Messaggi del 16/03/2015
Post n°1856 pubblicato il 16 Marzo 2015 da anonimo.sabino
E’ impossibile ripensare ai nonni senza andare più indietro. Cupelle, bigonci,tinozze con cerchi e doghe di scorta, scifi e torce furono a lungo, in passato,i residui prodotti dell’artigianato del legno, che i nostri portavano a vendere nei centri urbani e agricoli, ricavandone benessere e rinomanza: la montagna occupava, in un’antichità che non è poi così lontana, il posto che oggi spetta ai centri industriali. Credo che per questo, nella storia delle origini di Roma abbia avuto tanta importanza una città di nome Medullia, che nessuno è riuscito a ritrovare, tranne me, che ci sono nato. Un rigo del Libro di entrata et esito della Comunità me l’ha fatta individuare là dove i vassalli di Flavio Orsini, alla fine del secolo XVI, per costruirsi il nuovo paese che avrebbe preso il nome di quel cardinale, andavano a “scavare e ripulire i marmi”, quelli degni di non finire nelle calcare, che ancora bordano porte e finestre delle vecchie case. Nella sinuosa valle che si diparte dal Piano ai piedi del paese, chiamata Le Vaschette, non esistono cave di marmo, ma vi erano scivolate e rimaste semisepolte le pietre tagliate di un’antica città situata, evidentemente, per i colli adiacenti: ‘E Mmoglie. Ed ecco la città latinizzata in Medulliae dagli annalisti romani, gli stessi delle favole di Romolo e Remo e del Ratto delle Sabine, i soli che avevano imparato a scrivere dai Greci. La fiera Medullia è ricordata dagli annalisti come la prima nemica di Roma, capace di intraprendere ben tre guerre contro i Quiriti. Credo che si trattasse di risse con i Quriti di Qures, i Coresani,per l’uso degli approdi fluviali, non dei Quriti (e altri Sabini) che avevano colonizzato il Quirinale e i due colli attigui al porto fluviale di Ripetta, mentre i Latini si affrettavano ad occupare i tre colli a Sud della palude (il futuro foro), con il porto di Ripa Grande a valle delle rapide dell’Isola Tiberina (il Celio sarà abitato dopo l’unificazione e di due legioni sarà composto l’esercito romano, la latina e la sabina). Medullia doveva avere il carattere di nonna Annarella, se di qua vantava le origini la famiglia Ostilia, del bellicoso terzo re di Roma. Quando, tornando stanca, vedeva qualcuno di noi andarle incontro frignando dopo essersi battuto con i coetanei, chiedeva sempre: “Chi è stato?” E chiunque fosse stato, proseguiva: “Morammazzato lui con quella puttanaccia di sua madre. E voi quando le prendete non dovete piangere: dovete restituirle, tonti! Le botte e la merda non si portano a casa”. |
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