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NAPOLI SI SVEGLIA

Post n°727 pubblicato il 25 Maggio 2010 da luger2

RIONE SANITA'   CIMITERO delle Fontanelle Vincono i cittadini!                                                                                                                                                                                  di  CRISTINA ZAGARIA da Napoli.Repubblica.it

Lì dove non sono riusciti i morti. Sono arrivati i vivi. Il fascino dei mille teschi di Napoli non è mai bastato a far riaprire al pubblico il Cimitero delle Fontanelle. Ma grazie a un'azione di forza (simbolica) dei cittadini del quartiere Sanità, ora il Comune si impegna a riaprire il sito archeologico. "Da venerdì il cimitero rimarrà aperto al pubblico non solo in occasione del Maggio dei Monumenti, ma in maniera stabile", assicura l'assessore alla Cultura, Nicola Oddati.
L'ossario (unico in Europa) riapre per le visite di cittadini e turisti dopo cinque anni. E, soprattutto, dopo che domenica pomeriggio cinquanta cittadini del Rione Sanità hanno occupato e riaperto simbolicamente questo pezzo di storia napoletana, chiuso al pubblico per colpa della mancanza di fondi, della burocrazia, dell'immobilismo.
Ieri pomeriggio, Oddati ha incontrato i comitati del Rione Sanità e ha proposto la soluzione, discussa in mattinata con il sindaco e l'assessore al Turismo, Valeria Valente. Gli occupanti hanno accettato e hanno lasciato il presidio. 
Risultato: già da domani Napoli Servizi, la Protezione civile e la polizia municipale garantiranno l'apertura per alcune ore della giornata. E per oggi è stato convocato un tavolo tecnico, a cui parteciperanno anche i cittadini, per definire i dettagli della riapertura definitiva prevista per venerdì. A mediare tra occupanti e sindaco sono stati i consiglieri comunali Francesco Nicodemo (Pd) e Francesco Minisci (Sel). "Siamo felici dei risultati - commentano i comitati del Rione Sanità, che insieme al padre comboniano Alex Zanotelli hanno promosso l'iniziativa di riappropriazione delle catacombe - ma vigileremo perché le promesse siano mantenute".
Il luogo è silenzioso e umido. Lame di luce entrano da aperture poste in alto, schermate dal fogliame, e illuminano un macabro scenario composto da migliaia di teschi, candele consunte, statue decapitate, croci di pietra. Ma sono "facce" che non fanno paura e sorridono benevole ai visitatori che, a centinaia, ritornano ogni anno. Il Cimitero delle Fontanelle, nel cuore del Rione Sanità, quartiere antico di Napoli, è un imbuto lungo venti metri che in tre secoli, dal 1600 al 1800, ha inghiottito migliaia - qualcuno dice milioni - di vittime di pestilenze, alluvioni, terremoti. Oppure semplici morti di vecchiaia e troppo poveri per meritare una sepoltura al cimitero. La cava di tufo, situata nel luogo conosciuto come Vallone dei Gerolomini, secondo  gli esperti ha sotto di sé altrettanto spazio contenente materiale alluvionale e resti umani. 
L'originale ossario, unico esempio del genere in Italia, apre i suoi cancelli una volta l'anno, in occasione del Maggio del Monumenti - per questo 2010 l'evento cade il 22 e 23 maggio - e ogni volta le prenotazioni sono centinaia. 

Alla scoperta dell'anima lugubre di Napoli

Organizzare una visita al Cimitero delle Fontanelle può essere misterioso come l'atmosfera che il luogo evoca. L'Atb Consulting, società incaricata dal Comune di Napoli di gestire i weekend del Maggio, ci informa che le richieste sono moltissime, ma un posto alla fine salta fuori. Chi, invece, volesse rivolgersi direttamente all'Ente provinciale del Turismo, si sentirà rispondere che "in base a quanto risulta agli uffici di piazza del Plebiscito il sito è chiuso perché necessita ancora di lavori di consolidamento e che il percorso prenotato all'Atb non prevede una visita all'interno".
La cava in realtà è già stata messa in sicurezza grazie ad un intervento durato tre anni e terminato nel 2006, opera del Servizio di sicurezza geologica e Sottosuolo del Comune di Napoli. Gli esperti monitorano costantemente crepe e spaccature del tufo, ma al momento la struttura sembra tenere alla perfezione. Ed è pronta ad accogliere quanti vogliano tuffarsi nella napoletanità autentica, che ha nel culto dei morti il suo tratto distintivo. Cosa, se non il rispetto e la devozione per chi non c'è più, potè spingere le pie donne di Materdei ad assumersi il gravoso compito di ordinare quell'enorme ammasso di resti umani sconosciuti? E perché quei morti non fossero beffati due volte - bistrattati da vivi e ignorati da defunti - i napoletani adottarono le "anime pezzentelle", che in cambio di attenzioni e preghiere, concedevano grazie e numeri vincenti da giocare al lotto.
Il Cimitero delle Fontanelle, chiuso nel 1969 perché la dimensione del "profano" aveva superato abbondantemente quella "sacra", rivive due giorni l'anno come luogo magico, antico, fiabesco, originale. Da visitare con rispetto per i tanti fantasmi - il Capitano, donna Concetta, il Monacone - che secondo la tradizione ancora si aggirano laggiù.
 
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