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Messaggi di Maggio 2006

Nanoparticelle: morire a norma di legge

Post n°184 pubblicato il 31 Maggio 2006 da Boycott
 

    Lo scorso 19 maggio il gruppo degli Amici di Beppe Grillo di Verona, di cui sono orgoglioso di esserne parte attiva, hanno invitato a parlare il Dott. Stefano Montanari (vedi foto). Costui, grazie ad un microscopio a scansione ambientalescoprì che particelle piccolissime (un centomillesimo al miliardesimo di metro) di metalli possono entrare nell’organismo attraverso inalazione ed ingestione e, trasportate dal sangue, finire in diversi organi dove restano imprigionate e da dove possono innescare tutta una serie di malattie classificate finora come criptogeniche, cioè di origine ignota. Tra queste malattie ci sono parecchie forme di cancro.

La particelle responsabili delle malattie hanno una provenienza abbastanza varia, ma sempre riconducibile ad inquinamento, sia esso di origine industriale, venga dal traffico o, per fortuna più raramente, dall’esplosione di ordigni bellici, ordigni che non sono, però, limitati alle zone di guerra ma anche ai territori dei poligoni di tiro militari. I più pericolosi però sono gli inceneritori. Questi, per legge, non devono buttar nell'aria che respiriamo tutti i giorni i pericolosissimi Pm10, infatti li sbriciolano formando i Pm5, Pm2.5 e i Pm1 che non sono presi in considerazione dalla legge, ma sono molto più dannosi! Questi cadono nei campi dove coltiviamo i cibi che mangiamo! E quindi buttiamo dentro di noi dei sassolini che danneggiano il nostro corpo!
   L’elenco che segue, fatto vedere nella mia conferenza La Spesa Intelligente-Consumiamo Meglio (che ho messo in un link sulla destra del sito), riporta alcuni metalli contenuti in prodotti che mangiamo tutti i giorni, metalli come Titanio, Cobalto, Argento:

Pandoro Motta: Alluminio, Argento
Salatini Tiny Rold Gold (USA): Ferro, Cromo, Nichel (cioè acciaio), Alluminio
Biscotti Offelle Bistefani: Osmio, Ferro, Zinco, Zirconio, Silicio-Titanio
Biscotti Galletti Barilla: Titanio, Ferro, Tungsteno
Macine Barilla: Titanio
Granetti Barilla: Ferro, Cromo
Nastrine Barilla: Ferro
Bauletto Coop: Ferro, Cromo
Plum cake allo yogurt Giorietto Biscotti: Ferro. Cromo
Ringo Pavesi: Ferro, Cromo, Silicio, Alluminio, Titanio
Pane carasau (I Granai di Qui Sardegna): Ferro, Cromo
Pane ciabatta Esselunga: Piombo, Bismuto, Alluminio
Pane morbido a fette Barilla: Piombo, Bismuto, Alluminio
Paneangeli Cameo: Alluminio, Silicio
Pane Panem: Ferro, Nichel, Cobalto, Alluminio, Piombo, Bismuto, Manganese
Cornetto Sanson (cialda): Ferro, Cromo e Nichel (cioè acciaio)
Biscotto Marachella Sanson: Silicio, Ferro
Omogeneizzato Manzo Plasmon: Silicio, Alluminio
Omogeneizzato Vitello e Prosciutto Plasmon: Ferro, Solfato di Bario, Stronzio, Ferro-Cromo, Titanio
Cacao in polvere Lindt: Ferro, Cromo, Nichel
Tortellini Fini: Ferro, Cromo
Hamburger McDonald’s (ma chi l'avrebbe detto?!): Argento
Mozzarella Granarolo: Ferro, Cromo, Nichel
Chewing gum Daygum Microtech Perfetti: Silicio (cioè vetro)
Integratore Formula 1 (pasto sostitutivo) Herbalife: Ferro, Titanio
Integratore Formula 2 Herbalife: Ferro, Cromo

Chi, dopo la lettura di questo post, cominciasse a preoccuparsi e volesse vedere la conferenza del Dott.Stefano Montanari intitolata "Nanoparticelle: morire a nome di legge", basta che clicchi sul titolo.

 
 
 

Cambiare si può...basta volerlo

Post n°183 pubblicato il 30 Maggio 2006 da Boycott
 

La Sicilia non tradisce Cuffaro. Con il 53% dei voti il governatore uscente sconfigge Rita Borsellino, ferma a oltre dieci punti più in basso (41%). Rilevante il risultato ottenuto dall'Udc (il partito di Cuffaro) nell'Isola, e soprattutto a Palermo, dove con oltre il 19% è il secondo partito, a poco più di un punto di distanza rispetto a Forza Italia.
   Nel 1978 fu ucciso Peppino Impastato, un ragazzo di Cinisi, paese vicino a Palermo, che ha osato dire in piazza i collegamenti tra politica e mafia. Nel 1992 saltano in aria i giudici Falcone e Borsellino. Nel 2006 viene rieletto Cuffaro, condannato per associazione mafiosa. Ripropongo il video con il quale si è presentato all'intera nazione 11 anni fa, negli anni di tangentopoli (accusando il giudice Falcone di giornalismo mafioso ), come si è difeso al processo dove è accusato di favoreggiamento di associazione mafiosa e come risponde a chi gli votava la sfiducia in regione. Ricordo che i carabinieri hanno trovato i manifesti per l'elezione di Cuffaro nel covo di Provenzano...quelli della Borsellino non c'erano. Ora Cuffaro siede nel nostro Parlamento!
   Come vanno le cose in Sicilia? Come sono sempre andate. Vige un regime mafioso: io ti do una mano lì e tu in cambio mi fai dei favori là. Ecco una lettera che spiega bene cosa accade in questa regione, ne riporto una stralcio: "I finanziamenti pubblici non possono prescindere dalla raccomandazione e dall'appoggio di politici o funzionari politicizzati che presenterebbero, ben presto, il conto, in termini di richiesta di contraccambio di favori' elettorali"[...] preferiamo programmare lavori meno costosi e in tempi più lunghi, pur di poterci sentire, come sempre, liberi".
   E'possibile cambiare? Vedendo cosa succede in Sicilia sembrerebbe di no, invece cambiare è possibile...basta volerlo. 
   Una buona notizia ci viene da Roma: 29 mag. - (Adnkronos) - ''Come cittadino italiano le cose che leggo dell'impegno del governo per il ritiro delle truppe italiane dall'Iraq mi sembrano in sintonia con le domande che vengono dalla società civile. Mi sembrano di particolare importanza anche per gli appuntamenti dei prossimi giorni: questa sottolineatura del valore della pace è un buon auspicio anche per celebrare il 2 giugno''. Lo ha affermato il presidente della Camera Fausto Bertinotti, al termine di un incontro di un'ora con Gino Strada (foto al centro), don Luigi Ciotti (foto in basso), padre Alex Zanotelli (foto in alto) e don Tonio Dall'Olio (non ho trovato foto), primi firmatari di un appello che chiede il ritiro delle truppe italiane impegnate in missioni di peace Keeping:

   “Chiediamo di porre fine alla presenza italiana in Iraq e in Afghanistan, decidendo di non rifinanziare queste missioni di guerra. Le missioni di pace devono tendere alla pacificazione e alla ricostruzione, pertanto dovrebbero essere senza armi, a nostro parere, senza eserciti, fondate sulla cooperazione con gli altri popoli, sulla diplomazia, sul dialogo e la solidarietà”.
  
E voi cosa dite? Si può cambiare?

 Per chi si è perso la mia conferenza sulla Spesa intelligente del 5 maggio cliccando potete vederla e sentirla dal vostro pc.

 
 
 

La prima volta di blogger e giornalisti insieme

Post n°182 pubblicato il 29 Maggio 2006 da Boycott
 
Foto di Boycott

   La Fnsi è il sindacato unitario dei giornalisti italiani, quelli della carta stampata, della radio-tv e dell'on line, che da mesi e mesi si sta battendo per cercare di rinnovare il contratto di lavoro della categoria, chiedendo aumenti economici ma anche cercando di mettere un freno alla sempre maggiore precarizzazione dei rapporti di lavoro nel settore dell'informazione, particolarmente pericolosa anche per la libertà di stampa.
   Nonostante questo impegno gravoso, bisogna dare atto al sindacato dei gioornalisti di non rinunciare ad approfondire (anche con iniziative pubbliche) temi importanti che riguardano il futuro dell'informazione giornalistica "professionistica": è minacciata da nuove forme di informazione (che possiamo definire "dilettantistiche" o "non professionali", senza volontà riduttive) come il fenomeno del blogging, ovvero il boom dei milioni di blog che nascono come funghi in tutto il mondo e anche in Italia.
   Blogger e giornalisti: cugini, nemici e rivali, concorrenti o alleati? E' il tema di cui nella sede di Roma della Fnsi (in corso Vittorio Emanuele 349) venerdì 26 maggio si è svolto l'incontro. Ne hanno discusso Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Fnsi;
Enrico Pulcini, uno dei massimi esperti di giornalismo on line in Italia; blogger noti, come Massimo Mantellini; giornalisti on line, come Marco Pratellesi (responsabile del sito Corriere.it) e Giuseppe Granieri (di Blog Notes); docenti universitari, come Mario Morcellini.
   Com'è andato l'incontro? Ecco qui un
riassunto.
   I blog riproducono e commentano l'informazione, e sono spesso delle formidabili e criticissime rassegne stampa gratuite e ragionate. Ma sono anche sempre più fonti per la stampa, blog settoriali, sindacali, politici e tecnici: portano nuove notizie, permettono di tastare il polso dell'opinione pubblica, di scoprire in tempo reale tendenze e fenomeni di costume, priorità e attenzioni privilegiate dell'opinione pubblica, che con la loro crescita tumultuosa stanno iniziando a formare e orientare. 
   I blog devono essere letti da giornalisti non chiusi in torri d'avorio; ma spesso i giornalisti scrivono i loro blog sfoggiando una libertà e un'indipendenza maggiori che nel loro lavoro quotidiano, dove magari non possono permetterse
le, per esigenze si chi finanzia il giornale. 
   Già, perchè i giornalisti sono pagati per quello che scrivono. Quindi il direttore della testata giornalistica dice: "Io ti pago e tu scrivi quello che dico io!". In realtà il direttore dipende da poteri ben più forti. Infatti il costo del giornale (1 Euro solitamente) ricopre solo un terzo delle spese sostenute dalla readazione. Quindi si va in cerca di capitali che possono dare solo certi industriali che impongono di non scrivere niente di compromettente nei loro confronti, altrimenti niente finanziamenti.
   Internet, i blog, i siti sono lo strumento per esser liberi. Una volta si diceva: "L'informazione rende liberi"...ora, Beppe Grillo dice "Sono curioso di capire, quando tutti saremo on-line, che lavoro andranno a fare questi giornalisti?" 4 settembre 2005.
   

 

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Cosa non si fa pur di stupire...

Post n°181 pubblicato il 27 Maggio 2006 da Boycott
 

   Oggi apro una nuova rubrica intitolata "pubblicità". Presenterò degli spot e ne analizzeremo l'assurdità. Ormai, ce ne rendiamo conto anche da soli, ci sono in giro dei pubblicitari davvero folli, esauriti, che pur di stupirci sono disposti veramente a massacrare qualsiasi valore delle persone.
   L'imperativo è vendere, quindi con uno spot si deve convincere il telespettatore a comprare il prodotto reclamizzato...lo si deve convincere con ogni mezzo...guardate:

                                 

   Bene, pur di vendere dei preservativi si è disposti a far passare la gioia di avere un figlio e di allevarlo (ovviamente con i relativi problemi che comporta) come una cosa insopportabile, fastidiosa e snervante!
   Forse a veder questo video viene voglia di consigliare l'uso dei preservativi alla madre del regista e di insultarla per il fatto di non averli usati prima!

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   Sostengo anch'io in maniera aperta la candidatura di Rita Borsellino alla presidenza della Regione Sicilia...una donna che da fastidio sia alla destra che alla sinistra...quindi è la persona giusta. (scrivilo anche tu nel tuo blog)

 
 
 

Riprendere il cammino della crescita italiana

Post n°180 pubblicato il 26 Maggio 2006 da Boycott
 

"Dai comportamenti di tutti i soggetti, a cominciare da noi imprenditori, dipende la possibilità per l’economia italiana di uscire dal torpore e riprendere davvero il cammino della crescita [...] Ma sono necessarie scelte rigorose e coraggiose e non esistono più scorciatoie. A tutti è richiesto di fare bene il proprio mestiere e di mettersi in gioco" - così ieri il presidente degli industriali, Luca Cordero di Montezemolo, ha aperto il discorso davanti all'assemblea di Confindustria
    Ma vediamo come si comportano i proprietari d'azienda, quelli che, a loro dire, sono il motore del paese. Vediamo quanto ci tengono alla crescita dell'economia italiana e se davvero loro non prendono nessuna scorciatoia.
   In realtà, le aziende produttive in Italia sono quasi scomparse e si sono trasformate in venditori di immagine. Sono scatole vuote, senza stabilimenti e senza magazzini. Hanno solo un piccolo apparato che si dedica a due compiti principali: reclamizzare il marchio e stabilire su quali prodotti applicarlo. Poi passano all'incasso. Non ci credete? Vediamo un esempio.
   Un caso concreto è rappresentato dalla ditta di Marco Boglione (vedi foto) . Il suo nome non dice niente ai più, ma poi sveleremo qual'è la sua ditta famossissima in Italia e nel mondo. Questo industriale rileva il Maglificio Calzificio Torinese nel 1994 perchè era sul l'orlo del baratro, lo liquida e trasferisce il marchio a una nuova società, la BasicNet, appositamente creata per la nuova gestione. Quindi si lancia in tre diverse direzioni:

- reclamizza il marchio tramite una grande campagna pubblicitaria
- tenta di costruire, a livello mondiale, una rete di licenziatari, ossia rivenditori disposti a pagargli una provvigione pur di avere l'esclusiva di vendita di prodotti che recano il suo marchio
- allaccia rapporti con procacciatori di affari in Estremo Oriente per disporre, in Asia, di un agente che gli trovi dove fare produrre magliette, pantaloni e cappellini al prezzo più basso possibile.

   Insomma, la ditta di Boglione, non crea posti di lavoro in Italia, ma all'estero, la crescita è tutta per l'Estremo Oriente e non per noi, i diritti conquistati in mezzo secolo di lotte sindacali a cosa servono se poi queste aziende si trasferiscono in paesi che non godono di questi diritti? Ecco le scorciatoie, di cui parlava Montezemolo, che non devono più esistere...
   Volete sapere come si chiama il marchio di Marco Boglione? Robe di Kappa...sponsor tecnico di tante squadre di calcio nel mondo.
   Ora quando comprate qualcosa di Kappa, sapete che tenete bassa la crescita italiana, che non create posti di lavoro, che aumentate lo sfruttamento nei paesi asiatici...pensateci bene prima di acquistare.

   Voglio complimentarmi con Porta a Porta che nelle ultime due serate a trattato i temi che ho trattato sul mio blog, addirittura con gli stessi titoli: "Borrelli: da Mani Pulite a Piedi puliti" (che è stato pubblicato anche su liberoblog dove siamo arrivati a più di 400 commenti) e l'indagine ISTAT.
   Voglio ringraziare anche tutti i miei elettori che mi hanno fatto vincere l'oscar per la categoria "INFO" dei blog e nella categoria "Miglior blog" di esser arrivato secondo a pochissimi voti dal primo (ma non chiedo la riconta nè invoco i brogli dall'estero ).

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ISTAT:"In Italia cresci dove nasci"

Post n°179 pubblicato il 25 Maggio 2006 da Boycott
 
Tag: Lavoro

L'Italia soffre di scarsa mobilità sociale. Cosa significa? Questo: sei figlio di operaio? Rimarrai operaio. Sei figlio di un dottore? Quasi sicuro che arriverai alla laurea. Questo impedisce di crescere allo stesso ritmo degli altri paesi europei. E' questa la fotografia dell'Italia scattata dall'Istat, l'Istituto nazionale di statistica, nel rapporto annuale ''La situazione del paese nel 2005''. Il regime di mobilità è in Italia piuttosto rigido: la classe di origine influisce in misura rilevante sul destino professionale dell'individuo. Piccola borghesia agricola e classe operaia agricola denotano la maggiore probabilità a permanere nella stessa classe occupazionale (eppure se non c'è chi coltiva i campi, non si mangia...).
Le donne poi hanno una probabilità maggiore di quella maschile di permanervi (W le pari opportunità)
    
L'Italia è caratterizzata inoltre da un grado di disuguaglianza (insieme a Portogallo, Spagna, Irlanda e Grecia) piuttosto elevato se confrontato con altri paesi europei. A livello di ripartizione geografica il Mezzogiorno mostra la più alta sperequazione dei redditi.
   
 Nel 2003 il reddito netto delle famiglie
residenti in Italia in media è stato pari a 24.950 euro, cioè a circa 2.079 euro al mese. Tuttavia la maggioranza delle famiglie (62,5 %) ha avuto un reddito inferiore all'importo medio indicato.
Chi ha, quindi, così tanti soldi da sollevare la media nazionale?
   Il reddito delle famiglie è costituito per il 43,1% da reddito da lavoro dipendente e per il 32,9% da pensioni, il 22,0% da lavoro autonomo. Le famiglie che hanno come fonte principale il reddito da lavoro autonomo possono contare, in media, su entrate maggiori: nel 2003 hanno guadagnato 35.777 euro (2.980 euro al mese), contro i 27.110 euro (2.260 euro mensili) delle famiglie con redditi da lavoro dipendente e i 18.900 euro (1.575 euro mensili) delle famiglie con reddito principale da pensionati.
   Nel 2004 in Italia risultavano relativamente povere circa 2,6 milioni di famiglie pari all' 11,7% del totale e corrispondenti a 7,6 milioni di individui. Il valore dell'incidenza della povertà tra le famiglie è pressoché stabile negli ultimi otto anni (tra il 10,8% ed il 12,3%). 
     La fonte principale di sostentamento per i single giovani (con meno di 35 anni) è rappresentata nel 69,4% dei casi dal lavoro dipendente, nel 20,3% dal lavoro autonomo e infine nel 7,8% da altri redditi. Il 38,3% dei single giovani sono donne, la cui fonte principale è il reddito da lavoro dipendente nel 71,1% dei casi. Nel 2003 circa 1,5 milioni di persone ha un basso reddito (meno di 780 euro al mese) ed è più frequente tra le donne (28% contro il 12% degli uomini), tra le persone con meno di 25 anni (36%), tra le persone con un grado di istruzione inferiore alla licenza media (32%) e tra i lavoratori che operano nel settore privato (21% contro il 5% degli impiegati del settore pubblico).
   Desta particolare preoccupazione il dato relativo ai lavoratori con contratto a termine: è a basso reddito il 40% di questi, una misura di oltre tre volte superiore all'incidenza dei lavoratori a tempo indeterminato (11%).

   Bene, vista quest'analisi, andiam a vedere alcuni casi per vedere se è vero che se nasci in una certa classe sociale, poi ci rimani, insomma "i figli d'arte": Il figlio di Moggi che lavoro fa? Il procuratore di giocatori. I figli di Berlusconi dove lavorano? Nelle aziende del padre. Il figlio dell'ex ministro Ruggero, che fa? E' il manager più pagato d'Italia. Il figlio di Romiti? E' a capo di una grossa industria italiana. Paolo Maldini (la cui bravura non si discute) è figlio di? Cesare, ex calciatore. Il figlio di Lippi? Procuratore. Donne ce ne sono? Sì, la figlia di Sensi è a capo della Roma. Veltroni? Figlio d'arte. Vittorio Gasman, De Sica e Ornella Muti (solo per dirne alcuni) hanno figli che fanno? Gli attori.

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Borrelli: da Mani pulite a Piedi puliti

Post n°177 pubblicato il 24 Maggio 2006 da Boycott
 
Tag: Sport
Foto di Boycott

   Sono 71 le società di calcio a cui la magistratura torinese, attraverso la Guardia di Finanza, ha chiesto nell'ultime settimane di consegnare documentazione su 41 calciatori. Questo per dire che mole di lavoro c'è e che interessi si toccano.

   Vista la situazione, il professor Guido Rossi, nella sua qualità di commissario straordinario della Figc, ha nominato l'ex procuratore generale Francesco Saverio Borrelli  nuovo capo dell'ufficio indagini della Federcalcio.
   Subito Berlusconi preoccupato, mette la divisa e scatena la guerra (e poi dice che l'Italia è spaccata) accusando Rossi di essere di sinistra, infatti il nome lo incastra immediatamente, e di Borrelli ha una paura matta in quanto era capo del pool di Mani Pulite che stava arrivando a svelare anche le tangenti dell'ex premier che poi il fratello confessera di aver pagato tangenti alla Guardia di Finanza.
   Borrelli sostituisce Italo Pappa, il quale aveva rassegnato le dimissioni lo scorso 19 maggio dopo che lo scandalo del calcio aveva travolto i massimi dirigenti della Figc. Italo Pappa lascia l'incarico che ha ricoperto dal 2001, anno in cui Carraro fu eletto alla guida della Federcalcio...coincidenze? Italo Pappa aveva avviato un'inchiesta sportiva sulle società coinvolte nello scandalo del calcio, che è scoppiato dopo la pubblicazione delle intercettazioni disposte dalla magistratura in indagini che vedono indagati, tra gli altri, i due ex massimi dirigenti della Juventus, designatori arbitrali, arbitri e gli ex vertici della Figc. Perchè, con queste credenziali Pappa non è stato accusato di essere di sinistra? Forse perchè le sue indagini toccano tutti tranne Galliani, unico a non essersi ancora dimesso?

   Puntuale è arrivato il commento critico di Silvio Berlusconi (che ama occuparsi di tutto ma nega l'esistenza di un conflitto di interessi), secondo cui il centrosinistra al potere starebbe allugando le mani sullo sport, soprattutto il calcio. Ma da che pulpito viene la predica?! Ha una delle squadre più forti del mondo, il suo amico fedele Adriano Galliani è Presidente della Lega Calcio, prende soldi da Sky della quale era azionista e di cui facevano parte del CdA suoi stretti collaboratori, il fratello vende i decoder per il digitale terrestre...e poi è la sinistra che sta allungando le mani sullo sport? Bertinotti addirittura è tifoso milanista...
   "Coerente con i tempi, si sono scelti l'arbitro di fiducia", ha detto Berlusconi  che in passato ha accusato la sinistra di essere collusa con una parte della giustizia (che grave accusa ...collusa con la giustizia...non con la mafia, questa sarebbe una cosa vergognosa, ma con la giustizia...mah ).
   Borrelli, ora in pensione come magistrato, è stato figura di spicco del Palazzo di Giustizia di Milano negli anni Novanta con le inchieste sulla corruzione politica ha sconvolto il quadro dei partiti italiani, soprattutto DC e PSI. Si segnalò come uno dei magistrati più determinati: fu lui, ad esempio, a spedire al leader socialista Bettino Craxi il primo "avviso di garanzia". Non mi pare che Borrelli avesse sbagliato mira all'epoca! Anzi, Craxi non tornò in Italia a farsi processare, segno evidente che innocente non era.
      Ma perchè Silvio è così intimorito della nomina di Borrelli? La risposta secondo me sta nelle dichiarazioni di Moggi, ecco alcuni stralci dell'Ansa (per chi vuole leggere per interno clicchi qui): "Maledetto il giorno in cui ho incontrato Berlusconi. Per quel che mi riguarda é stata un' imboscata.[...] Ho una mia idea. Quando andai a Palazzo Grazioli, Berlusconi mi propose di andare al Milan. E così raccontò tutto a Galliani [...] Hanno aspettato il momento giusto anche per incastrare Pairetto visto che Galliani aveva promesso a Collina il posto di designatore. Sappiamo da dove sono uscite le prime notizie". E Moggi per discolparsi aggiunge:"Non sono stato io ad inventare questo calcio, è il sistema che funziona così da sempre". Come a dire che visto che rubano tutti io sono innocente perchè mi sono adeguato...una strana morale...come quella di Priebke.
  
Forse certi politici dovrebbero prendere esempio da due loro colleghi che tengono in particolar modo alla giustizia: Fini, che preferisce non commentare per doveri di coalizione, e Di Pietro che dice: "Era necessario e doveroso dare un segnale rigoroso di voler far rispettare la legge. La sua nomina vuol dire, infatti, che ci sarà un nuovo corso, che la legge sara' uguale per tutti, anche per i furbetti del calcetto. La nomina di Borrelli potrà solo giovare al rispetto della legalita' e alla trasparenza dello sport". Di Pietro confessa ai giornalisti di essere juventino, "e credo che Borrelli prendera' decisioni sulla mia cara Juve, ma la colpa di queste decisioni non e' certo di Borrelli ma di chi ha fatto il gioco delle tre carte e ha indotto in errore tanti tifosi, come me, che credevano nella bontà dello sport". Infine, il ministro replica cosi' alle critiche della Cdl: "dare un colore alla nomina di Borrelli vuol dire non volere che la legalità sia applicata. Mi chiedo perchè quando si parla di legalità sono sempre le stesse persone a criticare".

Perchè?
Perchè in Parlamento i condannati in via definitiva sono passati da 24 a 17, di cui 9 sono di Forza Italia.

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Gli spot per inebetirci...ma c'è una terza via

Post n°176 pubblicato il 23 Maggio 2006 da Boycott
 
Foto di Boycott

   In questi giorni in televisione si assiste ad una vera guerra mediatica tra due compagini che predicano una "bianco" e l'altra "nero". Sono la Vodafone e Telecom.
   La prima con l'immagine di Totti (vedi foto) e della Cucinotta con lo slogan "Life is now" che cerca di convincere la gente a staccare il telefono fisso e a sostituirlo con il proprio cellulare
   Telecom, dal canto suo, non può star inerme e allora contrattacca con una pubblicità dove si vede chiaramente che lo spinotto del telefono fisso si riaggancia per permettere alla gente di avere la connessione adsl. Infatti Telecom riesce a sopravvivere perchè offre solo la possibilità di avere internet, grazie ad Alice, insieme alla telefonia fissa. Se un utente volesse chiedere a Telecom la connessione internet senza il fisso, la società che controlla Tronchetti Provera (non gli appartiene, ma la controlla con lo 0,8%... lo so che sembra impossibile, ma è così) gli risponde picche!
   La verità che nessuna dei due spot dice è che sono entrambe due compagnie che ti fan pagare un qualcosa che in realtà noi cittadini possiamo avere gratis! Infatti spendono un mucchio di soldi per questi spot solo per renderci dei perfetti imbecilli!
   Consiglio a tutti di staccare il telefono fisso che ormai è diventato superfluo...di comprarsi la connessione internet flat (cioè si paga un tot al mese) dalle piccole compagnie che danno solo internet agli stessi prezzi delle grandi compagnie telefoniche (35 Euro circa per 4 Mega), di scaricarsi ed installarsi skype o messenger con i quali si possono effettuare chiamate urbane ed interurbane gratis! Magari si compra un "rooter" (credo si scriva così) che permette di esser sempre collegati anche se il computer è spento e si acquista il "cordless" adatto per skype e il gioco di chiamare gratis da casa è fatto! Se da casa vuoi chiamare i cellulari, con skype hai prezzi bassissimi! Se vuoi mandare sms con internet ne hai 100 dal www.190.it di Vodafone e 10 dal sito di Tim.    Anche le video-chiamate posso essere eliminate se sul vostro computer mettete una webcam.
   Con internet potete risparmiare anche i soldi per i giornali che acquistate dal giornalaio. Infatti il Corriere della Sera e Repubblica hanno il sito dove vi aggiornano su tuitte le notizie in tempo reale. Anche il giornale locale di Verona, L'Arena, ha il sito che dalle 15 in poi si può leggere...contando che un giornale costa 1 Euro...Vi ricordo che l'ultima manovra finanziaria dei nostri dipendenti (politici), ha fatto risparmiare a tutti noi 1 Euro e se ne sono vantati per tanto...bastava dire alla gente di non comprer più i giornali che se li sarebbero letti su internet e il risparmio era già fatto.
   Sempre attraverso internet poi ci si può scaricare musiche e film, ma chi compie questa operazione commette un reato grazie alla Legge Urbani (anche se gli stessi politici non sono concordi), ma esistono siti dove è lecito scaricarsi canzoni e filme a pochi centesimi. 
   Si può risparmiare l'abbonamento a Sky e/o al digitale terrestre, in quanto con internet si possono vedere le partite gratis del campionato di calcio: www.coolstreaming.us oppure www.calciolibero.us.
   Insomma, cerchiamo di tenerci i soldi nelle nostre tasche e di non regalarli (perchè di questo si tratta) a compagnie telefoniche, case discografiche e cinematografiche...
   La Rivoluzione silenziosa è già iniziata ed è a nostro vantaggio, cioè a vantaggio dei consumatori e tali lo siamo tutti! Quindi la Rivoluzione silenziosa è a vantaggio di tutti!

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  Oggi è l'anniversario della strage di Capaci, quindi oggi più che mai: Sostengo anch'io in maniera aperta la candidatura di Rita Borsellino alla presidenza della Regione Sicilia...una donna che da fastidio sia alla destra che alla sinistra...quindi è la persona giusta. (scrivilo anche tu nel tuo blog)

 
 
 

Alla nazionale cantanti...

Post n°175 pubblicato il 22 Maggio 2006 da Boycott
 
Foto di Boycott

   Il Movimento dei Consumatori del Veneto, aderente alla Rete di Lilliput di Verona, mentre si rallegra che la Partita del Cuore si svolga nella nostra città il prossimo 22 maggio (oggi), chiede agli organizzatori dell’iniziativa di interrompere in futuro la sponsorizzazione della Nestlè (infatti le maglie portano il logo dell'acqua Vera che è di proprietà della Nestlè).
   La multinazionale detiene il più vasto mercato di latte in polvere nel Sud del mondo, dove promuove l’allattamento artificiale con metodi che violano il codice internazionale di comportamento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’allattamento artificiale è riconosciuto dall’Unicef e dall’OMS come responsabile della morte di un milione e mezzo di neonati all’anno (circa 4000 al giorno).
   La Nestlè ha subito inoltre critiche e denunce per violazione dei diritti dei lavoratori, dell’ambiente, della lealtà verso i consumatori e la concorrenza; il suo comportamento è tra i peggiori evidenziati dalle multinazionali. E’ boicottata da anni da associazioni appositamente costituitesi (RIBN, Rete Italiana Boicottaggio Nestlè); è nota negativamente ai consumatori.
   Perciò noi riteniamo incoerente raccogliere soldi per progetti concreti, come fa questa lodevole partecipata, gioiosa, cordiale vostra iniziativa, ma contemporaneamente reclamizzare chi guadagna sulla pelle dei bambini e pretende di ripulire la propria immagine attraverso la vostra ingenuità. Che giro assurdo rischiamo di fare? La Nestlè impoverisce la gente, ma sponsorizza la Nazionale Cantanti che gira i soldi a quelle persone impoverite dalla Nestlè...assurdo... 
   Noi crediamo che solo una lotta coerente, cioè su tutti i fronti e con tutti i mezzi leciti, possa sconfiggere la povertà; in caso contrario non arriveremo mai alla giustizia e alla pace.
   Buona partita!

Movimento Consumatori Veneto
Aderente alla Rete di Lilliput – Nodo di Verona

Documentazione : Centro nuovo modello di sviluppo Guida al consumo
critico
– EMI – 2003
www.unicef.org/programme/breastfeeding

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Comunicare in maniera differente: le magliette

Post n°174 pubblicato il 19 Maggio 2006 da Boycott
 
Tag: Sport
Foto di Boycott

L'altro ieri sono andato al lavoro come mi vedete nella foto. Indosso una maglietta di Medici senza Frontiere con la scritta PRIMA LA VITA POI IL PROFITTO. La stessa maglietta l'ho indossata il giorno della mia laurea, uscendo dal Palazzo di Economia. Sembrava (e sembra tuttora) strano ai più che un laureato in Economia possa trasmettere certi messaggi...
   Di solito sono contro qualsiasi scritta sui capi d'abbigliamento e infatti giro sempre con vestiti a tinta unita, magari colori accesi, a volte sgargianti, ma avari di scritte. Poi mi sono detto: "Perchè non cercar di comunicare qualcosa di sensato?" In fondo è solo un modo diverso di comunicare...si può usare internet, ma anche se stessi...
   La cosa ha riscosso molto successo. La mia collega ha fatto un sorriso grande come una casa ed ha esclamato in pieno dialetto veronese: "Beh, te ghè proprio una maglietta che l'è 'na favola!"
   Chi mi legge da un po' sa che il sottoscritto non ama la pubblicità, perchè è un costo. Ma se la pubblicità dovesse risultare un guadagno allora posso capire e anzi, molto probabilmente ci parteciperei. Ad esempio, non capisco perchè nella nostra società siamo disposti a portare in giro il logo di una ditta di abbigliamento senza che questa ci versi dei soldi sul nostro conto corrente ogni volta che indossiamo i suoi vestiti che portano impresso il suo logo e il suo nome a caratteri cubitali.
   Cosa comunichiamo alla gente che ci vede addosso con la scritta NIKE? Io, quando per strada vedo una persona che indossa la maglietta mostrata in foto, mi chiedo: "Ma si fa pagare costui per esser stato trasformato in un uomo sandwich? in un cartellone pubblicitario?"
   I calciatori, saranno stupidi  tanto da andare a scuola al CEPU (così si sente dire in giro), però sono abbastanza furbi da farsi pagare fior di quattrini per farsi ridurre a dei cartelloni pubblicitari...
   Qualcuno obietterà dicendo: "Ma chi è disposto a pagarci per portar il suo logo in giro?Nessuno!" E allora comprate i vestiti senza scritta! Così comunichiamo alle aziende di trattarci come clienti e non come muri per gli attacchini!
   Almeno vediamo di fare gli spiritosi e di comunicare qualcosa che metta allegria e nello stesso tempo lanci un messaggio...come hanno fatto queste tre ragazze! Chi porta una maglietta del genere comunica subito di essere una persona con un bel senso dell'umorismo e, soprattutto comunica un messaggio che va tenuto in considerazione.

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10 anni dopo Prodi cerca la rivincita...

Post n°173 pubblicato il 18 Maggio 2006 da Boycott
 
Foto di Boycott

Questa la composizione del secondo Governo Prodi, vediamo chi sono per conoscerli e che passato hanno per meritarsi queste cariche:

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:Romano Prodi.
VICEPRESIDENTI DEL CONSIGLIO:Massimo D'Alema-Francesco Rutelli.
MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO:
Vannino Chiti (Riforme), Luigi Nicolais (Funzione Pubblica), Linda Lanzillotta (Affari Regionali), Emma Bonino (Rapporti con l'Europa), Giulio Santagata (Attuazione del Programma), Barbara Pollastrini (Pari Opportunità), Giovanna Melandri, vedi foto (Politiche giovanili e Sport) e Rosy Bindi (Famiglia).
MINISTRI CON PORTAFOGLIO:
Affari Esteri: Massimo D'Alema.
Beni Culturali e Turismo: Francesco Rutelli.   
Interno:
Giulia
no Amato.
Giustizia: Clemente Mastella.
Difesa: Arturo Parisi.
Economia e Finanze: Tommaso Padoa Schioppa.
Sviluppo Economico: Pierluigi Bersani.
Infrastrutture: Antonio Di Pietro.
Politiche Agricole e Forestali: Paolo De Castro.
Istruzione: Beppe Fioroni.
Salute: Livia Turco.
Comunicazioni: Paolo Gentiloni.
Università e Ricerca: Fabio Mussi.
Lavoro: Cesare Damiano.
Solidarietà Sociale: Paolo Ferrero.
Ambiente e Tutela del Territorio: Alfonso Pecoraro Scanio.
Trasporti: Alessandro Bianchi.

 

Il nuovo governo Prodi sarà oggi al Senato, verso le 12, per chiedere la fiducia dal Parlamento. 

      La presenza femminile aumentata, ma ci si aspettava di più. Sei ministri: un buon numero; ma tra quelli che contano di più, solo Livia Turco (alla Salute). Della serie: bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, a secondo dei punti di vista. ''Speravo di piu' ma il passaggio da 2 a 6 è importante'': così il presidente del consiglio Romano Prodi, lasciando a piedi Montecitorio, risponde sulla presenza di donne nel governo.
   Curioso il fatto che come Sottosegretaio alla presidenza Enrico Letta prenda il posto lasciato pochi giorni fa dallo zio Gianni.
   Avendo nella propria squadra un uomo di legge come Di Pietro, perchè dargli le Infrastrutture? Perchè non metterlo alla Giustizia, la quale è andata a Mastella, che con tutto il rispetto non sembra essere un uomo di polso?

Raccolgo volentieri tutte le vostre impressioni su qualsiasi nomina... 

 

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Spreco Nassiriya...soldi pubblici...soldi nostri

Post n°172 pubblicato il 17 Maggio 2006 da Boycott
 
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   Abbiamo speso più per gli 007 che per gli aiuti. È il paradosso più grande della missione italiana in Iraq, una spedizione nata per favorire la ricostruzione del Paese dopo gli anni della dittatura di Saddam Hussein e soprattutto per dare sollievo alla popolazione stremata da embargo e combattimenti. Doveva essere una missione umanitaria: invece a Nassiriya l'Italia ha investito più negli agenti segreti che nel sostegno agli iracheni.
   Nei primi sei mesi del 2006 il bilancio approvato dal governo per l'operazione Antica Babilonia prevede 4 milioni di euro di aiuti e ben 7 milioni «per le attività di informazioni e sicurezza della presidenza del Consiglio dei ministri», ossia per gli inviati del Sismi. E la stessa cosa è avvenuta sin dall'inizio: in tre anni l'intelligence ha ottenuto circa 30 milioni di euro mentre per «le esigenze di prima necessità della popolazione locale» ne sono stati stanziati 16. Un divario inspiegabile, che sembra mostrare l'Italia più interessata allo spionaggio che al soccorso di quei bambini per i quali era stata decisa la partenza di un contingente senza precedenti: oltre 3.500 militari con mille veicoli.
   Ma a leggere i dati contenuti nella monumentale relazione pubblicata sul sito dello Stato maggiore della Difesa, tutta l'operazione Antica Babilonia appare come una voragine, che inghiotte finanziamenti record distribuendo pochissimi aiuti. O meglio, i conti mettono a nudo la realtà che si vive a Nassiriya: non è una missione di pace, ma una spedizione in zona di guerra. Finora infatti sono stati stanziati 1.534 milioni di euro, poco meno di 3 mila miliardi di vecchie lire, per consegnare alla popolazione della provincia di Dhi-Qar poco più 16 milioni di materiale finanziato dal governo: un rapporto di cento a uno tra il costo del dispositivo militare e i beni distribuiti . In realtà, però, la spesa totale per le forze armate italiane a Nassiriya è addirittura superiore a questa cifra: tra stipendi, mezzi distrutti ed equipaggiamenti logorati dal deserto la cifra globale calcolata da 'L'espresso', consultando alcuni esperti del settore, si avvicina ai 1.900 milioni di euro.

(Fonte: L'Espresso) 

   Possibile che i miei soldi, cioè quelli che io do allo stato per aver in cambio dei servizi, vengano sprecati in cose di cui io non riconosco un valido investimento?  Che investimento è una cosa dove muoiono continuamente i nostri carabinieri? Se l'investimento è controproducente, l'investimento va ritirato immediatamente! Invece di togliere l'ICI (che sono soldi nostri investiti per noi), togliamo i costi di una guerra inutile, così rimangono più soldi allo Stato che ci chiederà meno tasse! Ecco come può evvenire l'abbassamento del prelievo fiscale!
   In tutte le società si ascolta il parere degli azionisti, prima di investire; io sono azionista dello Stato e se non concordo con la forma di investimento posso decidere di prendere la mie azioni e andarmene! Siccome la maggior parte degli italiani era contro la spedizione in Iraq, il "Consiglio d'amministrazione dell'azienda Italia" (così chiamata perchè ci avevamo messo un imprenditore a guidarla) ha deciso contro il volere dei suoi azionisti! 
   In questi giorni si sta cambiando "Consiglio d'Amministrazione"...se non avviene un provvedimento deciso in materia, possiamo dire che gli azionisti (i cittadini italiani) vengono presi in giro in quanto votare da una parte o dall'altra non viene fatto il loro volere. Il politico è al servizio di noi cittadini e quindi non dobbiamo subire le sue decisioni, ma è lui che deve fare la nostra volontà!

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Siamo un popolo di obesi e dobbiamo dimagrire!

Post n°171 pubblicato il 16 Maggio 2006 da Boycott
 
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   Ieri sera la sala era gremita. 200 persone ad ascoltare Francuccio Gesualdi (autore di Guida al vestire Critico, Invito alla Sobrità felice, Manuale per il consumo responsabile, Lettera ad un consumatore del Nord,  Guida al risparmio responsabile, Guida al consumo critico, e altri che non posseggo) che parlava della nostra società e di questo nostro mondo alla rovescia.
   Noi occidentali facciamo parte di quel 20% che consuma l'80% delle risorse del pianeta. Non dobbiamo pensare di risolvere la povertà senza toccare il nostro stile di vita. Se tutti gli esseri umani della Terra avessero il il nostro modo di consumare gli vorrebbero altri 4 pianeti. E lo chiamiamo progresso! E l'altro 80% della popolazione che fa? sta a guardare?
   Pensate di stare sotto ad una torretta di avorio dalla quale sentite canti, balli, feste, luci, tintinnìo di bicchieri che brindano e spesso vola fuori dalla finestra qualche coscia di pollo o pezzi di torta; voi siete lì sotto con la fame: cosa vi viene istintivo fare? Salire sulla torretta e partecipare al banchetto!
   Ed è quello che sta accadendo oggi! Gli abitanti del Terzo Mondo sono poveri, non stupidi! vedono che per un paio di scarpe che loro producono ricevono 1 Euro, mentre quelle scarpe sono state vendute a 100 Euro e la fetta maggiore l'ha presa il distributore grossista (40 Euro) e quello al dettaglio (45 Euro). Allora che fa? Viene a lavorare in Occidente e gli abitanti del Nord, per diferndersi dall'invasioni di questi straccioni, si barricano nelle loro ville con antifurti, cani da guardia, armi da fuoco, bodygards, ecc.
   Siamo una società di obesi che non conoscono più il senso della sazietà. Arriviamo al paradosso che se un obeso è abituato a mangiare 5.000 calorie al giorno, quando ne butta giù 4.000 dice che sta dimagrendo.
   Compriamo cose inutili e non pensiamo mai alla collaborazione tra le persone perchè non ci fidiamo del nostro vicino. A cosa serve la grattugia elettrica?  A consumare energia (visto che va a pile) e petrolio (visto che è fatta maggiormente con la plastica)...per l'energia e petrolio si fanno le guerre in quanto sono risorse scarse. Ogni famiglia ha in casa un trapano completo di accessori vari solo perchè una volta è servito per attaccare una mensola. Ma la maggior parte del tempo il trapano sta fermo ed inutilizzato riposto nell'armadio!  In un'intera palazzina da 20 famiglie ci sono 20 trapani che stanno fermi! Compriamone uno per condominio!
   Le due grandi obiezioni alla sobrietà, ovvero alla decrescita felice: 1) meno produzione significa meno posti di lavoro! 2) meno produzione significa meno prelievo fiscale da parte dello stato per garantirci sanità, istruzione, ecc.

   Lo so che è uno shock cominciare a ragionare in questi termini, ma se ci pensate su non un attimo ma giorni (perchè è difficile uscire dalla mentalità del nostro vivere consolidato), si riduce tutto per star meglio. Il benessere non è il benavere. Corriamo tanto da una parte e dall'altra per produrre di più e per consumare di più. Ma se consumiamo meno, si produrrà di meno, così non dovremmo correre con le auto per arrivare al lavoro, ma potremmo metterci un po' di più con la bici o il mezzo pubblico (che dovrà esser più efficiente senza il traffico delle auto), si dovrà lavorare meno ore e dedicare più tempo ai nostri cari e alle relazioni troppo trascurate ai giorni nostri.
   Pensate a quante cose pubblico e privato potrebbero rinunciare di comprare o di ridurre: le auto elettriche già esistono (2 Euro di elettricità di casa caricano l'auto per 100 Km, con velocità massima 80 Km/h...tanto in città più dei 50 km/h non si può fare per legge), le celle fotovoltaiche possono sostituire l'Enel per l'80%, la bolletta del gas abbattuta con pannelli termoriflettenti e case ad isolamento termico, la spesa fatta dai Gruppi di Acquisto Solidali che prediligono i prodotti locali (meno traffico sul gomma e meno petrolio e meno smog) e biologici (falde acquifere pulite), prodotti di stagione (quindi fatti con minor dispendio di energie delle serre), telefonate e cellulari ormai devono essere a costo zero grazie a internet e alla tecnologia wi-fi...
   Insomma il nostro futuro c'è già, ma dobbiamo metterlo in pratica...cambiare è difficile ma possibile...volere è potere...

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La nostra economia si fonda sul commercio della guerra

Post n°170 pubblicato il 15 Maggio 2006 da Boycott
 
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   Il Governo ha deciso di non rendere nota prima della chiusura della Legislatura la Relazione 2006 - che secondo la legge 185/90 avrebbe dovuto essere disponibile entro il 30 marzo (ma si sa che in Italia le regole servono solo per esser aggirate da chi studia legge)- sull'esportazione nazionale di armi. Ma da alcune anticipazioni de "il Sole 24 Ore" del 3 maggio scorso si apprende che, sia pur con un leggero calo del 9,5%, il portafoglio d'ordini delle autorizzazioni per l'anno 2005 sostanzialmente tiene attestandosi attoro ai 1.360,7 milioni di euro. Ma soprattutto cresce di oltre il 73% il valore delle consegne effettuate nel 2005 che sfiorano gli 831 milioni di euro contro 480 del 2004: il miglior dato dell'ultimo sessennio, segno evidente che le commesse autorizzate negli scorsi anni dal Governo si stanno realizzando. Tra i produttori, spicca la società elicotteristica Agusta, con oltre il 13% delle operazioni autorizzate (quasi 180 milioni di euro di vendite autorizzate) e la Galileo Avionica (166 milioni).
   Per quanto riguarda le banche, nel 2005 sono state autorizzate dal Ministero dell'Economia 645 operazioni definitive per un valore complessivo di 1.125,8 milioni di euro, anche qui in leggero calo rispetto all'anno precedente quando avevavi raggiunto la cifra record di 1.318 milioni di euro. "Nonostante l'annunciata riduzione, le prime quattro principali banche di appoggio a questo commercio sono italiane e Capitalia mantiene saldo il primo posto (168 milioni di euro) seguita dal il gruppo S.Paolo Imi (164 milioni), dalla Cassa di risparmio di La Spezia (112 milioni) e dal gruppo Unicredit (101 milioni)" - commenta Giorgio Beretta coordinatore della Campagna di pressione alle banche armate. Ironico il fatto che il coordinatore di Banche armate si chiami Beretta .Se avete il conto corrente in queste quattro banche chiedetevi se non siete un po' corresponsabili del mercato delle armi (in quanto "finanziatori" delle stesse) e del mantenimento dei conflitti nel mondo (in quanto con le armi esportate in certi paesi la guerra persiste).

"Non disponendo ancora di tutti i dati, è presto per fare commenti più specifici, ma va comunque riconosciuto a Capitalia di aver onorato quanto annunciato dal Direttore Generale al convegno nazionale promosso dalla Campagna lo scorso gennaio di aver ridimensionato significativamente il volume delle transazioni legate a operazioni di export di armamenti, che nel 2004 superava i 396 milioni di euro". "Preoccupa invece - continua Beretta - il forte ritorno del gruppo Unicredit che negli ultimi anni sembrava stesse uscendo da questo business tanto da raggiungere nel 2004 i 20,2 milioni di euro, mentre nel 2005 risale a più di 101 milioni di euro ".
   "Va invece valutata attentamente la crescita della partecipazione delle banche straniere, che con 445 milioni di euro si aggiudicano uno share del 40% del totale. Va innanzitutto notato che si tratta in gran parte di istituti europei anche in conseguenza di alcune grosse commesse degli ultimi anni verso Paesi dell'area Ue; ma proprio questo rende improrogabile uno stretto collegamento della Campagna italiana con altre associazioni attive in Europa. Nei prossimi giorni si terrà a Gent (Belgio) l’incontro annuale dell’European Network Against Arms Trade (ENAAT), che quest'anno è dedicato proprio alle questioni finanziarie dle comercio delle armi e alla quale la Campagna parteciperà per incrementare i contatti e definire su scala europea un'azione comune con le diverse associazioni già attive nel settore" - sottolinea Beretta.
   "Inoltre preccupano, ancora una volta i destinatari delle armi italiane: tra i primi dieci acquirenti troviamo Paesi Ue come Spagna (autorizzazioni per 159 milioni di euro) e Gran Bretagna (131 milioni) e Belgio (67 milioni), ma anche Turchia (116 milioni), India (104 milioni), Singapore (88 milioni), Egitto (77 milioni), Oman (55 milioni), Emirati Arabi (54 milioni), e Pakistan (49 milioni, uno stato con dittatura): insomma le zone calde dell'area asiatica e medio-orientale e i paesi dove persistono gravi violazioni dei diritti umani sono ancora i principali clienti del "made in Italy" armiero" - conclude Beretta.

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Aboliamo i costi di ricarica per schede cellulari!

Post n°169 pubblicato il 14 Maggio 2006 da Boycott
 
Foto di Boycott

   In questi giorni è passata sotto esame alla Commissione Europea la richiesta
di abolizione dei costi di ricarica per le schede cellulari (i famosi 5 euro
sui 30 che paghiamo) presentata da un comune cittadino italiano. Questo fenomeno è tutto italiano, negli altri paesi del mondo il credito telefonico corrisponde a quello che si ha pagato per la ricarica! La notizia che la C.E. si stia mobilitando (e ha già preso contatti con l'Authority italiana) ci rinfranca moltissimo, ed è un segnale chiaro e pulito del fatto che qualcosa può cambiare. Per questo riporto qui sotto un link nel quale si può firmare (online) la petizione per l'abolizione dei suddetti costi di ricarica. Bisogna arrivare a quota 50000 firme ... siamo solo a 13000! (Ma quand'è che noi italiani la smetteremo di farci prendere per il culo?! )

Il primo link qui sotto e quello che permette di accedere alla
petizione:

http://www.petitiononline.com/costidir/petition.html

Questo secondo link è quello che permette di accedere ad un articolo sul
tema:

http://punto-informatico.it/p.asp?id=1473614&r=Telefonia


Ringrazio tutti per l'attenzione e spero che darete l'opportunità a tutti i vostri amici/conoscenti di fornire il loro contributo all'iniziativa...e che loro lo facciano a loro volta!

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Oppure basta lasciare un commento qui.
Ciao e grazie a tutti in anticipo

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: Boycott
Data di creazione: 14/11/2005
 

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