Creato da Silentvoid il 23/01/2005
on not knowing how to live
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Post N° 57
I HAVE NO HOME…
“Avete mai provato a mettere un dito in una friggitrice bollente e a tenercelo?”
Dal loro sguardo, so che mi sono già inguaiato parecchio. Voglio dire, non è né il posto né immagino questi signori si aspettino che io dica cose del genere. Forse non si aspettino che io parli. Ma sono pieno di sorprese.
Il più gentile, un insegnante di filosofia del liceo, tenta con lo sguardo di dissuadermi…
E comunque, la risposta, secca.
“NO, ovviamente.” Silenzio. Attendono che risponda.
“Io sì. Non si può. Fa troppo male. Sui giornali si legge che qualcuno è morto in un incendio di un hotel o che ne so. Ma non ci si rende conto di quel che significhi sul serio. Non si riesce a valutarlo, a immaginarlo. Fa parte del mio studio sul problema del dolore.”
“Pensavamo ti occupassi del dolore interiore…”
“Oh, QUELLO. Certo che ci penso. Ma il grosso è fatto. Né vi dirò alcunché ora. Fa parte della mia teoria incompleta che lotto perché resti tale…teoria ed incompleta.”
“Tu bevi troppo, ragazzo.” Psicologo, irriducibile comportamentista, ad occhio e croce. Che intuisce che trovo Skinner almeno risibile. Almeno. Lo intuisce perché VEDO come mi guarda…
“Sì, questo è davvero molto probabile” - rispondo quietamente, sorseggiando ciò che resta del mio vino…” ma sentite questa. Si tratta di questo pasticcio cervello-contro-mente. Per anni ho sperato di poter interpellare in proposito un neurologo. E forse presto riuscirò ad incontrare il Dott. Xxxx. Non lo so, sa che sono un idiota, ma forse lo incontrerò. Comunque sia (come sono dispersivo), poche cose, così, per parlare, giusto per finire il vino…”
E ora, lo racconto a VOI, che è così bello incontrare qui…a voi che leggete, a voi che ridete e piangete…
Supponete di star contemplando il cielo. Vi scorgerete, nuvole o meno, un’enorme distesa omogenea. E’ la stessa identica cosa della struttura composta da una serie di scariche elettriche che percorrono i fili all’interno del cervello? Voi guardate un pompelmo; esso produce un’immagine circolare nel vostro campo sensibile. Ma la proiezione corticale di questo cerchio nel vostro lobo occipitale non è circolare. “Occupa” uno spazio ellissoidale. Quindi, com’è possibile che queste cose corrispondano allo stesso identico fatto?
Quando pensate all’universo, come fate a contenerlo nel cervello?
O anche, se è per quello, tutti gli oggetti che vedete adesso, dovunque voi siate? Hanno tutti una forma diversa rispetto quelli che avete già nel cervello, e allora come possono assumervi la loro forma? Ci sono diversi altri misteri che, se volete, se non vi annoio troppo troppo, potremmo considerare.
Uno di essi è L’ESECUTIVO connesso al pensiero. Ogni secondo si è bombardati da centinaia, migliaia probabilmente, di impressioni sensibili ma si vagliano e scelgono soltanto quelle immediatamente necessarie al raggiungimento dei fini del momento; e queste innumerevoli decisioni si compiono ogni secondo ed in meno di una frazione di secondo. Anche ora, proprio qui. Che cosa induce a quelle decisioni? Che cos’è che induce la decisione stessa a quella decisione? E un’altra cosa su cui riflettere, signore/i. Se la mente è il cervello, allora quest’ultimo possiede capacità totalmente inutili per la sopravvivenza fisica del corpo. Intendo cose come la capacità di meravigliarsi e la consapevolezza di sé.
Con buona pace di molti riduzionisti.
Ma veniamo a noi…
Basta parlare, per ora…
Vorrei che stessimo ad ascoltare ogni cosa, per un pochettino…
Quante cose si possono ascoltare…
Di quante vite mi parlano i vostri respiri… presto sempre molto ascolto al respiro…
Di quante emozioni incontenibili, insondabili, mi sussurra il pulsare dei vostri cuori…
Entro nella vita delle persone, lascio, se posso, se sono fortunato, un dono, un tocco, un piccolo cambiamento…
E poi accade…divengo uno spirito, un fantasma, le persone si staccano da me, come se mi temessero, in un certo affettuoso modo…
E volano per la loro, mi auguro meravigliosa strada.
E la mia porta non è mai chiusa, per nessuno di loro.
Per nessuno di voi, spero lo sappiate.
Può capitare che io chieda di essere ricordato…”ricordami, se potrai e vorrai” è qualcosa che talvolta ho ascoltato il mio cuore dire…
E non so perché, né che importanza abbia…
Cammino sul filo, oh sì. E ogni istante è meraviglia, ogni istante vengo dilaniato, ogni istante, amo profondamente…
Io non ho casa…
Ricordami, se potrai e vorrai…
Right on…disastrosamente franato da un discorso all’altro. Strani territori, questi…pensa un po’ forse che presto magari parlerò di sesso. O di responsabilità e fiducia (di nuovo che palle). O di atomi. Non lo so, sono indeciso…
The walls are painted
Different every second
My eyes are of chrome
...
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