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« Gaeta chiederà i danni a...Gaeta chiederà i danni a... »

Gaeta chiederà i danni a Casa Savoia per i danni subiti nell'assedio del 1860/61 - CAP. I

Post n°721 pubblicato il 24 Maggio 2010 da luger2

 - Capitolo I -

Esposizione delle circostanze di fatto oggetto di indagine

§. - Il 25 giugno 1860 Francesco II di Borbone emana un "Atto sovrano col quale si concedono gli Ordini costituzionali e rappresentativi del Regno" con il quale annuncia la concessione di un'amnistia per i reati politici e l'entrata in vigore di una Carta Costituzionale del Regno. Al punto 3 di tale Atto si legge: "Sarà stabilito con S.M. il Re di Sardegna un accordo per gl'interessi comuni delle due Corone in Italia" (in Collezione delle leggi e dei decreti reali del Regno delle Due Sicilie, pag. 327).

Il I luglio 1860 viene emanato il "Decreto col quale si richiama in vigore la Costituzione de' 10 febbraio 1848" concessa da Ferdinando II (in Collezione delle leggi e dei decreti reali del Regno delle Due Sicilie, pag. 339).

§. - Il 7 settembre 1860 Francesco II di Borbone legittimo Sovrano del Regno delle Due Sicilie, lasciata la capitale Napoli sotto l'incalzare dell'avanzata garibaldina, si rifugia nel quartiere antico di Gaeta, fortezza ritenuta storicamente imprendibile perché circondata dal mare, già fatta oggetto di tredici precedenti assedi (Salzillo T., Napoli, 2000). Entro il perimetro delle mura cittadine in cui erano stanziate le truppe rimaste fedeli al Borbone vivevano anche le famiglie di questi e comuni cittadini con i propri beni.

§. - A distanza di quarantaquattro giorni dalla partenza del Sovrano borbonico dalla capitale, segnatamente il 21 ottobre 1860, veniva indetto il Plebiscito per dichiarare l'annessione del Regno delle Due Sicilie alla Corona del Regno d'Italia nella persona di Vittorio Emanuele II di Savoia. La conferma del risultato favorevole veniva sanzionata con il "Decreto col quale si dichiara che le provincie napoletane faranno da oggi innanzi parte integrante dello Stato Italiano" del 17 dicembre 1860 (in Collezione delle leggi e dei decreti emanati nelle Provincie continentali dell'Italia meridionale durante il periodo della luogotenenza, pag. 193).

L'azione condotta da Giuseppe Garibaldi, apparentemente priva di coperture politiche e militari, dopo alcuni mesi in cui le milizie garibaldine risalgono il territorio del Mezzogiorno senza trovare alcuna resistenza, viene interamente assorbita dall'iniziativa militare intrapresa dall'esercito piemontese. Durante la vera e propria campagna militare compiuta nel territorio dell'ex Regno borbonico si registrerà la presenza di oltre centomila uomini dell'esercito sabaudo, il cui primo obiettivo militare era costituito dalla conquista della "Piazza di prima classe" di Gaeta occupata da Francesco II.

§. - Per queste ragioni l'11 novembre 1860 l'esercito piemontese condotto dal Gen. Enrico Cialdini dà inizio all'assedio di Gaeta con il chiaro mandato di spingere il Sovrano borbonico ad arrendersi e a prendere la via dell'esilio, con la conseguente cessazione della casa regnante dei Borboni sul territorio dell'intero Mezzogiorno d'Italia.

§. - L'11 febbraio 1861, l'esercito borbonico appare stremato dagli effetti del lungo assedio. I bombardamenti disposti dal Gen. Cialdini, con il ricorso anche all'uso di armi dotate di caratteristiche non convenzionali all'epoca -i cannoni dalla canna rigata-, avevano prodotto significativi danni alla piazzaforte di Gaeta, oltre ad aver decimato la popolazione civile e distrutto la gran parte del patrimonio edilizio privato. L'impossibilità di una via d'uscita vincente per la riconquista dei territori del Regno delle Due Sicilie e l'impossibilità di rompere l'assedio costringono i borbonici ad accettare le condizioni della resa con la sottoscrizione dell'atto di capitolazione che porterà la firma per conto di Casa Savoia del Gen. Enrico Cialdini.

§. - Il 14 febbraio 1861 Francesco II si imbarca sulla nave francese "La Mouette" alla volta di Roma, dove troverà asilo presso lo Stato della Chiesa sotto la protezione di Pio IX.

§. - Il 18 febbraio 1861 proclama la nascita del Regno d'Italia con il "Discorso di Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele alla solenne apertura del primo Parlamento Italiano in Torino" (in Collezione delle leggi e dei decreti emanati nelle Provincie continentali dell'Italia meridionale durante il periodo della luogotenenza, pag. 768).

§. - Il 18 febbraio 1861 il Comune di Gaeta, a causa della mancata partecipazione al Plebiscito tenutosi durante i 102 giorni dell'assedio, inoltra a Torino la richiesta di adesione al nuovo Stato unitario, integrando con il suo territorio quello di tutto il Mezzogiorno già annesso nell'ottobre 1860.

Su questo documento gravano, peraltro, gravi sospetti di irregolarità che darebbe luogo alla inesistenza dell'atto amministrativo, in quanto venne approvato e sottoscritto soltanto da 5 decurioni mentre il quorum necessario sarebbe stato di 16 sottoscrittori in ragione dei 25 componenti che formavano il Collegio decurionale di Gaeta.

§. - Dei danni patiti e delle commiserevoli condizioni di vita in cui si ritrovarono i cittadini di Gaeta ne danno conto i seguenti verbali e delibere assunti dalla Giunta Municipale di Gaeta:

- Verbale del 18 febbraio 1861;

- Verbale del 25 febbraio 1861;

- Verbale del 28 febbraio 1861;

- Verbale del 10 marzo 1861;

- Verbale del 23 marzo 1861;

- Verbale del 8 aprile 1861;

- Verbale del 10 giugno 1861;

- Verbale del 14 agosto 1861;

- Verbale del 5 ottobre 1861;

- Verbale del 9 aprile 1862;

- Verbale del 29 luglio 1862;

- Verbale del 31 luglio 1862;

- Verbale del 24 febbraio 1863.

 
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