Petali di parole

Il concetto di bellezza non si adatta a questa occasione.
Che sia bello, dentro e fuori, nessuno lo discute.
Io lo do come dato oggettivo e verificabile. Quindi scientifico, se vogliamo chiamare in causa la sua Gaia Scienza.
Ma quello che qui voglio esprimere va oltre l'umana bellezza, va oltre l'estetica, e va oltre il Bello etico.
Quello che qui dico appartiene al senso, all'intuizione, all'istinto.

La meraviglia è uno stato dell'essere che mi appartiene. E' il modo di esserci che sento più mio. Quando qualcuno o qualcosa mi meraviglia diviene mio. MIO. Mi entra nei muscoli, nelle ossa, nel sangue,  come il cibo.

E' mio. Lui è mio.
Ieri, tra le mie braccia, l'ho mangiato.
Una Creatura meravigliosa addormentata tra le mie braccia. Un attimo di perfezione rapito, rubato al Tempo, giaceva lì, sul mio petto.
Ho respirato la sua aria, mi sono saziata della sua presenza, perchè non avrebbe potuto esserci presenza più totale nel mio orizzonte.

L'ho cullato, ho sussurrato parole al suo orecchio, di nascosto, perchè quell'istante perfetto non fosse turbato.
Per un attimo ho avuto la sensazione che Canova ci avesse scolpiti nel marmo, un marmo di alabastro, di ambra. Che Chopin ci stesse suonando, o che Michelangelo stesse affrescando una volta di noi.

Esagerata. Lo so. E il mondo mi perdoni. Che anche lui mi perdoni, per la mia esagerazione.
Ma è il mio modo. E' il mio sentirlo in me. E' il mio amore indecente.

Lui è Meravigliosa Creatura. E' la mia meraviglia.
Ed è Bello.