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Occhio all'etichetta: acquistiamo il Made in Italy!

Post n°42 pubblicato il 13 Dicembre 2005 da Boycott
 

Oggi S.Lucia è arrivata a casa mia, ma questa santa ormai è anziana e non ci vede più benissimo. Infatti mi ha portato un bel cappellino elegante e caldo, ma non ha visto che sull'etichetta c'era scritto..."MADE IN CHINA"!
Ho scritto a Santa Lucia che ho apprezzato molto il pensiero, ma che un cappellino fatto in Cina proprio non posso portarlo ...vi chiederete "perchè?"
Acquistare per noi Italiani (ma vale per tutti gli europei)un prodotto cinese significa:
- incentivare le nostre aziende a trasferirsi in Cina facendo perdere il lavoro a tanti italiani
- aumentare l'inquinamento in quanto i prodotti cinesi devono essere trasportati in Italia, quindi benzina e kerosene
- rendere vani decenni di battaglie per la conquista dei diritti dei lavoratori (salario dignitoso, orario settimanale, ferie, giorni di riposo, giorni di malattia, pausa pranzo, maternità, TFR, pensione, ecc)
- rischiamo noi di perdere i nostri diritti per adeguarci ai cinesi ...sono loro che devono adeguarsi a noi!
- aumentare lo sfruttamento della povertà

Riporto qui sotto i salari medi orari (in Euro) dei paesi asiatici dove le nostre industrie si stanno trasferendo o si sono già trasferiti:

Indonesia 0.35
Cina 0.14
Malesia 0.49
Hong Kong 3.63
Thailandia 0.40
Filippine 0.48
Corea del Sud 3.94
Sri Lanka 0.13
Taiwan 4.90
Vietnam 0.12

Ecco come fanno i loro prodotti ad esser più competitivi dei nostri nonostante le spese di trasporto che noi non abbiamo!
Comprare il Made in China nell'immediato ci fa risparmiare, ma poi non lamentiamoci se la nostra economia va in brandelli, se non troviamo più lavoro, ecc. Cosa serve produrre merci a basso costo se poi non abbiamo un salario per comprarle!
Acquistare Made in Italy, costerà di più (e allora compreremo un cappellino invece di due), ma aiutiamo noi stessi e anche gli operai cinesi ad insistere per aver i nostri diritti!
Quindi per Natale stiamo attenti all'etichetta!

Commenti al Post:
kidgloves
kidgloves il 13/12/05 alle 10:58 via WEB
Per non parlare dei Laogai...dove il lavoro ha costo zero.
 
demy17
demy17 il 13/12/05 alle 12:33 via WEB
Ciao Boycott... hai un bel modo di esprimerti, non hai intonazioni polemiche ma di apertura al dialogo, il che è sempre da apprezzare...
 
EppureGio
EppureGio il 13/12/05 alle 13:07 via WEB
A natale regala dignità!! Facciamo confezionare le ceste natalizie nei negozi del commercio equo e solidale..ci sono maglioni,cappelli,borse,oggettini per tutte le tasche!! E il "made in" sarà "made in dignity".....salari adeguati,stipendi anticipati e raddoppiati rispetto al mercato aguzzino!!! Ciao boycott..continua cosi!!
 
elgaucho77
elgaucho77 il 13/12/05 alle 14:12 via WEB
hai fatto leggere il messaggio al babbo?
 
guccio81
guccio81 il 13/12/05 alle 20:28 via WEB
Bravo Boycott.
 
dott.mordicchio
dott.mordicchio il 14/12/05 alle 12:44 via WEB
Una cosa che ho imparato durante il corso universitario di statistica, è che i dati possono e devono essere letti in due modi: da un punto di vista quantitativo e da un punto di vista qualitativo. Alcuni mesi fa rimasi colpito da alcuni dati statistici forniti dal TG3 in merito all'andamento delle importazioni di prodotti dalla Cina. Se nel giro di pochi anni le importazioni sono praticamente decuplicate, il dato impressionante è che il 70% dei prodotti provenienti dalla Cina sono prodotti da aziende italiane che hanno delocalizzato gli impianti produttivi nella Repubblica Popolare Cinese. Quindi prima di dire che dobbiamo difenderci dai cinesi, diciamo che dobbiamo difenderci da noi stessi... o dal tipo di percorso di sviluppo economico che abbiamo deciso di intraprendere...
 
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Data di creazione: 14/11/2005
 

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