Alla sera

E' bello rientrare a casa dal lavoro e trovare un sorriso a cui raccontare le proprie giornate

 

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Messaggi del 06/06/2007

Riflettendo...

Post n°290 pubblicato il 06 Giugno 2007 da mestesso69

Lo sto aspettando appoggiato al muro quasi a difendermi dal buio della stanza.C’e’ silenzio qui’ dentro, un silenzio irreale che profuma di solitudine e malinconia.Si protrae da cosi’ tanto tempo che sembra diventare palpabile, ha la consistenza di melassa che si appiccica alla pelle per poi gocciolare a terra lasciando graffi invisibili sul corpo.Sento il tintinnare delle chiavi al di fuori dell'uscio, non ho bisogno di verificare perche’ so bene chi sta rientrando,la tensione sale insieme al ritmo del mio respiro... all’idea di quello che mi attende.
Eccolo accendere la luce ed entrare a farmi visita.Ha indossato una camicia bianca e un vestito blu in lino, sta bene, e’ elegante ma resta sempre un clochard in abiti firmati.
Come ogni sera si mette di fronte a me e lo osservo sorridermi e poi, silenzioso confessore quasi invisibile, mi metto ad ascoltare mentre mi racconta di se.E’ sicuro della mia riservatezza, si fida di me, ci conosciamo da anni e cosi’ si concede quella liberta’ di confidenza senza dover chiedere in cambio la promessa del silenzio.
E' un vero maestro nell'arte del silenzio ed io a forza di frequentarlo mi sto impadronendo di questa tecnica. Le ore intere trascorse senza parole ci hanno regalato una complicita' che i lunghi discorsi, sanno solo imitare.
Una danza immobile la nostra, non servono le parole ma solo sguardi, gesti, espressioni…
Chi non lo conosce bene potrebbe pensare che e’ una persona introversa, timida con quell’atteggiamento snob di chi sa di essere meglio di chiunque altro ma io lo frequento abitualmente e so che non e’ cosi’.
Parla di se, delle sue emozioni, dei suoi pensieri attraverso il silenzio…taciturno, riservato e scostante…cosi’ diverso da me…io, istrionico e simpatico, sono in grado di sostenere conversazioni di ore ed ore, di riempire l’aria con una serie di interminabili suoni, di intrattenere con il fiato sospeso chi mi ascolta parlando di futili argomenti, facciate di superficialita’ disarmante dietro cui nascondermi e trincerarmi.
Anche stasera non ha molto da dire, solo brevi risposte alle domande che gli pongo ma bastano le sue lacrime per spiegarmi quello che sente.
Non sa indossare il dolore con la dignità di un re come faccio io...mai una lacrima, un lamento, un tremore delle mani e delle sigarette fumate a lunghe sorsate che lasciano in bocca il sapore amaro della vita ma solo pura e convinta sicurezza.
Io non ho nessun compromesso, nessuna illusione…ho provato a spiegarglielo.
Meglio una sofferenza vistosa, dolore pieno e immediato, che una tristezza centellinata, perché continuare ad andare avanti, conservare la speranza di un sogno.
Ma lui non mi ha ascoltato…continua a ripetermi che ne vale la pena.
Ha dato a questa assenza una forma, una consistenza,  l' ha trasformata in un oggetto che ha messo da parte, così piccolo, che spesso riesce a ignorarlo, ma che a volte cresce a dismisura, fino a riempire ogni spazio, a soffocare cose e persone e questa sera e’ una di quelle volte.
Le parole sembrano perse, dimenticate, un ritegno che ha sembianze d' imbarazzo.
Davanti a me vedo quell'abisso che il nostro dialogo ha scavato e non sappiamo come colmare.
Alza gli occhi lentamente, impiega anni per incontrare il mio sguardo, sembra vacillare sull'orlo di un baratro profondissimo, e’ smarrito e vulnerabile come non mai, continua a tacere.
Mi fa pena, ha l’aspetto di un ubriaco la mattina dopo.Vorrei dirglielo ma preferisco tacere e guardarlo andare via.
In fondo sono io che mi faccio pena…sono solo l’immagine di cio’ che gli altri vogliono vedere…sono solo una maschera vuota che recita a memoria il copione della vita senza alcuna passione…sono solo un riflesso nello specchio, la seconda faccia della stessa medaglia…c’e’ a chi piace un lato…chi apprezza l’altro…chi detesta entrambi…chi invece ama entrambi.

 
 
 

Strano gioco la vita

Post n°289 pubblicato il 06 Giugno 2007 da mestesso69

Nonno non aveva molti vizi.Un dito di vino a pasto, un bicchierino di whiskey da sorseggiare davanti alla televisione e la settimana enigmistica erano tutto quello che si concedeva. Richieste semplici di una persona abituata a lavorare molto per portare a casa piu’ soldi e non dover lottare con le cambiali e l’ansia del fine mese, richieste semplici di una persona a cui faceva piacere stare a casa alla sera per godersi la famiglia.
Una volta arrivato alla fatidica pensione aveva scoperto un nuovo mondo, dapprima solo visitato in rare occasioni…il bar. Passava i pomeriggi in compagnia dei suoi amici all’interno di un bar, a volte in veranda quando le giornate erano belle.Giocava prevalentemente a carte, ramino e briscola i suoi giochi preferiti, ma non disdegnava giocare a bocce oppure a biliardo. Era decisamente bravo in queste attivita' buon giocatore di carte, ottimo giocatore di bocce, perfetto giocatore di biliardo.Quello era diventato il suo mondo per sfuggire un po’ dalla routine della vita.Ricordo ancora le proteste di mia nonna che non voleva che stesse cosi'’tanto dentro il bar perche'’sosteneva che fumasse troppo in quelle ore.Ricordo ancora le parole di mio nonno che tentava di difendersi da quelle accuse.

"Maria che faccio tutto il giorno in casa?" chiedeva

"Che fai tutti i pomeriggi al bar?Fai sempre le stesse cose come se fossi a casa" borbottava lei

"Non faccio sempre le stesse cose.Ogni partita che faccio e’ sempre diversa da quella precedente, e’ sempre una nuova sfida e mi da l’idea che i giorni trascorrano uno diverso dall’altro" replicava senza mai alzare la voce.

E quello era diventato anche il mio mondo al sabato pomeriggio se non mi portava al cinema.
Passavo alcuni minuti a giocare a flipper, poi lo raggiungevo e stavo con lui.Mi sedevo a volte alle sue spalle e gli indicavo la carta da giocare spesso ricevendo un sorriso benevolo a parziale compenso della delusione per il mio errore.

"Meglio giocare questa non trovi?" mi diceva per poi spiegarmi il perche’

Ho scoperto fin da ragazzo che io e i giochi di carte non siamo in buona sintonia!
Mi piaceva da morire vederlo giocare a bocce , restavo senza parole quando tirava in alto la palla per fare una bocciata ma la vera ammirazione per lui la provavo quando si cimentava nel gioco del biliardo.
Era un artista, dipingeva traiettorie magiche su quel prato verde come un’abile pittore.Sembrava fosse in grado di comandare con la mente il moto della pallina che lanciava.
Provai un’emozione fortissima quando mi invito’ a giocare con lui

"Massi dai vieni facciamo una partita io e te se ne hai voglia"

Penso di aver fatto il sorriso piu’ grande della mia vita al suono di quelle parole perche’ avevo sempre sognato giocare a biliardo.
Mi insegno’ le regole, mi insegno’ la tecnica per far scivolare le bocce sul panno e mi passo’ la passione per questo gioco.Ho continuato a giocare a biliardo anche dopo la sua scomparsa.Alcuni suoi amici mi seguirono per anni dandomi le basi per diventare un buon giocatore poi all’improvviso smisi. Le ragazze, i pub e le discoteche erano diventati il mio passatempo.Il calcio il mio sport praticato. Nessuno spazio piu’ per il biliardo.
Non ho dimenticato nulla…penso che con un po’ di esercizio potrei riprendere tranquillamente a giocare ad un discreto livello e rituffarmi nella magia di quella superficie cosi’ liscia e cosi’ verde da sembrare perfetta.
Ogni partita e’ sempre una nuova partita, ogni partita e’ una nuova sfida che richiede l’opportuna strategia per essere affrontata, richiede le capacita’, richiede l’entusiasmo…ogni partita e’ un po’ come la vita.
Strano gioco il biliardo.
Strano gioco la vita.
Entrambi giochi a cui non ha senso giocarci da soli.

 
 
 

Don't you

Post n°288 pubblicato il 06 Giugno 2007 da mestesso69

Non vuoi venire a vedere come sto?
Sto male non e' una novita' ma questo gia' lo sai
Sarò solo e ballerò con te
ti abbraccero' per tutta la notte
Parlami dei tuoi guai e dei tuoi dubbi
ti ascolto
Dandomi tutto fino in fondo
non mi importa altro
l'amore è strano, così reale nel buio
eppure lo vedo scintillare
pensa alle tenerezze che ci scambiamo
ho voglia di te
un lento cambiamento potrebbe allontanarci
quando la luce entrerà nel tuo cuore, baby
spero non avvenga mai
non mi dimenticherai?
paura di perderti
non mi dimenticherai?
paura di perdermi
non mi dimenticherai?
paura di perderci
mi starai vicino?
ti prego
Guarda come sono, non innamorarti di me
sono un bugiardo
cade la pioggia, cade la pioggia
cade, cade, cade
sto cadendo anch'io
Mi riconoscerai?
ricordati di me
Chiama il mio nome o passa oltre
cade la pioggia, cade la pioggia
cade, cade, cade
sto cadendo anche io
non fingerai?
non illudermi...mi uccideresti
me lo sento, vinceremo noi alla fine
non ti farò del male o colpirò le tue difese
vanità e sicurezza
stupidita' e incoscienza
non mi dimenticherai?
portami dentro al tuo cuore
sarò solo, ballerò, lo sai, vero, baby?
voglio portarti via
vieni con me
torneremo assieme, baby
non mi dimenticherai?
paura di perderti
non mi dimenticherai?
paura di perdermi
non mi dimenticherai?
paura di perderci
passerai oltre
o chiamerai il mio nome?
ed io rispondero'
passerai oltre
o chiamerai il mio nome?
ed io rispondero'
quando te ne andrai
e provero' a fermarti
te ne andrai?
sono sicuro di si
passerai oltre?
non ho alcun dubbio
dai, chiamami
non lo farai
chiamerai il mio nome?
moriro' sempre un po' di piu'

 
 
 

Mani...

Post n°287 pubblicato il 06 Giugno 2007 da mestesso69

Dalla soglia di un sogno mi chiamarono…

Era la buona voce, amata voce.

- Dimmi: verrai con me a vedere l’anima?…

Una carezza mi raggiunse il cuore.

- Sempre con te… Ed avanzai nel sogno

per una lunga, spoglia galleria;

sentii sfiorarmi la sua veste pura

e il palpito soave della mano amica.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: mestesso69
Data di creazione: 21/01/2007
 

immagineSiamo angeli con un'ala sola...
solo abbracciati riusciremo a volare

 

SEI NELL'ANIMA

Vado punto e a capo così
Spegnerò le luci e da qui
Sparirai
Pochi attimi
Oltre questa nebbia
Oltre il temporale
C’è una notte lunga e limpida,
Finirà
Ma è la tenerezza
Che ci fa paura
Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sospeso
Immobile
Fermo immagine
Un segno che non passa mai
Vado punto e a capo vedrai
Quel che resta indietro
Non è tutto falso e inutile
Capirai
Lascio andare i giorni
Tra certezze e sbagli
E’ una strada stretta stretta
Fino a te
Quanta tenerezza
Non fa più paura
Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sei in ogni parte di me
Ti sento scendere
Fra respiro e battito
Sei nell’anima
Sei nell’anima
In questo spazio indifeso
Inizia
Tutto con te
Non ci serve un perchè
Siamo carne e fiato
Goccia a goccia, fianco a fianco
 

 
 

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