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L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

Messaggi del 23/03/2015

L'OMBRA LUCRETILE - 4

Post n°1862 pubblicato il 23 Marzo 2015 da anonimo.sabino
 

      Non fu difficile infilarci sotto il filo spinato e ritrovare le nostre somare, che riconoscemmo tra centinaia.

     Avevano preso la somara già incavezzata. Mio fratello afferrò risoluto la cavezza e cominciò a tirare la bestia verso il passo, lasciando a me il compito di “bravarla” da dietro, con l’asinetta  che la seguiva da sé, rischiando di calpestarmi. Ché gli asini non sono mica giudiziosi come i cavalli.

     Giunti al passo, i tedeschi, che ci osservavano curiosi, ci fermarono, todescando prima severamente, poi sempre più divertiti, quando si avvicinarono altri e Franco cominciò a frignare ripetendo:

     “Questa è l’asina di nonno. Non è vostra.Che volete?”

     Preso dal gioco, uno abbrancò l’asinetta per il collo; e mentre alcuni cercavano di dissuaderlo, come per scommessa vi montò sopra e la spronò alla corsa. L’asinetta fece prima due sgroppate. Poi s’impennò all’improvviso sulle zampe anteriori e lo sbalzò facendogli fare unvolo da rompersi l’osso del collo. Allora sì che cominciai a piangere anch’io, per la paura. Per fortuna il bravaccio si rialzò, tra le risa dei suoi. Così continuando a ridere, mentre noi tentavamo tra i lacrimoni di riprendere la somara per la cavezza, ci scortarono allo Stradone, in spalla a me la cavezza tolta alla somara  e Franco,  che continuava a frignare, per mano.

     La guerra, comunque, era una realtà drammatica, come tutte le guerre. In un paesino che pur continuava a vivere la sua esistenza comunitaria con chiassoso brio, ricordo il silenzio agghiacciante che, al rintocco funebre della campana, accompagnò il ritorno in paese di Pietro il figlio della Lattaia, steso morto su una improvvisata barella di pertiche.

     “L’hanno ammazzato i Tedeschi”.

     Sì, gli avevano sparato, in montagna; perché aveva tentato di opporsi al sequestro delle sue pecore.

     E tutti i fuggitivi della montagna rischiavano la stessa fine di Pietru ‘ella lattara. Specialmente quando si azzardavano a venire in paese alla ricerca disperata di un po’ di cibo e di un camino acceso.

 
 
 


 

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