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Post N° 58

Post n°58 pubblicato il 16 Aprile 2005 da Silentvoid
Foto di Silentvoid

PICCOLO PRELUDIO VI (e abbiamo superato la metà, the so called point blank…)

Direi che per ora scarto gli atomi.

Mi resta l’indecisione tra sesso e responsabilità/fiducia.

Che poi potrei farne un unico discorso…

Ieri è finita con Cerfeda che è venuto a stringermi la mano per farmi i complimenti. E io che stramazzavo dalle nuvole.

Ora che è tornato a Bruxelles, chissà se ci ripensa, ancora, a quello strampalato intervento che tanto lo ha colpito.

E il responsabile della direzione provinciale (non dirò di dove) di Unicredit Banca che strabuzzava gli occhi.

E’ che non rido mai, ma quasi che mi scappava.

Vabbè, ammetto che aveva ben poco margine per dire qualcosa di interessante. Sorry, man…

Ma basta annoiarvi con cose di poco conto.

La cosa importante è:

Perché non state bene.

Già nel momento in cui verrà VISTO il motivo vero, esso inizierà a vacillare. Servono occhi.

E certo che non vi mancano. Ma non è facile abbandonare nemmeno la propria infelicità.

E’ talmente tanto che ci conviviamo che ci si affeziona ad essa, in un certo qual modo sottile, e il perdere quella sorta di sostrato di angoscia sarebbe come perdere un riferimento.

E dunque, se posso, io suggerisco di guardare. Con calma.

Il cuore che esplode…quella tremenda compressione al petto, lo stomaco torto, gli artigli che rovistano nelle budella, le mani che tremano, le emicranie, le lame nella carne, i conati di vomito, il sonno che non arriva, il troppo dimagrire, le compulsioni, il vuoto da fissare, le lacrime amare come fiele, la rabbia impotente, l’incapacità di esprimere, la solitudine, gli assordanti silenzi. Le vene aperte. I nervi distrutti.

Ecco, guardateli, che li ho presi di forza e messi in vetrina. Guardateli. Sono lì. Con tutto il male di cui sono capaci.

Quanto pensate ve ne possano ancora fare?

Quanto credete che ne possano ancora fare a me?

Guardateli.

Prendete una persona che amate. Scegliete uno strazio dalla vetrina. Donateglielo.

Io non lo farei mai.

Magari nemmeno voi. Non fareste questo ad una persona cara.

Non vorreste che pianga. Vi  si stringerebbe il cuore, magari.

Non vorreste che si facesse del male. Vi farebbe male, immagino.

Non la vorreste persa, insicura, tremante. Vi spingerebbe ad esserci, per questa persona che amate.

Non mi interessa se non vi amate. Pensatelo pure. Resta un pensiero. Il vostro collegamento privilegiato con gli orrori in vetrina. Fate pure…pensate pure di non amarvi. Se vi serve questo, ora e qui, va bene. Non vi dev’essere impedito.

Anche perché non è affatto così. Oscillate, oscilliamo, questo sì.

E il vostro sbocciare sarà così bello che potrò quasi piangere di gratitudine.  Anche nel vostro odiare scaraventato contro voi stesse, e ciò che vi blocca, io non perderò la comprensione. Non mi deve piacere, non devo convincervi di nulla. Posso soffrire con voi, e amarvi per come siete, esporvi a incondizionato amore. L’amore lavora ai fianchi, talvolta. Lo fa. Chi vi ama, se soffrite, se soffre con voi, vi può BRUCIARE d’amore. Non può fare altro, non dovrebbe cercare di fare altro. Perché sta già facendo tutto ciò che si può fare. In ogni modo e forma.

L’amore guarisce. Ne dubitate? Fate benissimo…

E il vostro sbocciare sarà così bello che potrò quasi piangere di gratitudine. E io non piango da quando qualcuno mi fece star davvero bene.

In effetti, non piango e non rido. Non è che sia troppo umano. Ci penserò.

Però sorrido, con moderazione, ma sorrido davvero. E guardo negli occhi…e…

Parlo troppo di me, e non credo sia poi argomento così affascinante…

 

Riverbero crepuscolare. Questa è la qualità della luce, ora…

Mi allontano un attimo da voi, solo qualche passo…

Vado verso la vetrina…

E più mi avvicino, più mi posso accorgere che diventa piccola piccolissima…

Che il dolore ora è qualcosa di diverso.

E’ che vi volto le spalle (pardon)

E dunque non lo so se potete vedere.

Vedere che sfioro la mostra delle atrocità con tocco leggero. Freddi vani fuochi oramai.

Vedere che calo piano, ma con decisione, le mani su di essi, spegnendoli.

Sentire le mie mani sulla vostra fronte, per un solo impercettibile istante.

Vedere che sorrido.

Comincia da ora.

Love labours on.

E ancora non ho deciso per il prossimo post, in finale…

E’ che io non faccio mai progetti a lunga scadenza…

Qualcuno che scambia due tre otto baci?

Wow…

 

 

 

 

 

 

 
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