LA VOCE DI KAYFA

GRILLO-FARAGE: QUELLA STRANA ALLEANZA CHE RISCHIA DI DISTRUGGERE IL M5S

Se non fosse stato per Beppe Grillo, mai avrei saputo né dell'esistenza dell'UKIP, il partito per l'indipendenza del Regno Unito euroscettico, né chi fosse Nigel Farage attuale suo leader. A detta dei più L'UKIP sarebbe un partito di estrema destra, maschilista, omofobo, xenofobo.

A detta di Grillo l'UKIP sarebbe invece un partito liberale con tendenze nazionaliste mentre Farage, accusato da più parti d'incarnare l'essenza del nazista, in realtà sarebbe una persona molto simpatica con cui il leader del M5S s'è incontrato subito dopo le elezioni europee per concordare un'eventuale collaborazione al Parlamento Europeo tra grillini e i rappresentanti dell'UKIP.

Pur nutrendo grosse perplessità verso l'unione europea e le sue politiche economiche e immigratorie, ed essendo a mia volta convinto che l'origine di tutti i mali italiani debba attribuirsi all'entrata in vigore dell'euro, (dunque non sarei contrario all'uscita dell'Italia dall'euro con conseguente ripristino della lira), entrambe tesi sostenute e auspicate da Grillo, non condivido la scelta della presunta alleanza tra il M5S e l'UKIP.

Se a suo tempo, pur con più di qualche dubbio, accettai il rifiuto di Grillo di sostenere un governo Bersani e successivamente il governo Renzi in quanto entrambi rappresentavano la vecchia politica ed erano figli dei poteri forti, entrambi causa di tutti i mali italiani degli ultimi vent'anni, altrettanto reputo inaccettabile un'alleanza del M5S con un partito di estrema destra, malgrado la simpatia sprigionata dal proprio leader!

Anche Berlusconi è una persona simpaticissima, è inutile negarlo. Tuttavia ciò non toglie che politicamente il leader di FI in vent'anni di politica, di cui undici passati a governare con ben cinque governi, sì è dimostrato inadeguato a dirigere il paese, pensando a varare, ogniqualvolta era a Palazzo Chigi, leggi che tutelassero se stesso e le proprie azienda dalla giustizia anziché varara provvedimenti che facessero realmente gli interessi dei cittadini e della nazione.

Portando il paese a un passo dal baratro economico; costringendo l'Europa a dettarci le manovre da attuare per evitare il tracollo; dimettendosi a inizio novembre 2011 per lasciare spazio a Mario Monti - a sua volta rivelatosi una delusione - quando lo spread tra i bond tedeschi e i titoli di stato italiani raggiunse livelli insostenibili indicando che l'Italia era a un passo dal fallimento come la Grecia.

Non so cosa passi per la mente di Grillo. Voglio sperare che il suo avvicinamento a Farage sia solo una provocazione. Diversamente, se davvero il “matrimonio” tra UKIP e M5S andasse in porto, credo che alle prossime elezioni il M5S perderà ulteriormente voti dando ragione ai tanti suoi detrattori che leggono nel contatto tra Grillo e Farage la conferma che davvero Grillo è peggio di Hitler, come egli stesso ha incautamente dichiarato durante un comizio in campagna elettorale ironizzando su chi lo aveva paragonato al dittatore nazista.

Perché Grillo voglia dissipare un patrimonio elettorale che alle elezioni nazionali aveva decretato il M5S come primo partito italiano, assumendo un atteggiamento intransigente e estremista, è difficile da comprendere.

L'unica cosa certa è che così facendo vanifica il lavoro dei suoi deputati la cui presenza in Parlamento sta costringendo i vecchi partiti ad assumere un atteggiamento eticamente più consono a una classe politica; costringendoli a prendere decisioni che diversamente mai avrebbero assunto come ad esempio votare la decadenza di Berlusconi da senatore e l'arresto di genovese del PD accusato di peculato.