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RENZI VS ZAGREBELSKY, L'IRRIVERENZA VS IL RISPETTO

Post n°1738 pubblicato il 02 Ottobre 2016 da kayfakayfa

Malgrado Matteo Renzi neghi che se al referendum costituzionale del 4 dicembre vincessero i No, non c’è la fine del mondo, - solo qualche mese fa affermava il contrario, legando addirittura l’esistenza del proprio governo all’esito referendario – la campagna elettorale per il Sì che lo vede protagonista in prima linea, con l’ausilio di, quasi, tutti i media pone un quesito non da poco: come può il Presidente del Consiglio occuparsi degli interessi del paese quando è talmente impegnato a girare per i teatri e gli studi televisivi per propagandare il Sì’?

Questo lavoro non dovrebbe svolgerlo il Ministro delle Riforme Maria Elena Boschi che si è intestata la riforma?

Mi si risponderà che la Boschi è impegnata in Sudamerica a propagandare il Sì alle migliaia di italiani che vi vivono e che dovranno votare a loro volta per il referendum.

Sarà. Ma forte è il dubbio che il Premier abbia deciso di scendere personalmente in campo, defilando la Boschi  oltreoceano dopo non certo le entusiasmanti accoglienze e, soprattutto, le poco esaltanti figure fatte dalla ministra ovunque si presentasse per sostenere il Sì -  durante il tour negli atenei,  a Catania venne contraddetta in maniera perentoria da un laureando in legge cui il rettore fu costretto a togliere la parola perché stava seriamente minando la credibilità del ministro –, temendo che la Boschi, non essendo in grado di sostenere  in maniera convincente le ragioni del Sì, apparendo in pubblico vanificasse gli sforzi di chi ha fortemente voluto questa riforma passi, Napolitano in primis.

In conseguenza di ciò ecco che il Premier, molto probabilmente su suggerimento dei suoi spin doctors, visto che i sondaggi al momento dicono che, seppur di poco, il No sarebbe in vantaggio sul Sì, ha deciso di scendere in campo e di confrontarsi vis a vis non più con giornalisti  e giuristi compiacente bensì con quelli che sono tra i suoi più accessi critici e sostenitori del No, Marco Travaglio, a Otto e Mezzo su La Sette;  e venerdì sera, sempre su La Sette, Gustavo Zagrebelsky Presidente emerito della Corte Costituzionale.

Ricordando che quando era in vantaggio nei sondaggi Berlusconi ha sempre rifiutato il faccia a faccia con i suoi avversari e critici, ma lo ha sempre accettato quando era dato per sconfitto – vedi la sua apparizione a Servizio Pubblico da Santoro in vista delle elezioni del 2013essendo per molti aspetti caratteriali Renzi e Berlusconi simili, c’è da presumere che la comparsa di Renzi in prima linea nella propaganda referendaria sia la tacita ammissione che, al momento, i No sarebbero davvero in vantaggio per cui il Premier ha deciso di metterci la faccia e di affrontare di perdona i colossi dell'opposizione per riacquistare credibilità in una parte dell’elettorato, in particolare di quello di destra.  

Se nel confronto televisivo con Travaglio Renzi, pur essendo un ottimo showman – vedi Leopolde varie -  ha faticato non poco a tenere testa al giornalista a sua volta avvezzo sia al mezzo televisivo che al palcoscenico, e dunque perfettamente a conoscenza dei toni, delle pause e delle espressioni che si devono utilizzare quando si parla in pubblico per far breccia nell’animo degli spettatori; nel confronto con il giurista il Premier non ha dovuto faticare molto per ridicolizzarlo in quanto, da umile servo dello Stato qual è, non essendo abituato alla ribalta televisiva bensì a lavorare dietro le quinte per garantire la giustizia nel paese, Zagrebelsky nella prima mezz’ora del match ha dovuto subire una sorta di umiliazione da parte di Renzi il quale lo trattava con la compiacenza che i giovani solitamente rivolgono agli anziani non più tanto lucidi di mente.

Solo quando l’eminente costituzionalista, comprese le intenzioni irriverenti del Premier, ha avuto il coraggio di svestire i panni dell'uomo delle istituzioni, lo ha invitato perentoriamente a mettere da parte il rispetto e a esprimere il proprio pensiero senza inibizioni, allora lo scontro ha assunto toni più equilibrati; costringendo Renzi a smettere il ruolo del boyscout che accompgna il nonno alla messa e ad assumere il contegno istituzionale che gli si conviene, dovendo il dovuto rispetto all’esimio professore che era al suo cospetto per discutere di un argomento vitale per il proseguo della democrazia italiana, non certo per essere deriso pubblicamente.

Se Renzi pensava che, trattando da vecchietto rincitrullito Zagrebelsky, si accreditava le simpatie, e quindi il Sì slle urne il prossimo 4 dicembre, di tanti italiani in quel momento davanti al video si è sbagliato di grosso.

Probabilmente il suo atteggiamento irriverente e guascone potrebbe aver fatto breccia in quella fetta di spettatori dotati di poco o del tutto privi di senso critico perché non leggono né giornali né libri e si informano dai telegiornali la sera mentre cenano  volgendo un orecchio al coniuge e un altro ai figli; i quali si erano posti davanti al video più per curiosità che non perché realmente interessati al dibattito. Quegli stessi italiani e italiane che per anni hanno votato Berlusconi, non tanto perché convinti dalle sue politiche ma perché lo ammiravano per la sfacciataggine con cui trattava le donne e di come si vantava delle proprie doti amatorie che non lesinava di mettere i pratica con ragazze di cui poteva essere il nonno; tanto da costringere la sua seconda moglie Veronica Lario a lasciarlo.  

 Di certo in tutti quegli spettatori dotati di un minimo di  senso critico, abbastanza informati sulle ragioni del No e del Sì, e dunque non facilmente assoggettabili da maschere buoniste  dietro cui si cela l’irriverenza, Renzi ha sortito solo un profondo malumore verso se stesso che tradotto in voti il 4 dicembre sarà un No perentorio!

Interessante sarebbe stato e sarebbe un faccia a faccia tra la Boschi e Travaglio, la Boschi e Zagrebelsky, la Boschi e altri sostenitori per il No alla riforma che verranno da qui al 4 dicembre.

Ma evidentemente, visto anche le vicende poco chiare in cui è coinvolto il padre del ministro nello scandalo Banca Etruria, e che i correntisti truffati da quella banca e dalle altre tre coinvolte nello scandalo sono infuriati con il governo, e in particolare con la Boschi perché , malgrado le rassicurazioni di Renzi di imminenti rimborsi, finora non hanno visto un solo centesimo di quanto hanno perso, è probabile che risentiremo parlare la Boschi non prima del 4 dicembre. Magari all’indomani di quella data. Soprattutto se il Sì dovesse vincere e la riforma che porta il suo cognome passasse.

Ecco, forse in questo Zagrebelsky è stato inconsapevole profeta: all’inizio del confronto con Renzi in video, davanti alle telecamere ha auspicato di poter poi averne uno con la Boschi madrina delle riforma.

Renzi non ha risposto! 

Commenti al Post:
Vince198
Vince198 il 03/10/16 alle 07:51 via WEB
A premessa: sono lontanissimo e da anni dai soliti giochini politici tipo guelfi contro ghibellini, bianchi contro neri etc. perché mi sono reso conto (meglio tardi che mai..) che in Italia la politica non traina più da molto tempo, semmai è trainata ( mi riferisco a quell' "altrove", evidentemente proveniente fuori dalla Ue - cui accennò Von Rompuy in una intervista rilasciata al quotidiano belga De Standaard il 30.4.14 di cui riporto il passo più importante: "L'intero territorio europeo, a parte la Russia, verrà inglobato nell'Ue. Non so se c'è il sostegno dell'opinione pubblica, ma "lo faremo lo stesso". Robe da matti: disse lo faremo lo stesso"! E il popolo è proprio un "beopopolo", non conta un caseus? ) .. Ho visto la trasmissione (che ho pure registrato) e ne ho tratto quanto segue: la differenza sostanziale fra i due partecipanti (con un moderatore un pò indeciso) è che uno, il prof. Zagrebelski, ha finemente discettato di diritto costituzionale, l'altro - che di quel tipo di diritto secondo me ne mastica molto poco - faceva, more solito, propaganda politica, uno spot a sé stesso.
M'è parso evidente che Renzi, alquanto agitato, ha fatto finta di non intendere quello su cui il prof. faceva vertere il suo giudizio sul tema, scantonando più volte, però nel suo intimo credo sappia che la ragione non è dalla sua parte. Ho letto il libro di Zagrebelski ( resto convinto che Renzi non lo abbia letto con la dovuta attenzione ) e sono d'accordo con sue puntualizzazioni. Il p.d.c. non ha bisogno di una legge che regoli i compiti della presidenza del consiglio se ha la maggioranza in parlamento (riduzione solo al senato dei parlamentari: perché non anche nella camera?): resta DEFILATO e fa quel che più ritiene opportuno ugualmente. Oltretutto ha avuto - Renzi - la pretesa di formulare i diritti dell'opposizione: qui siamo nel campo dell'assurdo, dato che l'opposizione si oppone nei limiti previsti dalla costituzione, non dai dettami di una maggioranza in questo caso arrogante e pretenziosa. Mi sa che "oligarchia" è il termine corretto usato dal prof. Zagrebelski, ancorché il placet di istituzioni straniere (Usa, Germania in particolare) approva questi cambiamenti costituzionali che tendono ad indebolire il parlamento nelle sue essenziali funzioni e a dare più poteri decisionali al governo senza leggi apposite, in modo "subliminale". Ovviamente per trarne qualche vantaggio..
Se poi il ragazzo tosco, per mantenersi a galla, tiene "contatti" con uno come Verdini che ha affermato che "i bilanci dello Stato sono falsi, Matteo non ha la genialità di Berlusconi però IMBROGLIA di più", allora il quadro di scarsissimo respiro, enfisematico che affligge questo governo in balia di se stesso è più che mai chiaro oltre che essere allarmante per la libertà del popolo italiano trattato sempre peggio, simil "utile idiota" (al momento di elezioni).
Moltissimo di quello che hai scritto nel post, infine, lo condivido e non mi interessa il colore politico che si può evincere ma l'essenza del tuo discorso in questa materia molto difficile da trattare.
 
 
kayfakayfa
kayfakayfa il 03/10/16 alle 16:12 via WEB
Caro "Vince198", ti ringrazio molto per il tuo articolato e esaustivo commento ricco di tecnicismi e di riferimenti giornalistici da cui si evince che sei una persona molto addentrata nelle tematiche trattate. Personalmente ho cercato di dare spazio alle mie idee cercando di non inquinare il ragionamento con una eccedente dose di faziosità. Se ci sono riuscito, non posso che esserne soddisfatto. Cordiali Saluti.
 
   
Vince198
Vince198 il 03/10/16 alle 16:23 via WEB
Secondo me tutti siamo anche solo un po' faziosi o, in ipotesi più temperate, abbiamo qualche simpatia per questo o quel politicom partito, ideale etc. Importante è esprimere un concetto afferente un fatto, es. come quello che hai sviluppato, cercando di destreggiarsi senza troppo eccedere da una parte e/o dall'altra. Ripeto: condivido moltissimo di quello che hai scritto e non importa la matrice politica del tuo pensiero; quel che conta è la conclusione del ragionamento che mi piace. Grazie per l'ospitalità, Vincenzo ^___^
 
     
kayfakayfa
kayfakayfa il 04/10/16 alle 10:07 via WEB
Grazie a te per l'attenzione!
 
pino.dibenedetto
pino.dibenedetto il 03/10/16 alle 17:59 via WEB
L'arroganza vs la compostezza, gli slogan vs il rigore, il vuoto vs la competenza. Ma in Ita(g)lia, caro Vincenzo hanno più fortuna i ciarlatani e gli imbonitori che le persone serie e preparate. Bel post il tuo!
 
 
kayfakayfa
kayfakayfa il 04/10/16 alle 10:07 via WEB
Grazie,nonno Pino!
 
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