Il Servizio Civile... (puntata 28) su I'll be...

Il Servizio Civile... (puntata 28)

Post n°84 pubblicato il 28 Marzo 2006 da deracinato

(Puntate precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27)

Riassunto delle puntate precedenti: dopo un colloquio stile candid camera, il nostro eroe, novello volontario del servizio civile, viene spedito ad un istituto di non vedenti, dove scopre una vocazione vera. Inguaiato nelle più disparate avventure (diventendosi un mondo), comprese quelle con dei bambini provenienti dal Sahara Occidentale durante il periodo estivo, nulla è paragonabile all'incontro con...

IL PULCINO - #8
Il dottor Kildare?! Si, proprio uguale...!

Vi ricordate il dottor Kildare? Il medico protagonista dei telefilm che curava con efficienza, attenzione e tanto, tanto amore? Ecco. Il dottore che aveva in cura il Pulcino ti faceva venire qualche dubbio sulla reale utilità di una laurea.

Parliamo della prima visita a cui ho assistito...

Entro, trascinando il pupo e rischiando la mia incolumità. Lui non lo guarda nemmeno.

Lui: "Beh, come sta?"

Io gli rispondo. Essendo stato affidato al mio reparto, l'avevo sott'occhio ogni giorno e dunque conoscevo eventuali sue crisi (epilettiche), sbalzi di umore, comportamenti anormali...

Io: "Mah...a parte qualche crisetta ogni tanto, bene. E' iperattivo ma, ehi, è pur sempre un bambino..."

Lui (guardandomi come se fossi un mentecatto): "Mah, ora dobbiamo vedere di coinvolgerlo in qualche attività. Per esempio scrivere, magari leggere, imparare l'italiano, il braille..."

Io (guardando IL mentecatto, senza "come se fosse"): "EHM...scusi eh...Lui non parla una parola d'italiano, non parla nemmeno l'arabo ma una lingua tutta sua e non fa altro che ripetere tot parole, in modo stereotipato come se fosse autistico, cosa che a tratti penso pure sia. Ho passato mesi a provare a mettergli una penna o un colore in mano anche solo per farlo scarabocchiare e se li mangia. Le sue uniche attività sono rigirarsi un pallone tra le mani o sfogliare un giornale per guardare le figure....e dovrebbe leggere?!?"

Lui (col sorrisetto stile "Io sono il medico, tu un imbecille" ... secondo me stava ancora pensando al significato di stereotipato, immaginandosi un paninaro anni '80 con lo stereo gigante all'orecchio e la tipa sottobraccio) "Eh, ma mica può continuare a fare queste cose...."

"Pure lei il suo lavoro", stavo rispondendo (eh, era già amore), ma mi ha anticipato...

Lui: "Ora gli prescrivo qualcosa che possa aumentargli la soglia dell'attenzione e..."

E gli prescrive un farmaco appartenente alla categoria dei rincoglionenti. In pratica una roba vecchia scuola che davano agli anziani negli ospizi per farli stare buoni, un antipsicotico insomma...al bambino... per aumentargli la soglia dell'attenzione... ! Già che c'è, gli aumenta anche l'antiepilettico e così ce ne usciamo da lì pronti a svaliagiare una farmacia. E nella mente ancora mi risuonava la frase di un mio professore di neuropsichiatria infantile (il genialoide suddetto era neuropsichiatra anch'esso) all'università: "Qualunque farmaco può farti bene per una cosa, ma contemporaneamente ti fa male per altre cento." ...figuriamoci ad un bimbo...

Vabbè... cominciamo a dargli il rincoglionente... ed i risultati cominciarono a manifestarsi, in un modo incredibile!

"Visto, idiota, che quello s'è laureato e ne capisce più di te, che sei ormai laureando a vita??", direte.

Spe, non ho specificato l'accezione di "incredibile"... Analisi della prima settimana di assunzione del farmaco:

Giorno 1: nulla da segnalare

Giorno 2: non era più lui

Giorno 3: "...Ma chi è sto bimbo?"

Giorno 4: "Aiuto! Vuole uccidermi!"

Giorno 5: "ARGH! Smetti di picchiarmi!"

Giorno 6: "Deve essere posseduto! Non c'è altra spiegazione!!"

Giorno 7: "Voglio la mamma!"

Marò, l'antipsicotico l'aveva reso psicopatico! Non si ci crede a parole! La soglia dell'attenzione gliela aveva aumentata, si, ma nel senso di fargli prendere meglio la mira per sapere dove colpirti. Eh, chi se lo scorda quel pallone di cuoio tiratomi da tre metri (e fortuna che secondo il luminare suddetto vedeva solo luci e ombre...!) a velocità supersonica sui miei...ehm ehm... che mi fece parlare in falsetto per mezz'ora, oltre che andare in giro tipo incontinente che se l'è fatta sotto?

Collega: "...ma che hai?"

Io (con la voce del cantante dei Darkness quando fa gli acuti): "Nnnnnnnnnulla...Uuuuuuuuuuu"

[continua]

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