L'altra campana

FIGLI DI NESSUNO

137.

aveva usato in quella prima congiuntura,

per preservare la terrestre sua natura,

maggior potere che ad un uomo non si dia.

“Ma che sto a fare? Il signorino che devia,

per usurpare, grazie al padre e all’impostura,

al proletario il suo diritto all’osteria

ed all’incazzatura?”

138.

     Più in là è Cafarnao il paese che s’affiglia,

tra Siri, Aurani e Galilei, sul lago ameno,

un primo schivo e solitario Nazareno.

Ma, di passaggio, proprio là pure s’impiglia

il cristo in marcia con discepoli e famiglia:

da Cana al Golgota, lei sola dal veleno

del dubbio immune, ha lui la Madre che consiglia

e venera l’alieno.

139.

     Sembra che invece il putativo mai non segua

alcun gesù, ma dalle glorie e dai disastri

del suo figlioccio fugga come sotto gli astri

un buon pretesto giudaista si dilegua.

Anzi, lo scriba che un Natale non gli adegua

nota un Giuseppe tra i parecchi fratellastri

che, adulto, valutano il dioniso alla stregua

dei domestici impiastri.

...Tutti nella sinagoga si andavano accendendo d’ira nel sentire quelle parole. E levatisi lo spinsero fuori della città, fino al ciglio del monte sul quale era edificata, per precipitarvelo. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò. E discese a Cafarnao di Galilea. Là il sabato ammaestrava la gente... (Luca 4, 25-31). Per Marco e Matteo solo molto tempo dopo... venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga... “...Non è egli il figlio del falegname? (Anche in Matteo ultimo accenno al padre putativo. Per  Marco, che ignora il Natale, Giuseppe è un fratello:... “Non è costui il falegname? E sua madre non è Maria? Non è fratello di Giacomo, Giuseppe (!), Simone e Giuda...?” Figlio di nessuno… Gesù disse: “Un profeta non è disprezzato che in patria e in casa”. E non poté compiervi molti prodigi (Matteo 13, 53-ss; Marco 6) .