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UN CAPANNONE IN COSTRUZIONE ( tutto ciņ all ' incirca trentacinque anni fa).
Post n°471 pubblicato il 08 Novembre 2017 da RavvedutiIn2
Non è assolutamente in modo da sorprendere la gente e comunque gli occasionali lettori di queste pagine elettroniche, questo, diciamolo pure, assai mediocre blog, il motivo per cui io ci scrivo quel che ci scrivo. Sinceramente devo ancora ben comprendere tale suddetto e forse ipotetico motivo, fatto sta che son comodamente disteso su di un divano - letto presente in casa di mia mamma, oltretutto ben avvolto in una non meno comoda e fantastica trapunta, ripiegata a " doppio strato " ... ed io ci sono giusto nel mezzo, fra uno strato e l ' altro. Mentre fuori piove... Anche oggi, tanto per chiarire il perché io sia in casa tutto comodo e bello imbacuccato , anche oggi di lavoro non se ne parla, anzi magari se ne parla ma non lo si mette in pratica. Cioè, lavoro saltuariamente, in alcuni periodi lavoro molto poco. Non che questo mi procuri fortissimi sensi di colpa , però si può dire che mi sono quasi abituato ai problemi derivanti da tale situazione. Abituato... quasi abituato... poi, quando mi vedo proprio messo male e dunque preoccupato, allora mi do da fare e qualcosina riesco sempre a rimediare, vuoi una tinteggiatura, vuoi la sostituzione di un blocco serratura, vuoi la " rimessa quasi a nuovo " dell ' intero corpo del sistema di scarico del classico lavandino pazzo , insomma i soliti lavoretti abbastanza odiosi di per sé , ma sono i soli , quasi unici, utili ad incrementare l' esistenza di qualche foglio da 20 o meglio ancora da 50 € all ' interno del portafoglio. D'accordo, ma non è questo il punto saliente, focale, cioè il vero motivo di questo altro pazzo, forse schizofrenico, forse fin troppo sincero post : no, qui intendo parlare di un un capannone in costruzione, una faccenda vecchia ormai di trentacinque anni fa o giù di lì, era ai tempi uno di quegli orrendi capannoni all ' interno dei quali, hanno sofferto e " buttato il sangue " almeno due generazioni di " scarpolini " , termine dialettale per definire i lavoratori addetti alla produzione delle scarpe, almeno fino al momento in cui crisi del settore e dislocamento in Paesi caratterizzati da più basso costo del lavoro hanno permesso l' esistenza del suddetto settore. Oggi questi capannoni qui nel Veneto... sono quasi tutti chiusi. In poche parole , ai tempi dei miei diciassette - diciotto anni , io ed altri poveracci - stupidi - irriconoscenti alla bellezza della Vita , ci siamo fatti ( va meglio dire " ci facemmo " ?, onde rispettare una giusta sintassi e conseguenti regole grammaticali ), ci siamo fatti - facemmo , le nostre prime e purtroppo non ultime " pere ", riferendosi almeno nel mio caso a quei tempi e a pochi anni successivi a cavallo di quel periodo e usando tale termine gergale per definire le iniezioni di ... eroina ... C ' ero anch' io, Roberto detto " Charlie " , si, era quello il mio pseudonimo, ognuno di noi aveva il suo . Ma di solito io ero semplicemente " il Roby ". Oggi , dopo questi famosi trentacinque anni, se non trentasette - trentotto , molti di quei giovani sono morti , alcuni dopo ben pochi anni da quel lontano 1978 - 1979... Io per ora sono ancora qui e la mia " esperienza " in quel " campo " fini' dopo breve tempo , ecco perché sono qui... Voi ... cosa ne pensate , nell ' ordine , del fatto che io scriva queste minchiate travestite da verità , che poi SONO verità , cosa pensate di quegli anni in cui Verona era definita " la Bangkok d' Italia " , cosa pensate del tracollo di una società fondata sul lavoro , lavoro che ora manca , cosa pensate della cementificazione di un paesotto, tale Bussolengo, che dai seimila abitanti di quel '78 oggi ne conta quasi venticinquemila , cosa ne pensate del fatto che oggi i problemi di un tempo , razzismo - inquinamento - povertà materiale e delle coscienze , quei problemi e mille altri , siano aumentati a dismisura, al punto che io mi ritrovi ad essere fra i molti che ritengono che siamo vicini alla fine , se non del mondo , almeno alla fine di questo mondo ? Ripeto , non so perché io scriva queste " brutte " cose , forse solo per vanteria personale, forse per necessità didattica , forse per farmi bello o per farmi odiare , o deridere ... Fatto sta che le scrivo e continuerò a farlo , finché ne sentirò il bisogno . Marco G. = morto, anno 1980, il primo morto nei cessi della stazione di Verona . Francesco C. = morto , trovato in auto , nei campi che circonda - vano il vecchio paesotto . Alfonso G. = morto , rinvenuto impiccato in casa... situazione alquanto controversa da allora , mai nulla di sicuramente appurato... e tanti ... ma tanti altri... Dispersi in guerra ... L ' allegro e tranquillo paesotto degli anni ' 70 - ' 80 ... Hai capito , adesso ??? |
UMBERTO D
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