Loro e le stronzate che quella sparava. Ma non siamo nemmeno arrivati al momento clou...

Ragazza: "Ovviamente tutto questo dopo le elezioni..."

Ma davvero? Va che forse sto cominciando a... Comunque, le dico che nonostante la completezza delle sue informazioni, queste non mi bastavano. Che insoddisfatto cronico che sono, eh? Vabbè, vi risparmio il resto dei "boh" (suoi) e dei "mah" (miei). Ad un certo punto mi fa la domanda fatidica...

Ragazza: "Chi è il tuo referente?"

Io: "Chi...?!"

Ragazza: "...mmm...quello che ti ha inserito in questa organizzazione per iniziare il servizio civile"

Io: "Inserito dove...?!"

Ragazza: "Ehm..."

Così la carissima chiama la carissima #2, ossia la moglie di un onorevole (scritto volutamente minuscolo) di....mmm... "non mancino", che ho scoperto essere il proprietario di quegli uffici e fautore di quelle grandiose (...) opportunità lavorative.

In un meraviglioso clima mobbing, con l'ufficio pieno di gente che mi squadrava,la moglie si siede accanto a me.

Moglie (in tono compassionevole): "Ma come, non sai chi è il tuo referente?"

Io: "No."

Moglie (come se stesse dicendo l'ovvio): "Io ti ho segnato lì a nome XYZWW5JK3" (anche qua non mi ricordo... anche perchè non l'avevo mai sentito prima)

Io: "E se ce l'ha segnato perchè me l'ha chiesto? No, non lo ricordo. Più che altro non sapevo esistesse."

Moglie (facendosi seria): "Ti rendi conto che devi molto a mio marito per l'aiuto che ti ha dato?"

Le stavo rispondendo "Ah, certo, ecco chi era che ha pulito una volta le pareti del bagno quando uno ha cominciato a scagazzare in aria" ma mi sono trattenuto. Mi rinfacciava una raccomandazione mai avuta! AH AH AH! A me (!), che ero l'unico non raccomandato là dentro! AH AH AH! Era troppo bello per essere vero! Così mi son messo su una faccia da c... si, sempre l'ormai celeberrima "faccia fortunata" e, con un sorrisone che diceva "forza, finisci il discorso che poi comincio io", annuivo felice come una Pasqua nonostante non sapessi nemmeno di che si parlasse.

Moglie (da seria passa a quasi incazzata, nonostante il mio sorriso): "Ti devi rendere conto che qua non si può sempre chiedere, ma bisogna anche dare"

AH AH AH AH!

Io (sbellicandomi dentro, spaparanzandomi meglio sulla sedia per godermi lo show e cercando attorno a me i pop-corn): "Ebbeh! Mi pare ovvio!"

Moglie (da quasi incazzata a complice): "Quindi noi facciamo un favore a te ma in cambio ci aspettiamo qualcosa, no?"

Se avessi risposto le avrei riso in faccia, così tramuto la mia maschera di ilarità esplosiva in un "si si" con la testa.

Moglie (da complice a prudente): "Hai già impegni politici?"

Vedi sopra... Le stavo rispondendo che ben altro nella mia vita non mi ha convinto a votare per qualcuno...anzi...

Moglie (da prudente a Al Capone): "Allora, sei con noi o contro di noi?"

AH AH AH AH AH AH AH! Meraviglioso! Intanto il sorrisone aumentava...Ho preferito però fare il finto tonto.

Io: "Ma guardi che praticamente non m'avete detto niente, e tra lavorare in un ufficio tre anni e laurearmi francamente preferisco la seconda, eh!"

Moglie (ancora in fase Al Capone): "Ma ti rendi conto che mio marito ti ha dato una mano, vero?" (e daje...)

Io (mi siedo meglio e il sorriso diminuisce): "Come no? Il progetto a cui ero stato assegnato è naufragato e mi hanno spedito al primo buco disponibile..."

1-0. E già quella cala le corna. A questo fenomeno fisico si associa anche la comparsa, per un attimo, di dubbio e, dall'attimo dopo, di un sorrisone falsissimo. Durato poco, però...

Io: "...e comunque io non voto nessuno per un semplice nome o per qualcosa che avrebbe fatto per me, ma solo per quello in cui crede e se mi ritrovo nelle sue idee."

2-0 in rovesciata, tiè. Ma la partita non era finita, mancava il suo meraviglioso autogol:

Moglie (da Al Capone a tono di disgusto vero): "Ma guarda che tutti gli altri ragazzi non la pensano come te e vogliono qualcuno alle spalle!"

Ero già arrivato a pronunciare la parola "Sticaz...", ottimo preludio per tutto il resto, quando veniamo interrotti. Alla ripresa delle ostilità, fresco del 3-0 a mio favore, evito di infierire ma poi ci ripenso e segno il 4-0 a porta vuota...

Io: "Sa, mi piace distinguermi dalla massa..."

Quella capisce che non ce n'è proprio, così rimette sul il sorriso falso e mi saluta, dicendo che mi faranno sapere. Me ne vado di là con un sorriso bastardone di orgoglio, superiorità e mille ringraziamenti ai miei genitori per avermi dato un minimo di coscienza sociale e personalità.

Passata la sbornia di superiorità, ho realizzato quando, una volta per tutte, possa essere disgustoso quel mondo...

[ah, vi ricordo del post n°67... spero che anche il visitatore occasionale gli dia un'occhiata e dica la sua, ci tengo molto]

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