tracce di me...una finestra sul mio mondo... |
o sia ormai arrivata alla perfezione;
solo mi sforzo di correre per conquistarlo,
perchè anch'io sono stata conquistata da Gesù Cristo.
(ATTI 1:8)
ma avrete forza dallo Spirito Santo
che scenderà su di voi
e mi sarete testimoni
fino agli estremi confini della terra
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col vento,
in un tempo che non si conta
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ha tutto il tempo,
per viverlo.
F.Franco
« Felice settimana. | 9 novembre 2007 - 9 nove... » |
“Che problema c'è? Nessun problema. Voi nonci credete, io non vi risorgo. Non esisto nemmeno, per voi. Facciamoche sono un pezzo di legno”. “Quindi?” “Quindi cos'è questa storia chemi denunciate a Strasburgo? Cosa posso aver fatto, se sono un pezzo dilegno?” ... Io un crocefisso l'ho già tolto. Due settimane fa,nell'intervallo. Stavo dando un'occhiata ai traffici loschi in zonadistributore di merendine, quando vengono in due a dirmi che in Secondaè caduto Gesù. Mi reco immediatamente sul luogo del misfatto einterrogo i testimoni oculari. Chi è stato? Silenzio. Proiettili,elastici, palline di carta? Negano tutti, del resto non mi parel'abbiano mai considerato un bersaglio; hanno una certa soggezione.Forse una vibrazione del pavimento, qualcuno che saltella o che va asbattere contro la parete, una porta chiusa di scatto: sia come sia,sembra caduto da solo. Ne traggo auspici non buoni. Ma in quantoinsegnante ostento razionalità e pragmatismo. Do un'occhiata al Cristoin questione: è caduto per l'ultima volta. Frattura completa del polsosinistro, il destro era già partito mesi fa. O anni fa. Anche ilchiodino sotto i piedi è sparito da molto. A questo punto mi spiace, mafinché qualcuno (chi?) non stanzia nuovi fondi, il crocefisso se neresta nel cassetto in fondo. Oggi l'ho rivisto in corridoio, però agrandezza naturale. Sanguinava copioso. Subito ho pensato a una rissain IIC, poi mi sono accorto della corona di spine e della croce cheportava in spalla, quindi, insomma, era Lui. “Domine, quo vadis?” “Enon parlare latino, che tu sappia io ho mai saputo il latino?” “No, cheio sappia no”. “Mi dà anche un po' ai nervi”.
“In effetti ècomprensibile. Ma insomma, Signore, dove vai?” “Dove vado, dove vuoiche vada. A farmi crocifiggere un'altra volta, vado”. “Ma no, dai,Maestro...” “...visto che la prima non è bastata”. “Non te la prendere,ti prego. A scuola succede, le cose cadono, si rompono... ho dovutometterti nel cassetto, ma ti giuro che...” “Ma non ce l'ho con te, cosac'entri te. Sei anche tu un povero cristo”. “Grazie, Maestro”. “Ce l'hocon i farisei, per prima cosa”. “Aaah, i farisei”. “Hai capito, no?”“Beh, magari un aiutino...” “Quelli che mi hanno preso per un simbolodella cultura, della tradizione. Una bandierina, praticamente. Aho', mastiamo a scherzare?” “Però anche la tradizione ha la sua importanza...”“Cioè secondo voi io mi sono fatto inchiodare mani e piedi perrappresentare una tradizione? Cioè, siamo a questo? Babbo Natale, laBefana e Cristo in Croce? Magari vi aspettate che vi porti anche iregali?” “Ma no, non dico questo, però...” “Però niente. Li vedi questichiodi qua? Li vedi?” “Ehm, sì”. “Sono autentici, va bene? Non sono unsimbolo, sono una rappresentazione realistica. Duemila anni fa iribelli li uccidevano così. Li esponevano su un trespolo finché nonmorivano soffocati. Perché fossero da esempio. Tutto molto razionale,ma anche molto teatrale, ma anche violentissimo, Dio Me! Io rappresentoquesto, va bene? Rappresento un supplizio capitale! Rappresento lacrudeltà dell'uomo e la ribellione dell'uomo! Rappresento la Morte!Rappresento il...” “Ehm, Maestro... forse sarebbe meglio abbassare unpo' la voce”. “Il Martirio!” “Ssssssssssssh!” “Cos'è, hai paura?”“Maestro, in effetti sì. Siamo nel 2009, è pieno di bambini musulmaniqui, e quella parola...” “Quella parola è italiana, ha radici nellatino che ti piace tanto, è il fondamento della tua cosiddettatradizione, sepolcro imbiancato che non sei altro”. “Sì, sì, Maestro, èvero... d'altronde...” “D'altronde?” “Non puoi negare che suoni po',come dire... scandalosa”. “E che m'interessa a me? Guarda che io nonsono mica un santone indiano peace and love! Io non sono venuto aportare la pace, ma la spada”. “Matteo Dieci Trentaquattro”. “Appunto.Io sono lo Scandalo! Sono pornografia, non so se è chiaro! Un uomotrafitto da chiodi che grida dai vostri muri, che chiama alcombattimento per la salvezza! Io sono questo, mica l'albero diNatale”. “Ecco, Maestro, in effetti, se mi ci fai pensare, sì. Tu seimolto scandaloso. Molto più di quanto io quotidianamente possasopportare”. “Tuo problema, non mio”. “Però succede un po' come contutti gli spettacoli disgustosi... all'inizio non riesci a guardarli,ma se ti abitui a darci un'occhiata tutti i giorni, dopo un po' non cifai più caso... diventi parte di uno sfondo familiare”. “Ah, dici che ècosì? Va bene, allora toglietemi immediatamente”. “Ma poi i Vescovi...”“Tiratemi fuori solo ogni tanto, quando i fedeli meno se lo aspettano.Io non voglio passare sullo sfondo, io voglio spaventarvi”. “Se lametti così...” “E aggiungo una cosa. È proprio sulla mia consistenza dicarne e sangue e ossa e chiodi che è fondato il realismo europeo, èchiaro? Se avete avuto Giotto Caravaggio e Mapplethorpe lo dovete soloa me! Esclusivamente a me!” “Oddio, Mapplethorpe...” “Adesso niente.Rileggiti Auerbach. Che se era per gli ebrei o per Maometto, con leloro menate filosofiche sulla non rappresentabilità del divino, aquest'ora eravate ancora lì a eccitarvi sui triangoli e gli ottagoni.Dario Argento deve tutto a me. Che dico. Tinto Brass...” “Piano, Gesù,piano!” “E adesso salta fuori che sono solo una tradizione. Ilmandolino è una tradizione. La pizza è una tradizione. Appendete imandolini e non rompete, io sono Gesù Cristo morto in croce, non cicredi?, vuoi toccare?” “No, no, no, mi fido”. “No, ma guarda, tocca”.“Maestro, sul serio, io...” “No, tu adesso tocchi. Il cristianesimo sitocca, va bene? Non è una menata filosofica: è carne e sangue, pane evino. E i farisei lo sai che fine fanno. Finiscono in vomito”.“Apocalisse Tre Quindici”. “Precisamente. E poi ce l'ho anche coiSadducei”. “I sadducei”. “Hai capito, no?” “Ehm”. “Ma perché perdotempo con te. Matteo Ventidue Ventitré”. “Quelli che non credono nellaresurrezione”. “Ecco. Non ci vogliono credere? Va bene. Che problemac'è? Nessun problema. Voi non ci credete, io non vi risorgo. Non esistonemmeno, per voi. Facciamo che sono un pezzo di legno”. “Quindi?”“Quindi cos'è questa storia che mi denunciate a Strasburgo? Cosa possoaver fatto, se sono un pezzo di legno?” “Dunque, se ho ben capito lasentenza, la tua presenza sul muro, in quanto pezzo di legno...impedirebbe ai loro figli di crescere secondo i principi dei genitori”.“Vabbè, siamo alle comiche. Ma che principi hanno questi genitori, sipuò sapere?” “Beh, presumo che si tratti dell'illuminismo, delrazionalismo...” “Non conosco, ma dev'essere un pensiero molto debole,se si cancella appena fissi un pezzo di legno. Cos'è, sono un totem,adesso? Se mi fissi ti faccio dimenticare la lezione? Mi volto unattimo e mi tornate all'età della pietra?” “Maestro, ci vuoletolleranza...” “Ma tolleranza di che. È come quelli che si sbattezzano.In teoria non credono nel battesimo. In pratica però hanno paura direstare segnati per sempre da uno schizzo d'acqua. Va bene, allora aquesto punto chiamiamo Wanna Marchi che vi fa le carte e vi vende inumeri del lotto, a proposito, di che segno sei?” “Maestro, ci vuolerispetto...”. “Che poi, spiegami. Il genitore ha il diritto che ilfiglio sia educato secondo i suoi principi? Non suona un po'totalitario? E quindi ti cresci un piccolo a tua immagine esomiglianza, che creda solamente nelle cose in cui credi in te, e poila prima volta che lo lasci libero nel mondo, lui vede due legnettiappesi al muro che non corrispondono al suo sistema di credenze e va inconfusione? Corte dei diritti dell'uomo, intervieni immediatamente! Ilpezzetto di legno sta fissando il mio bambino! Ma come li tirate suquesti ragazzi?” “Facciamo quel che possiamo”. “Il mondo è pieno dicose. Per dire, ci sono i semafori e non sempre segnano verde. Ibambini lo devono sapere. Ci sono persone nel parco che offronocaramelle e non sono tutti buoni. Poi ci sono i pezzetti di legno e nontutti corrispondono alle cose a cui crede mamma o papà. Vogliamoabolirli a scuola? E quando li incontreranno nella vita, come sicomporteranno?” “Quindi Maestro, in conclusione, dobbiamo riappendertio no?” “Ma fate quel che vi pare, tanto comunque sia non avete capito.Mi sembra tutto così poco serio. Il fariseo che mi pianta come unabandierina, il sadduceo che vede la bandierina e si sente leso nei suoidiritti umani, è l'umanità? Sembra un pollaio. Non ci sono cose piùserie? A scuola, poi. Che io nelle scuole ci vado, lo so quali sono iveri problemi”. “Eh, immagino”. “No, non puoi neanche immaginare,fidati. Sai quante non sono a norma? Sai quante non rispettano la 626?Sai quanto costerebbe metterle tutte in sicurezza?” “Ecco, Maestro,questi sono effettivamente problemi seri...” “Sai che mancano isostegni? I corsi di recupero? Sai che la scuola assomiglia sempre menoun luogo educativo e sempre più a una casa di detenzione? Parliamo diquesto!” “No, Maestro, appunto. Proprio perché sono problemi seri, èmeglio non parlarne”. “E perché?” “Perché, perché... perché a parlarnenon si risolvono, e allora ci si deprime soltanto. Siamo in crisi,tutti vorrebbero scuole più belle, ma votano il primo che gli prometteuna tassa in meno, quindi...” “Vi consolate chiacchierando dibandierine”. “Sì. I problemi veri sono deprimenti. I problemiidentitari invece, come dire, sono sexy. Tutti possono dire la lorosenza impegno... ieri le bandierine, domani i dialetti...” “Oggi iCristi in croce...” “Maestro, sì. Ma non devi prendertela”. “No, no,non me la prendo. Adesso però vado. Mi aspettano in sala mensa”.
grazie Gesù per aver mosso questa penna spietata!!! olè
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perchè qui abbiam bisogno di Te.
Per favore ritorna,
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TU SEI LA MIA CASA..
Tu sei la mia vita
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Tu sei la mia strada,
la mia verità,
nella tua parola io camminerò
finché avrò respiro
fino a quando Tu vorrai
non avrò paura sai
se Tu sei con me
io ti prego resta con me. (...)
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