Creato da vita.perez il 20/01/2008

vitaperezvitaperez

equilibrio precario...non spingete

Messaggi di Dicembre 2014

...a volte un poeta, in una mattina di dicembre...

Post n°1012 pubblicato il 19 Dicembre 2014 da vita.perez

E stamattina mi son trovato lì a pensarti

che non succedeva da un sacco

e intanto che guardavo il bollitore

nella speranza che la mia attenzione

velocizzasse il processo fisico

che porta l’acqua dallo stato cheto

a far glù glù,

mi sono ritrovato lì a pensarti

che non so se te l’ho detto

era un sacco

che non mi succedeva.

 

E mentre l’acqua non bolliva

mi domandavo, chissà lei che cosa fa?

chissà che dice?

e a chi?

si bacia con qualcuno?

ci fa all’amore?

che cosa legge?

c’è una persona a cui lei vuole bene più di tutte?

ha un gatto?

mi pensa mai mentre prepara il tè?

come li porterà i capelli?

saranno corti come li ricordo io?

in questi giorni freddi c’è qualcuno che la scalda?

 

E l’acqua continuava a non bollire

e io avevo in bocca un gusto

come di topo morto

che un topo io, mica l’ho mai assaggiato

si fa per dire

dovuto, il gusto, all’importante quantità

di vodka e salatini assunti ieri notte

per sopravvivere ai pericoli

dei quali continuo a contornarmi

sprezzante ed incosciente.

Sì, bevo ancora molto

non fumo più

friggo con moderazione

assumo peso

scrivo parecchio

ed ogni tanto mi esce

qualcosa di piuttosto ganzo

anche se mica tutti si trovano d’accordo

e poi

alle volte

ti penso

ancora

mentre che mi preparo un tè.

 

Ed è una vita strana questa

ne converrai con me

incontrarsi

fare all’amore assieme

stare un gran bene

e poi come d’incanto

diventa tutto un vaffanculo.

 

Di tutto quest’amore

di tutti questi occhi dentro gl’occhi

e dei sospiri, dei sussurri e baci

che ci rimane?

un quasi niente

un mazzo di poesie

un bollitore arrugginito

una mattina di dicembre

ed una tazza di malinconia bollente.

 
 
 

Il coraggio di essere sè.

Post n°1011 pubblicato il 14 Dicembre 2014 da vita.perez

“Quando ho ricevuto questo invito a parlare del coraggio di essere me, all’inizio il mio ego ha fatto le fusa. Come se gli avessero offerto una pagina pubblicitaria di cui sarebbe stato l’oggetto e al tempo stesso il fruitore. Mi vedevo già una medaglia al petto, eroica. Poi il ricordo degli oppressi mi ha assalito e ha cancellato ogni compiacimento.
Oggi mi concedete il privilegio di evocare il “mio” coraggio di essere me, dopo avermi fatto portare il fardello dell’esclusione e della vergogna per tutta la mia infanzia. Mi offrite questo privilegio come regalereste un bicchierino a un malato di cirrosi, negando al tempo stesso i miei diritti fondamentali in nome della nazione, confiscando le mie cellule e i miei organi per la vostra delirante politica. Mi accordate questo coraggio come se regalaste qualche gettone a un malato di gioco d’azzardo, continuando a rifiutare di chiamarmi con un nome maschile o di accordare il mio nome con aggettivi maschili, solo perché non ho i documenti ufficiali necessari né la barba.
Ci riunite qui come un gruppo di schiavi che hanno saputo allungare le loro catene ma che rimangono sempre più o meno disponibili, hanno ottenuto i loro diplomi e accettano di parlare la lingua dei maestri. Siamo qui, davanti a voi, tutti nati in corpi femminili, Catherine Millet, Cécile Guibert, Hélène Cixous, sporcaccione, bisessuali, donne dalla voce roca, algerine, ebree, virago, spagnole. Ma quando vi stuferete di assistere al nostro “coraggio” come se fosse un divertimento? Quando vi stuferete di differenziarci per identificare voi stessi?
Mi attribuite del coraggio, immagino, perché mi sono battuta a fianco delle puttane, dei malati di aids e degli invalidi. Nei miei libri ho parlato delle mie pratiche sessuali con vibratori e protesi. Ho raccontato la mia relazione con il testosterone. Questo è il mio mondo, è la mia vita e l’ho vissuta non con coraggio, ma con entusiasmo e gioia. Ma voi non sapete nulla della mia gioia. Preferite compatirmi e mi attribuite del coraggio perché nel nostro regime politico-sessuale, nell’imperante capitalismo farmacopornografico, negare la differenza del sesso è come negare l’incarnazione di Cristo nel medioevo. Mi attribuite un grande coraggio perché oggi, di fronte ai teoremi genetici e ai documenti amministrativi, negare la differenza sessuale è come sputare in faccia a un re nel quindicesimo secolo.
E mi dite: “Parlaci del coraggio di essere te”, come i giudici del tribunale dell’inquisizione hanno detto a Giordano Bruno per otto anni: “Parlaci dell’eliocentrismo, dell’impossibilità della Santa Trinità”, mentre raccoglievano la legna per il rogo. Ma anche se vedo già le fiamme, penso come Giordano Bruno che non sarà sufficiente un piccolo cambiamento di rotta, che si dovrà cambiare tutto, far esplodere il campo semantico e il dominio pragmatico. Uscire dal sogno collettivo della verità del sesso, così come si è usciti dall’idea che il Sole giri intorno alla Terra.
Per parlare del sesso, del genere e della sessualità bisogna cominciare con un atto di rottura epistemologica, una sconfessione categorica, una spaccatura della colonna concettuale che faccia sbocciare un’emancipazione cognitiva. Bisogna abbandonare completamente il linguaggio della differenza e dell’identità sessuale (anche il linguaggio dell’identità strategica di Spivak, o dell’identità nomade di Rosi Braidotti). Il sesso e la sessualità non sono una proprietà essenziale del soggetto, ma il prodotto di diverse tecnologie sociali e discorsive, di pratiche politiche di gestione della verità e della vita. Il prodotto del vostro coraggio.
Non esistono i sessi e le sessualità, ma gli usi del corpo riconosciuti come naturali o puniti in quanto devianti. E non serve giocare la vostra ultima carta trascendentale, la maternità come differenza fondamentale. La maternità è solo uno tra i diversi usi possibili del corpo, non è la garanzia della differenza sessuale né della femminilità.
Tenetevi quindi il vostro coraggio. Tenetelo per i vostri matrimoni e divorzi, per i vostri inganni e le vostre bugie, per le vostre famiglie, per la vostra maternità, per i vostri figli e nipoti. Tenetevi il coraggio di cui avete bisogno per seguire la norma. Il sangue freddo di prestare il vostro corpo all’incessante processo di ripetizione regolata. Il coraggio, come la violenza e il silenzio, come la forza e l’ordine, sono dalla vostra parte. Al contrario, io rivendico oggi la leggendaria mancanza di coraggio di Virginia Woolf e di Klaus Mann, di Audre Lorde e di Adrienne Rich, di Angela Davis e di Fred Moten, di Kathy Acker e di Annie Sprinkle, di June Jordan e di Pedro Lemebel, di Eve K. Sedgwick e di Gregg Bordowitz, di Guillaume Dustan e di Amelia Baggs, di Judith Butler e di Dean Spade.
Ma visto che vi amo, miei coraggiosi simili, vi auguro di perdere anche voi il coraggio. Vi auguro di non avere più la forza di ripetere la norma e di fabbricare l’identità, di perdere la fede in quello che dicono i vostri documenti su di voi. E una volta che avrete perso il vostro coraggio, stanchi di gioia, vi auguro di inventare un modo per l’uso del vostro corpo. Proprio perché vi amo, voglio che siate deboli e disprezzabili. Perché è attraverso la fragilità che opera la rivoluzione.”

 

Il coraggio di essere sé, Beatriz Preciado

 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

moon_IDoNnA.SArianna1921vita.perezossimoracassetta2sonia_paparothejumpinggreta.rossogeranioalf.cosmosmagdalene57sparusolaacer.250lascrivana
 

AREA PERSONALE

 

VISITATORI

 

_

 
Citazioni nei Blog Amici: 41
 
 
 
 
 
 

NEW YORK

 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 

PARIGI

 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Dicembre 2014 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica
 in quanto viene aggiornato a discrezione dell'autrice
e comunque non sistematicamente.
Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale,
ai sensi della legge 62 del 7/3/2001.
Molte immagini sono tratte da internet,
ma se il loro uso violasse diritti d'autore,
lo si comunichi all'autrice del blog che provvederà
alla loro pronta rimozione
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963