LA VOCE DI KAYFA

14 ottobre: Primarie, la grande farsa

Dopo tanto discutere e scannarsi (ovviamente in senso metaforico) tra "amici", domenica 14 ottobre, con lo svolgersi delle primarie del Centrosinistra che stabiliranno chi tra Veltroni, Bindi, Letta, il giornalista/economista Piegiorgio Gawronsky  e il blogger Mario Adinolfi l’elettorato di centrosinistra sceglierà come guida del nascente Partito Democratico, per l’Italia dovrebbe aprirsi una ridente stagione politica! Questo è almeno l’opinione che hanno tutti coloro, saccenti e non, legati in qualche modo al centrosinistra e quindi al progetto PD. A partire da Romano Prodi, ideatore defenestrato del nuovo soggetto politico. Tuttavia un neutrale osservatore delle vicende che hanno preceduto le primarie non può non esimersi dall’esprimere le proprie perplessità sulla reale novità che il PD dovrebbe rappresentare nel panorama della politica nazionale da lunedì 15 ottobre 2007 a seguire. I dubbi nascono dal fatto che, malgrado per le primarie nazionali siano in lizza quattro nomi di tutto rispetto più quello di un esimio sconosciuto, tutti da tempo, addetti ai lavori e semplici interessati, sanno benissimo che il Segretario del PD sarà Walter Veltroni, attuale Sindaco di Roma, con buona pace per tutti o quasi! Infatti da che i DS proposero la sua candidatura per la guida del neo partito, Veltroni si è mosso subito come se già ne fosse il Segretario ad interim, alimentando l’iniziale risentimento di Prodi il quale, essendo il PD frutto di una sua idea, pensando di doverne essere automaticamente anche il leader, si sentì tradito dai principali alleati di governo. Risentimento che il Premier è stato costretto a dover riporre nell'armadio per non trovarsi in una situazione di pericolo in una coalizione di governo già traballante prima ancora che avesse il mandato elettorale per la guida del Paese. Per quanto riguarda le alternative a Veltroni, la Bindi, Letta, Gawronsky e il blogger rappresentano quattro utopistiche probabilità. Utopistiche perché, seppure prenderanno voti, loro stessi sono i primi a sapere che il numero sarà di molto inferiore rispetto a quelli che ufficializzeranno la vittoria di Veltroni e quindi l’egemonia DS nel PD. Perché, è inutile nasconderlo, il Pd è l’ennesimo cambiamento di nome dell’ex PCI, scioltosi nel 1991 dalle cui ceneri nacque il PDS, a sua volta svanito nel 1998 confluendo nell'attuale DS. Ecco perché gli altri partiti della coalizione scalciano, essi presagiscono di correre il reale rischio di essere messi al bando, soprattutto quelli dell’estrema sinistra, dalla convergenza dei diessini nel PD! A seguire bene le vicende che lentamente stanno conducendo alla nascita del PD, si ha la netta sensazione che le primarie di domenica saranno solo lo stratagemma per rimpinguare le casse del nuovo partito con l’obolo di 1 euro che ogni elettore dovrà versare per esprimere la propria preferenza per sancire un leader, che di fatto già esiste, per un partito che per l’ennesima volta si ricicla nella speranza di ingannare la gente proponendosi come un’imponente ventata di democratica freschezza.
Ciò che fa più riflettere di questo riciclaggio è che queste primarie precedono la manifestazione contro l’accordo sul protocollo del welfare indetta dalla sinistra radicale per il 20 ottobre, cui dovrebbero partecipare anche alcuni Ministri dell’attuale governo. Se la presenza di questi ultimi fosse confermata, è ovvio che la crisi di governo sarebbe quasi inevitabile, come minacciò Mastella dal palco della festa dell’UDEUR a inizi settembre, per cui il PD germoglierebbe su un terreno per lui quanto mai fertile che consentirebbe ai partiti di maggiornaza dell'Ulivo (DS e Margherita) di avere finalmente il pretesto per liberarsi dall’abbraccio asfissiante delle erbacce, ossia dei partiti di minoranza, soprattutto quelli della sinistra estrema. Dal canto suo il cattolicissimo e criticatissimo Ministro Mastella avrebbe finalmente un valido alibi per dichiare conclusa una stagione politica, (per lui di certo quanto mai travagliata visto che le critiche per il suo operato gli sono venute prima di tutto dagli alleati tanto che Visco, in una conferenza stampa, convinto che i microfoni fossero chiusi, rivolgendosi a Bersani, chiese testualmente "dov'è quel crumiro di Mastella?") per ritornare di corsa all’altra sponda, eventualmente per allearsi con Casini per dare vita al tanto agognato Grande Centro, e vendersi com'è nel suo stile al miglior offerente (leggi Berlusconi), provocando l'inevitabile crisi di governo e quindi ponendo le condizioni per eventuali nuove elezioni poltiche. Mentre i cittadini tutti continueranno a barcamenarsi mentalmente nel vano tentativo di decidere chi votare alle prossime politiche, visto che sia la destra sia la sinistra hanno dimostrato nelle due ultime legislature la loro totale incapacità nella gestione del paese, soprattutto per quanto concerne le riforme, sia politiche che sociali.

A mio avviso, queste primarie, più che un'occasione unica (ma in passato di occasioni uniche il Paese non è ha già avute altre, sia da destra che da sinistra?), sono una vera farsa da cui ancora una volta, gli unici veri sconfitti saremo noi italiani che auspichiamo nel rinnovamento politico della nazione. Ma che alla fine ci ritroveremo solo con un euro in meno in tasca perché siamo un popolo disposto a pagare pur di illudersi!