Creato da Silentvoid il 23/01/2005
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Post N° 60
PICCOLO PRELUDIO VII (un debito finalmente saldato)
Mai avevo preparato così tanti caffè. Ma è rimasto un buon profumo. Di caffè, e di spiriti immensi e belli. E molto, molto complessi.
Grazie di avermi accordato il piacere di preparare un caffè per voi. E’ davvero stato un piacere, in ogni gesto, in ogni voluta di aroma levatasi dalle tazzine. Davvero bello, davvero grazie.
Ma ciancio alle bande. Or something like that…
Secoli fa, dissi ad una persona che mi aveva ispirato dei pensieri sulla questione del dualismo. Dissi che li avrei scritti.
Ora, saldo quello che per me restava un debito nei confronti di quella persona. Ed era ora.
Insomma, il buon vecchio problema della mente e della materia. Ma sarò breve, orsù, è pur sempre un piccolo preludio…
E il tema tesse melodie sui dualisti…voglio dire (ma voglio poi io mai qualcosa?), i dualisti sostengono che la mente e la materia sono SOSTANZE separate. Cioè vi sono (almeno) due generi di “roba”: roba fisica e roba mentale. La roba di cui è fatta la nostra mente non ha massa, non ha energia fisica, non ha forse neppure una collocazione spaziale. Questa idea è così oscura, così sistematicamente refrattaria alla chiarificazione, che ci si potrebbe perfino domandare come si possa esserne attratti.
In effetti spesso le cose oscure e che ci garantiscono secoli di domande ed angosce ci attirano irresistibilmente, ma questa è un’altra storia. E nel dire “un'altra storia” mi viene in mente un’altra storia ancora, ed anche questa è un’altra storia…anyway…
Una delle strade maestre che portano al dualismo passa per il seguente ragionamento:
-certi fatti non riguardano le proprietà, le circostanze e le relazioni degli oggetti fisici.
-quindi certi fatti riguardano le proprietà, le circostanze e le relazioni di oggetti non fisici.
Ovvio che vi siete accorte che questo ragionamento è fallace. Vi è qualcosina di sbagliato, che ne dite? (Se vi faccio l’occhiolino è una cosa un pochino scontata in questo momento, giusto?)
Insomma, cerchiamo di pensare a esempi di fatti che non riguardino oggetti fisici…mah, che ne so…il fatto che in Moby Dick il narratore si chiami Ismaele è un fatto attendibile, ma che cosa riguarda? Si potrebbe voler sostenere (ma è davvero poco plausibile) che in realtà esso riguarda certe configurazioni d’inchiostro su certe risme rilegate di pagine stampate; oppure si potrebbe dire (con un tocco di mistero) che è certo un fatto, ma non riguarda proprio niente; oppure, con un gesto vago della mano, magari, si potrebbe dire che è un fatto che riguarda un oggetto astratto, più o meno come il fatto che 641 è un numero primo è un fatto che riguarda un oggetto astratto.
Ma quasi nessuno (suppongo) troverebbe plausibile l’idea che si tratti di un fatto che riguarda una persona PERFETTAMENTE REALE MA NON FISICA di nome Ismaele. Insomma, se accettiamo questa prospettiva (ovvio che possiamo, che tutto si può almeno qui, almeno ora, e lo sapete…), allora scrivere un romanzo è un metodo per fabbricare fantasmi. Per fortuna che il-mio-libro-che-non-finirò-mai-di-scrivere è un saggio…(a differenza del suo autore) .
I dualisti credono che sopra e al di là delle cose e degli eventi fisici vi siano altre cose ed eventi non fisici che posseggono un qualche forma di esistenza indipendente. Così, giusto per crearmi un pretesto per potermi scusare ed invitarvi da qualche parte con me, aggiungo una piccola distinzione…i dualisti si dividono in due scuole fondamentali: coloro che ritengono che il manifestarsi o l’esistenza di un evento mentale NON ABBIA ALCUN EFFETTO sugli eventi fisici che si verificano successivamente nel cervello, e coloro che negano ciò e ritengono invece che gli eventi mentali abbiano effetto sugli eventi fisici del cervello. I primi si chiamano epifenomenisti, i secondi interazionisti.
Dell’epifenomenismo è davvero piuttosto facile sbarazzarsi…l’interazionismo, fin da quando il buon Descartes venne alle prese con tale questione, ha il problema di spiegare come un evento privo di proprietà fisiche possa provocare una differenza fisica nel cervello, o in qualunque altro luogo, se è per quello.
OPS. Avevo detto che sarei stato breve.
Mi sono venute un sacco enorme di idee. Mentre scrivevo.
Ma le terrò per stare con voi, se lo vorrete, ancora ed ancora…
Sì, davvero molte cose vorrei dirvi…
Alcune le sapete già, ma io sono vecchio, e tendo a ripetermi…comunque lo sapete che io giro di notte.
In silenzio, ascolto. E sento sento sento…
Ah, quasi mi ha sfiorato l’idea di fare un test. Ma mi ha schivato.
Però che voglia di giocare…
Che voglia di sfiorare con le mani cose nere che da tempo sono lì, di farle scivolare via, senza che quasi ve n’accorgiate…
Senza timori. Che bello quando sorridete.
Ovvio che non sono un dualista, a proposito.
Né null’altro con etichetta, se posso. Che qualcuno pensa che non sempre si può.
Ah,
un’ultima cosa,
prima che vi sorrida e me ne vada nella notte…
qui non c’è nulla di virtuale. Ma proprio nulla davvero…
Poi, ognuno è ovvio che può pensarla come vuole…
Ma qui non c’è nulla di virtuale….
Au revoir…
mmm…vi bacio?
mmm…
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