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Che soddisfazione far la spesa!

Post n°159 pubblicato il 02 Maggio 2006 da Boycott
 

   Ieri era il 1° maggio e, come tradizione, con gli amici sono andato a far pic-nic cucinando alle braci.
   Eravamo in 25 persone e tutti si sono riempiti di polenta, pollo, braciole, salsicce, luganeghe, wurstel...si è bevuto un intero fusto di birra da 5 litri...poi c'erano anche bevande analcooliche, patatine, melanzane, insalata...infine limoncino e un liquore...
   Ebbene, non si è riuscito a finire tutto, quindi abbiam dovuto cucinare gli avanzi per cena.
   Risultato finale: tutti con le pance piene che quasi scoppiano e sono avanzate qualche bottiglia di bibite varie, un po' di limoncino e liquore...
   Vi starete chiedendo: perchè ci racconti tutto questo? Cosa può interessare alla gente che ti legge?
   La cosa interessante è che il sottoscritto è andato a far la spesa per tutti e il costo di essa è stato di 4 Euro a testa!    La spesa è stata fatta nei discount e i prodotti erano principalmente di provvenienza italiana, se non addirittura veronese.
   Le cose non erano di marca, ma la qualità era, se non uguale, molto vicina ai prodotti più blasonati.
   Qualcuno può mettere in dubbio dicendo che siccome in queste feste gogliardiche la gente non è molto lucida a causa del vino, allora la differenza non si sarebbe sentita neanche tra un dolce al cioccolato e la merda fredda...Liberi di pensare come volete...tanto ormai siamo abituati a vedere che la verità viene modificata a piacimento. Siamo liberi di dire quello che si vuole, ma non liberi di sapere.
   
W l'Italia che resiste...

Il 5 maggio alla Sala Lucchi in zona Stadio di Verona ripeterò l'incontro sulla "Spesa intelligente".

Sostengo anch'io in maniera aperta la candidatura di Rita Borsellino alla presidenza della Regione Sicilia...una donna che da fastidio sia alla destra che alla sinistra...quindi è la persona giusta. (scrivilo anche tu nel tuo blog)
    

Commenti al Post:
prof.ferruccio
prof.ferruccio il 02/05/06 alle 09:39 via WEB
Noi a pasquetta abbiamo festeggiato con carne, polenta e vino, tutta roba di marca, e ce la siamo cavata con cinque euro a testa. Per un euro in più, meglio la qualità. E comunque, basta comprarsi le cose belle quando c'è lo sconto, o la liquidazione, o quando ci sono i saldi... le paghi poco più di quelle anonime ma sono belle e durano. E poi... qual è il pregio della merce non di marca? Se è vero che il prodotto è simile, allora tanto vale prenderla di marca. Se la questione è il prezzo, ripeto, basta andare con i saldi. Se invece il discrimen è la marca in quanto tale, per me o è paranoia, o invidia, o insicurezza.
 
 
peperino802
peperino802 il 02/05/06 alle 11:47 via WEB
Quello che il dott.Boycott sostiene da tempo non è una lotta ai prodotti di marca, bensì una lotta a favore dei prodotti nazionali! Giusto si approfittare dei saldi per comprare quel capo firmato che da tempo abbiamo puntato, ma la firma a volte non è tutto!
 
 
peperino802
peperino802 il 02/05/06 alle 11:47 via WEB
Quello che il dott.Boycott sostiene da tempo non è una lotta ai prodotti di marca, bensì una lotta a favore dei prodotti nazionali! Giusto si approfittare dei saldi per comprare quel capo firmato che da tempo abbiamo puntato, ma la firma a volte non è tutto!
 
   
Boycott
Boycott il 02/05/06 alle 13:12 via WEB
Grazie peperino che dimostri di essere un'attenta lettrice del blog...cmq la coco-cola costa più del doppio della freeway e se la metti nei bicchieri non se ne accorge nessuno della differenza...Ps: da 4 Euro a 5, significa il 25% in più...non mi sembra poco...Inoltre la mia era una critica anche agli esercenti che per mangiar fuori ormai devi andar oltre i 15 Euri per la carne...
 
   
pierpiero1918
pierpiero1918 il 02/05/06 alle 16:25 via WEB
"Una lotta a favore dei prodotti nazionali"? Evviva l'autarchia. Benito Mussolini sarebbe orgoglioso di te. E lo sarebbe anche di Boycott, quando si scaglia (cioè sempre) contro Usa e multinazionali. Mussolini parlava di "demoplutocrazie" e complotti "giudaico-massonici". Il concetto è sempre quello. Da Mussolini a padre Alex Zanotelli, la subcultura è sempre quella. Auguri.
 
     
Boycott
Boycott il 02/05/06 alle 20:37 via WEB
Sì, è vero, quando c'era la "buonanima" il "made in italy" era obbligatorio. Il suo errore è stato imporlo. Zanotelli infatti dice: la dittatura, che sia fatta dai talebani o dai preti, è sempre un male. Un governo può suggerire o incentivare una cosa del genere. Sempre contro gli USA? No, dai; ho ribadito più volte che è il paese dell'eccesso, sia nel bene che nel male...le azioni di boicottaggio e di critica partono dagli USA, per esempio.
 
martimcfly
martimcfly il 02/05/06 alle 11:47 via WEB
Eh vabbè... è come se ti accusassi di esibizionismo perchè copri cose di marca! A volte il prodotto di marca è lo stesso di quello "non di marca". Solo che le politiche aziendali differenziano un prodotto uguale per coprire fasce diverse di mercato. Inoltre chi ti dice che il salame di Selva di Progno sia di qualità inferiore di quello Rovagnati?
 
 
Boycott
Boycott il 02/05/06 alle 13:06 via WEB
La maggior parte dei prodotti di marca investono più in pubblicità che nel prodotto, quindi non comprandoli si comunica all'azienda di non romperci più le scatole mentre guardiamo un film o leggiamo una rivista e che si concentrino sul prodotto perchè se è poi migliore dei concorrenti allora non serve pubblicizzarlo, ci sarà il passaparola della gente. Parole di Mike Buongiorno:"Rovagnati era un prosciuttifiscio come tanti altri, ma da quando gli hoi fatto pubblicità io è diventato ricco...ma è come tutti gli altri..."
 
   
pierpiero1918
pierpiero1918 il 02/05/06 alle 16:42 via WEB
Certo, ci sarà "il passaparola della gente"... Il passaparola della gente c'è già, e può convivere tranquillamente con la pubblicità che in molti casi è indispensabile per consentire alle aziende di farsi conoscere e svilupparsi. I consumatori non sono tutti imbecilli, e non vedo perché mai dovrebbero scartare a priori i prodotti di marca o delle multinazionali. Penso che la ricetta per consentire al terzo mondo di risollevarsi sia quella di aprire ad esso i mercati il più possibile e di colonizzarlo economicamente: più globalizzazione e più multinazionali per il terzo e quarto mondo (altro che le inesistenti soluzioni sovietico-utopistiche degli zanotelli o degli arruffapopolo alla grillo!). Quindi, paradossalmente, se vuoi aiutare i reietti del mondo devi comprare Coca Cola e non Ben Cola, e al mattino strafogarti di Nesquik.
 
     
Boycott
Boycott il 02/05/06 alle 20:43 via WEB
Veramente questa ricetta è già stata applicata e si sta applicando. Risultati: impoverimento maggiore dei poveri e maggior persone che espatriano nei paesi occidentali (visto che tanto stanno bene con la liberalizzazione). Sono favorevole al mercato libero, ma mettere dei dazi del 15% sui prodotti lavorati del terzo mondo non mi sembra mercato libero. Che bisogno ha la Coca-cola di farsi pubblicità visto che la si conosce ampiamente in tutto il mondo se non quello di condizionarti nella tua scelta?
 
new_old_boy
new_old_boy il 02/05/06 alle 16:30 via WEB
Effettivamente i prodotti hard-discount non sono scarsi come si vuol far credere, anzi alcuni sono superiori a quelli di marca, e il costo e di molto inferiore. Aspeto comunque l'avvento, almeno nella nostra zona, dei veri discount, cioè quelio con prodotti totalmente privi di marca dove c'è scritto solo pasta, biscotti etc., perchè un marchio esiste e anche se di poco alza il costo del prodotto.
 
Don_Fabio
Don_Fabio il 02/05/06 alle 16:32 via WEB
Mi pare che il discorso sia un po' più ampio della semplice difesa dei prodotti nazionali.Sul fatto che molti prodotti locali non reclamizzati abbiano una qualità superiore agli altri concordo pienamente,prova ne è il grande successo degli agriturismo in cui la gente va proprio alla ricerca di quei sapori caserecci che non si trovano al supermercato.Se il discorso però si deve estendere al solito boicottaggio verso Coca-Cola,Nike,Microsoft e McDonald's,beh,mi sorge il dubbio che ciò sia dettato da posizioni ideologiche antiamericane che hanno poco in comune con una legittima ricerca della qualità al miglior prezzo.Estremizzare fino a portare a posizioni no-logo secondo me assurde è sbagliato,il marchio non è un'invenzione diabolica del mostro capitalista,è il fondamento stesso dell'economia,ed è nato proprio in difesa della qualità e della differenziazione.Se io compro che so la pasta Barilla,non è che lo faccio perchè sono schiavo della pubblicità,lo faccio perchè so che la pasta con quel marchio ha determinate caratteristiche per cui sono anche disposto a pagare un sovrapprezzo.Pensa te in un mondo no-logo se io dovessi andare a tentativi sperando di trovare qualcosa di commestibile.Poi sulla pubblicità è un discorso diverso;se un'azienda investe tutto nella qualità del prodotto e niente in marketing sono scelte strategiche,si troverà un prodotto ottimo di cui però nessuno è a conoscenza,lo venderà a pochi eletti.L'argomento è comunque molto interessante,spero nei prossimi post sia esteso anche alla questione del copyright,specie per le case farmaceutiche,lì credo che ci troveremmo più in accordo,saluti.
 
Boycott
Boycott il 02/05/06 alle 20:50 via WEB
Se vai a vedere nei post precedenti l'argomento non è per niente nuovo. Mi piace quando mettete in bocca concetti che non ho scritto e mai pensato. Non sono contro le multinazionali americane, ne tanto meno con il concetto di multinazionale. Lo dico sempre: compratevi il "Manuale del Consumatore Critico" e leggerete di 500 multinazionali, americani e non, presenti nei nostri supermercati e solo pochissime sono boicottate. Se il prodotto è buono non ha bisogno di farsi pubblicità (vedi skype o messanger). Io sono favorevole alla pubblicità informativa e non a quella che inebetisce, ovvero: se nasce un nuovo prodotto è sensato che per farsi conoscere si faccia pubblicità (per un mese, poniamo), ma farne per anni e anni a venire allora non informa più della novità, ma condiziona solo le scelte dei consumatori.
 
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Data di creazione: 14/11/2005
 

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