Un popolo distrutto

Fiscalità al Sud di vantaggio al Nord

di Angelo D'ambra (Napoli 7 aprile 2010)

Si mormora ormai da un po’ di tempo di fiscalità di vantaggio per il Sud, i politici vi vedono un nuovo toccasana, un rimedio infallibile, eppure davvero sarà utile a rilanciare la nostra terra?

Se il nostro obiettivo è quello di far nascere una rigogliosa imprenditoria napoletana, la nostra risposta non può che essere negativa. Vale, infatti, la pena ricordare che la fiscalità di vantaggio non varrà semplicemente per le imprese meridionali, ma per tutte le imprese che verranno qui ad investire sul nostro territorio. Si elargiranno premi, sgravi e vantaggi per quelle aziende nordiste che verranno a colonizzare il Sud come si è fatto e si continua a fare con la Fiat, sarà schiacciata l’imprenditoria locale ed ogni minima presenza sul mercato di prodotti nostrani.

Mossa ulteriore è la creazione della Banca del Mezzogiorno con cui il Governo intende assistere le aziende del Nord nell’opera di colonizzazione, dice Tremonti: “Finora si è parlato di detassazione delle imprese. Qui la fiscalità di vantaggio prende forma come detassazione del risparmio. In qualsiasi parte del paese, qualsiasi banca, non solo quella del Mezzogiorno, che raccoglie soldi con l’impegno di canalizzarli verso il Mezzogiorno e su iniziative produttive che creano occupazione e sviluppo nel Sud, godrà di una tassazione ridotta al 5%. È l’aliquota più bassa d’Europa”. In pratica i contribuenti meridionali finanzieranno a suon di miliardi per anni e anni la localizzazione al Sud di aziende del Nord. E’ il rinnovato protezionismo che continua dal 1860, è l’assistenzialismo che tacciano di meridionalismo, ma, l’abbiamo smascherato, è tutto pro-Nord, si danneggerà la nostra terra con una misura anticoncorrenziale che regalerà alle imprese colonizzatrici un vantaggio competitivo a spese di tutti i contribuenti meridionali che pagheranno gli sgravi fiscali con nuove imposte o con un ulteriore peggioramento dei servizi.

Non possiamo, invece, che rivendicare per il Sud piena autonomia amministrativa e fiscale. Visto che saremo noi a pagare la fiscalità di vantaggio, noi, e solo noi, dovremmo decidere a chi permettere sgravi, se alle aziende del nord o a quelle nostrane. Non possiamo più continuare ad essere terra di conquista e saccheggio, bisogna puntare sull’ingegno dell’imprenditoria meridionale per costruire un Sud libero, impegniamoci per denunciare questo ennesimo piano di assoggettamento.