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A MIA FIGLIA

Ti ho cercata nel profilo dei monti
quando la luce giocava
a scolpire bagliori di sguardi
e sangue di labbra.

Ho visto nei covoni
di bionde spighe dorate
l’oro dei tuoi capelli.

Nel timido pallore del mughetto,
che appare nel Maggio dei prati,
il profumo della tua pelle.

Come rugiada del mattino
sciogliersi al sole
le lacrime dei primi
tuoi timori infantili.

Nel fragore spumeggiante
di cascata alpina
lo scoppio del tuo riso
che risuona di gioie semplici.

Nella grazia della mimosa
la dolce armonia delle tue forme leggere.

L’orgoglio del girasole
che fiero insegue il calore
guida la tua voglia d’amore
che palpita
alla vista del tenero puledro
e della natura che ti circonda.

Nelle fiabe infinite e senza tempo
le fantasie dei tuoi giochi infantili
e tenerezza per la vita che scopri
anche in ciò che non è

Vivevi nei miei sogni
essere indistinto e senza forma.
Ora che sei
è come se così
ti avessi sempre pensata.

Nel dolore mia grande amica,
la tua presenza forte anche nel silenzio,
il tuo affetto sincero,
il tuo entusiasmo contagioso.

C’eri al momento giusto
e mai mi è mancata
la gioia dell’incontro.

vz

 

MUSICA

Che musica è questa
che sgorga da fonte muta?
Morbidi polpastrelli
non accarezzano corde tese
nè agili dita scivolano su candido avorio
labbra delicate non si schiudono al canto.
Non c’è voce di strumento o vibrazione sonora.
Immota giace la notte stellata
nell’oblio del suo silenzio antico.

Nello spazio infinito
ebbro il pensiero si perde
e si condensa in liquido cristallo
che il cuore raccoglie
e ne fa sangue
rutilante e caldo.

Cuore
che osi anche dove soccombono gli astri
fa palpitare il tuo canto
e lascia germogliare in te
la musica dell’universo.

vz

 

SILENZIO

Lo stagno dela notte
s’appiomba del peso dei ricordi.

Urlo di rondine
con l’ala spezzata
occhi velati
smarriti nell’angoscia
ultimo anelito ad un volo impossibile
e preda di un agguato felino.
Vibra nel cielo
l’assenza di fremiti leggeri.

Angelo-banderuola
che geme all’alitare del vento
soffia una tromba impossibile
in un moto circolare senza meta.

Bianche scie di vapore congelato
cercano un orizzonte lontano
e si frantumano mute
sullo sfondo azzurro-ceruleo del cielo.

Congestione di astri al tramonto
esaltata fantasia di infinito
luce che traspira da mondi senza tempo
e non dà voce nè calore nè vita.

Poi silenzio.

La barca del silenzio
galleggia solitaria
sullo stagno della notte.
vz

 

VECCHIO ALBUM


Vecchio album
di foto in bianco e nero
che tenerezza! Vero?
Logoro il cuoio
I margini intarsiati
altro odore,d’antico
ti sento già mio amico.

Aprimi,sfogliami,coraggio
voglio darti un assaggio:
che sorpresa nascondo
tra pagine nere
polverose e vere!

Prendimi in mano,piano
che niente vada perso,
ho un cuore assai prezioso:
di quanto racchiudo
son quasi geloso.

Forse qui troverai
un po’ della tua avventura
non scorderai le gioie
i sogni,le noie
i piaceri e gli affanni,
il trascorrer degli anni.

Ti parlerò di te,della tua vita
dei vari tuoi parenti
dei pochi veri amici
e chissà quando poi
si è stati più felici.

Apro:
un micio sorride
beato in una tana
di tanti aggrovigliati
gomitoli di lana.
Volto la cartolina:
“mamma ce n’è una sola”
e via un po' di retorica
in rima mal baciata
su questa mamma amata
in tutte le ore sue
scritta con l'olivetti
lettera ventidue.
Termina:
mamma solo un gran torto
tu fai a tutti noi
quando ci dai l'addio
chiudendo gli occhi tuoi.
Lo sai che penso a te
-data-Pasqua '63

Toh guarda,si è scollata
la foto appicicata
sarà colpa del tempo
o sei stata proprio tu,
magari un po' arrabbiata
dopo una litigata
o forse no,c'è ancora
raccolta in quel mucchietto
di foto alla rinfusa.
Sorpresa!c'è un ritaglio
l'avevi conservato!
C'è scritto su di me,
la mia maturità
sopra un vecchio giornale
di quarant'anni fa.

Mamma perchè sei seria
qualcosa ti preoccupa?
Ricordo quel vestito
che ti piaceva tanto
la zia che ti sta accanto
ride furbescamente,
cos'hai mai combinato
che la diverte?..e quanto!

Papà come sei buffo
con tutti quei capelli
assomigliavi a Gramsci
con gli occhialetti tondi,
che giovane che sei
ti riconosco appena
cos'è che tieni in mano?
Più non mi rammentavo
che fossi così strano.

Guarda!Una pergamena
gialla,un pò consumata
l'effige di una madonna
ancora in due piegata.
Natale '58:miei cari genitori
vi faccio tanti auguri
ed anche una promessa:
esser sempre più bravo
per far piacere a voi.

Una letterina ancora,
un foglio di quaderno
del marzo '83:
papà mi piaci tanto
perchè gioochi con me.
Non son più io che scrivo
ora son io papà.

Quanti di questi volti
ora non sono più,
quanti bambini allegri
ora non ridon più,
nonno non ti ho mai visto
qui non ti riconosco.

Tante altre cose vedo
che ora non son più
no,mi commuovo e chiudo
non voglio guardar più.

vz

 

Un amore diverso


Canto un amore
un amore diverso
senza "A" e senza "E"
senza inizio nè fine
senza capo nè coda
"MOR"

Sospeso come goccia
su ghiaccio nella roccia
trasudi sotto il sole
la metamorfosi finale
aggrappato alla matrice
con la tua magia creatrice
stai in attesa di un distacco
che ti tiene sotto scacco.


Ti raccogli,
pallida sfera,
timida, atterrita
nella tua anima invisibile.

Appetito di libertà
e desiderio di TE
attrazione fatale
di MOR-e-TE

Ti annullerai nel fiume
che porta l'acqua al mare.

v.z

 

***

UN VIANDANTE


Stanco viandante
percorro un deserto senza silenzi,
senza distese infinite
su cui posare lo sguardo,
senza fresche oasi per dissetarmi.

L'andare è lento.
Pur con mezzi veloci
sono sempre
al medesimo punto di partenza

Nulla mi porta lontano da me stesso.

Miraggi frequenti all’orizzonte.

Il sole del tramonto
si accende di  fuoco,
abbagliante di luce.

Ogni bussola impazzisce.

La direzione della speranza
è preda di sirene nascoste in ogni dove.

Cerco armenti,greggi,muli, pastori,
carovane che mi conducano alla meta,
bimbi sporchi,nudi,
donne dalle lunghe vesti
e veli e orci sopra il capo,
e acqua fresca di fonte
e luce soffusa di grotta
su cui riposare le notti
e candele tremolanti nel tempio
dove calmare le mie ansie.

Rimango prigioniero sempre più
nel deserto della mia città.

 
V. Z.

 

spritz

lui è Spritz

se ne è andato un giorno

e non è più tornato

***

un ricordo

anche per lui

 

***

Smagliante arcobaleno di colori
furto di immagini accavallate
in una accozzaglia senza fine

terra e cielo si giocano
le loro magie nascoste
a stupire ingenui sensi.

Una musica di silenzio
vibra nell’aria
inascoltata

Anche l’orecchio si perde
dietro arcane lucciole.

                                                                     VZ

 

A DISPETTO (piccolo gioco poetico)

A dispetto di tutto

sono qui,resisto

a lungo? non so.

Tempo amico mio

sono in tua balia

mi abbandono

fai tu

non chiedo di strapparti

un attimo di più.

Ho abusato di te

mio prodigo re?

Cosa attendere ancora:

la frenesia di un sogno?

tiepide labbra delicate

sulle nude carni?

La carne si consuma..

ma profuma!

Che pace quando giace.

Ballare!

al ritmo dei minuti

incalzanti,astuti.

Nera taranta

mordi la voluttà

scuoti la volontà.

Domani si parrà

la tua nobiltà

vz

 

da gioz

 
 

 

 
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INFIBULAZIONE

Post n°399 pubblicato il 16 Febbraio 2008 da mondoaparte2007

TENTATIVO DI UNA RICOSTRUZIONE STORICO-CULTURALE,ANTROPOLOGICA DELLA PRATICA

Tutte le MEGF hanno un chiaro rapporto con l'accoppiamento e quindi anche con la fecondità :La fecondità è l'elemento fondamentale che unisce i primi abitatori dell'Africa agli ultimi loro discendenti (DE RACHEWILTZ,1963).Incrementare la fecondità è lo scopo delle MEGF (reale o presunto a livello popolare): esso viene raggiunto sia con la valorizzazione del rapporto sessuale (modificazioni espansive: es., il longininfismo); sia con la mortificazione dello stesso (modificazioni riduttive: es., l'infibulazione). Sia il longininfismo, come l'infibulazione fanno riferimento, per la loro origine, ad una stessa popolazione del passato: i Boscimani/Ottentotti. Essi presentavano "il grembiule" come carattere morfologico congenito, che è rimasto come carattere manipolato, per es., tra le Baganda dell'Uganda. Mentre in Somalia , le Midgan, operatrici di infibulazione appartengono ad un gruppo etnico di "cacciatori" (i Bon), probabile residuo di antico popolamento Khoisanide I popoli espansori fruiscono di un vocabolario inerente alla sfera sessuale, ricco e articolato ; i popoli riduttori hanno un vocabolario essenziale, dove mancano molte espressioni e concetti legati alla vita sessuale ).Dal punto di vista ecologico: gli infibulatori dell'Est Africa sono essenzialmente dei pastori nomadi ; gli espansori della regione dei Grandi Laghi sono degli agricoltoriTutte le MEGF sono premessa indispensabile al matrimonio. Come tali hanno un chiaro rapporto con la fertilità e quindi con la sua realizzazione pratica a livello di ogni donna, la fecondità, definita come la manifestazione concreta della capacità procreativa (LIVI BACCI, 1990).Lo scopo delle MEFG è quello di aumentare la fecondità (il numero dei figli). Ciò si verifica realmente negli interventi espansivi (per es.. nel longininfismo), ma viene creduto a livello popolare anche per gli interventi riduttivi, che agiscono mortificando i genitali esterni e quindi anche il rapporto sessuale ( per es.: nell'infibulazione).La fecondità è il legame più significativo che connette i primi abitatori dell'Africa con i loro ultimi eredi: gli attuali rappresentanti nel continente nero . Le MEGF sono un chiaro esempio di eredità dei caratteri culturali, che si tramanda attraverso le generazioni con leggi altrettanto ferree come quelle dell'eredità biologica.Le MEGF, sia espansive che riduttive, fanno riferimento ad un comune raggruppamento umano del passato, quello dei boscimani/ottentotti, la cui presenza in Africa viene fatta risalire al paleolitico .Tra le prime, risalta la struttura dell'apparato genitale esterno sia maschile che femminile, assolutamente funzionale al rapporto sessuale. I maschi erano dotati del penis rictus (molto accorciato in lunghezza e normalmente in posizione di erezione); le femmine presentavano una ipertrofia congenita delle piccole labbra (grembiule, tablier, apron) che si accompagnava alla riduzione delle grandi labbra e alla poca salienza del Monte di Venere, cosicchè la ridondanza labiale femmnile suffragava la riduzione del pene, nell'efficacia del coito .Con l'ibridazione il tablier come carattere recessivo venne perduto, (così pure il penis rictus, per i maschi). Ma rimase come eredità culturale il ricordo della sua efficacia nella procreazione. Attualmente tutte le popolazioni dei Grandi Laghi ottengono ritualmente l'allungamento delle piccole labbra, cui si associa spesso anche quello del clitoride e l'ampliamento del canale vaginale, fino a realizzare una struttura manipolata (longininfismo) che ha lo stesso significato del tablier: ottenere la massima soddisfazione dal rapporto sessuale, per il successo riproduttivo. Quindi, il legame tra B/O e MEGF è praticamente incontrovertibile. Il passaggio alle forme riduttive delle modificazioni genitali è meno evidente e richiede una premessa.
Le piccole labbra sono una struttura erettile (del tutto simile al clitoride), caratterizzata da ampie variazioni individuali nelle dimensioni. Eccezionalmente anche in popolazioni europee attuali può verificarsi il fenomeno della ipertrofia labiale (che nei trattati di ginecologia viene considerata tra le forme patologich(JEFFCOATE,1967); quando questo avviene, la moderna chirurgia estetica ha imparato a ridurla con la labiaplasty  se la paziente si lamenta per ipersensibilità di queste labbra ridondanti (che possono realizzarsi anche a seguito di masturbazione abituale). Nello stesso modo è possibile che i popoli peri-sahariani abbiano incominciato a ridurre sistematicamente piccole labbra e clitoride, diventando degli escissori ed abbiano conservato nella tradizione orale tutta una serie di considerazioni negative nei riguardi dei genitali esterni intatti.A promuovere questa evoluzione può essere stata determinante anche la paura nei riguardi della donna diventata così potente nel gestire praticamente il successo del rapporto sessuale (FUSASCHI, 2003). Certo è che in Etiopia (BRUCE, 1791), e in Egitto (SONNINI,1798) l'escissione è stata descritta in passato come un intervento necessario finalizzato a ridurre lo sviluppo "abnorme" dei genitali femminili intatti.In tutto l'Est-Africa questi sono considerati brutti, osceni; in particolare si crede che le labbra e il clitoride non escissi, potrebbero accrescersi a dismisura sino a pendere tra le gambe (come un pene); ancora, il contatto con il clitoride da parte dell'organo maschile nel coito, o del bambino alla nascita potrebbe essere fatale. Mentre la donna non-escissa potrebbe rivelarsi incontrollabile dal punto di vista sessuale.In realtà recenti studi non sono riusciti a trovare alcuna prova a favore della presunta ipertrofia labiale congenita delle genti africane del Nord-Est (ERLICH,1986; HOSKEN,1992).Concludendo anche l'origine dell'escissione si connetterebbe attraverso il longininfismo ai B/O, unico gruppo in cui sia stata descritta come struttura congenita. L'infibulazione infine, il cui focus si trova nel Corno d'Africa, da dove i B/O hanno iniziato le loro migrazioni, può essere stata scoperta casualmente come conseguenza indesiderata della pratica escissoria . Secondariamente può essere stata addottata sistematicamente come particolarmente funzionale in ambiente pastorale, per preservare donne, bambini e greggi di ovo/caprini dalle fiere (GRASSIVARO GALLO & VIVIANI, 1992). Inoltre occorre considerare che, almeno per la Somalia, le operatrici tradizionali di infibulazione -le Midgan- appartengono ad un gruppo di cacciatori del Basso Giuba, i Bon, discendenti dai Boscimani. Esse intervengono sulle figlie delle loro padrone, ma lasciano intatte le proprie. Può essere che siano state proprio loro, profonde conoscitrici della natura in generale, delle erbe e delle loro proprietà e dell'arte medicale, le inventrici della modificazione genitale più severa. Dall'analisi espletata risulta prima di tutto quanto siano profonde nel tempo le radici delle MEGF, che si propagano attraverso le generazioni come carattere culturale, fin dal paleolitico. Fondamentale a queste pratiche è l'accesso al matrimonio, che tutte prevedono per la donna escissa;  Il matrimonio è visto come l'istituzione nella quale si sviluppa la prole legittima, che deve essere la più estesa ed ampia possibile.La fertilità in generale e la fecondità per ogni singola donna è quindi il motore delle MEGF, sia riduttive che espansive. Tenendo presenti queste considerazioni, forse possiamo anche capire la tenace affezione della donna africana per queste pratiche, del tutto inspiegabile altrimenti all'osservatore occidentale. Essa sente in modo ancestrale di dovervi sottostare, altrimenti la sua progenie potrebbe estinguersi e la sua etnia scomparire. Su questo punto la sostanziale incomprensione della società occidentale ormai completamente estranea a questi valori, e tra le donne occidentali, la massima incomprensione può attribuirsi alla donna italiana che ha l'indice di natalità il più basso in assoluto.
Precursori di tali tradizioni, i B/O le cui direttive migratorie in Africa sono perfettamente sovrapponibili ai territori orientali dove vengono attuate ai nostri giorni le modificazioni genitali , che risultano quindi essere un caso di evoluzione culturale convergente; mentre la dualità della modalità (riduttiva/espansiva) nella quale esse si realizzano appare piuttosto come carattere evolutivo culturale divergente. A confermare la precocità della separazione tra popoli riduttori ed espansori, significative differenze a livello psicolinguistico e a livello ecologico. Per cui si può pensare che siano state proprio le caratteristiche etniche ed ambientali a determinare la scissione nelle due forme di intervento.Le motivazioni per le quali le MGF vengono praticate sono numerose, varie e complesse, e riflettono la situazione storica ed ideologica delle comunità in cui si sono diffuse:
- identità culturale e rafforzamento del senso d’appartenenza ad una determinata comunità (la MGF funge, cioè, da segno di riconoscimento dell’appartenenza, o meno, ad una determinata comunità); - convinzione religiosa; va, tuttavia, sottolineato, da una parte, che le MGF sono diffuse sia fra i musulmani che fra i cristiani protestanti, cattolici e copti, gli ebrei falascià, gli animisti, gli atei; dall’altra parte, che nessuna confessione religiosa le impone esplicitamente ;
- purificazione ed esaltazione della sessualità femminile (ad es., la clitoridectomia viene talora praticata nella convinzione di rimuovere dal corpo femminile un organo erettile di tipo “maschile”); - onore familiare; - credenze sull’igiene, sull’estetica e sulla salute femminile (in alcune comunità si ritiene che i genitali femminili esterni siano “sporchi”; in altre si pensa che essi possano continuare a crescere fino ad arrivare a “pendere” tra le gambe; in altre ancora è diffusa la convinzione che il contatto del clitoride con il pene dell’uomo durante la copula o con la testa del neonato durante il parto possa provocare la morte); - preservazione della verginità e rafforzamento della fedeltà matrimoniale;
- aumento del piacere sessuale del marito;
- incremento della fertilità;
- aumento delle chance di matrimonio ,  .
Per effetto di questo complicato e potente sistema di credenze che sostiene le MGF, da parte di chi le impone alla donna o alla bambina, presumibilmente vi è quasi sempre la convinzione di migliorarne la salute e lo status personale e sociale, in modo da assicurarle un futuro più prospero come moglie e come madre; e da parte di chi la subisce, presumibilmente vi è spesso un sentimento di acquiescenza se non addirittura di piena adesione. D’altro canto, se un membro di una comunità in cui la MGF è diffusa, la rifiuta (per sé o per la figlia), allontanandosi quindi dalle tradizioni del suo gruppo di appartenenza, rischia di andare incontro ad ostracismo da parte degli altri o di essere visto come vittima di influenze esterne.

 
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