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ricordare ieri 10 febbraio si può......

Post n°128 pubblicato il 11 Febbraio 2013 da donadam68
Foto di donadam68

 

Per ricordare ieri 10 febbraio .... data senza dubbio importante nella Storia

ho pensato di riportare qui uno stralcio di quanto la Repubblica scriveva appunto ieri.....

http://www.repubblica.it/cronaca/2013/02/10/news/foibe_memoria-52325748/

Foibe, l'Italia rende omaggio alle vittime
Bersani "Un orrore troppo a lungo negato"

Nella giornata del ricordo dei 20 mila infoibati e i 350 mila profughi istriani, fiumani e dalmati, Fini: "Dolore e ferita profonda in tante famiglie italiane". Alfano: "Mai più pagine strappate". Il sindaco Alemanno all'Altare della Patria di Roma: "La memoria sia condivisa". Meloni: "Revocare l'onoreficenza a Tito

ROMA - Una giornata per non dimenticare le vittime delle Foibe, gli italiani privati dei loro diritti e dei loro beni. E il Paese oggi rende omaggio a una delle pagine più drammatiche della nostra storia. Quando, come ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani, "nel martoriato confine orientale, l'odio etnico e il furore ideologico determinarono, in una terribile concatenazione di eventi, la pulizia etnica e l'esodo di migliaia di italiani". "Questa Giornata - ha proseguito Bersani - restituisce all'Italia la memoria di un dramma per troppo tempo negato e permette a ogni cittadino di sentirsi parte di un'unica comunità. Coltivare la memoria e la storia di quegli eventi è necessario per il rispetto dovuto ai 20 mila infoibati e alla dignità offesa di 350 mila profughi istriani, fiumani e dalmati".

A Roma sotto il cielo limpido e ghiacciato, il sindaco Gianni Alemanno ha deposto una corona d'alloro sull'Altare della Patria. "Oggi portiamo l'omaggio della città di Roma a queste persone che appartengono alla nostra storia e identità nazionale. La memoria deve essere condivisa, non dobbiamo dimenticare nessuno degli orrori e delle tragedie del Novecento, in particolare quelli che hanno toccato nel vivo la coscienza del popolo italiano dopo tanti anni in cui sono stati nascosti". Alemanno ha anche ricordato la scelta dell'amministrazione di far nascere una 'Casa del ricordo' in via di San Teodoro e il protocollo firmato qualche giorno fa che prevede "l'avvio di una collaborazione per individuare progetti, interventi e azioni di interesse comune" per diffondere la storia di quanto accaduto.

La Giornata del Ricordo è stata istituita nel 2004 dalla legge n. 92 del 30 marzo per conservare la memoria delle vittime delle Foibe e dell'esodo degli italiani, istriani e dalmati nel Secondo conflitto mondiale. In occasione delle celebrazioni è stato anche firmato il protocollo d'intesa con l'Angvd, fondata nel 1947 e che è l'associazione più rappresentativa a livello nazionale e nella Capitale delle vittime delle Foibe.

 

 Tale  fenomeno si inserisce in quei processi di assimilazione ed emigrazione forzata, che provocarono milioni di vittime come ad esempio il genocidio armeno, lo scambio di popolazione tra Grecia e Turchia e l'esodo dei tedeschi dall'Europa orientale. Molte  realtà plurilinguistiche e multiculturali esistenti in Europa ed Asia che nel corso della storia ne uscirono distrutte per tali motivi.

Le radici di questo fenomeno partono dalla delegittimazione del potere monarchico; gli stati trovarono la loro nuova legittimità nel concetto di popolo, inteso come una comunità cementata da alcune caratteristiche distintive (come lingua, cultura, religione, origine, storia). Man mano che le singole popolazioni si identificavano in specifiche nazioni si vennero a creare diverse occasioni di conflitto, ad esempio quando una nazione rivendicava territori abitati da propri connazionali e posti al di fuori dei confini del proprio stato, oppure quando specifiche minoranze etniche cercavano la secessione  da uno Stato, sia per formare una nazione indipendente, sia per unirsi a quella che consideravano la madre patria. Una terza fonte di conflitto fu provocata dal tentativo, da parte di molti Stati, di assimilare od espellere le proprie minoranze, considerandole realtà estranee o un pericolo per la propria integrità territoriale.

 Lo spandersi del cosiddetto "mito della vittoria mutilata", rese  fertile nel periodo fascista, appunto del "fascismo di confine".

Varie furono le azioni violente compiute dagli squadristi fascisti, spesso con il tacito appoggio delle autorità, che li sfruttarono per sedare i disordini: i fascisti si presentarono infatti come i tutori dell'italianità e del mantentimento dell'ordine nazionale e sociale della Venezia Giulia. Il fascismo fu considerato risolutivo da parte di chi temeva la crescita del movimento socialista e di chi voleva risolvere drasticamente il "problema slavo"

« Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. [...] I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani »
Benito Mussolini, discorso tenuto a Pola il 24 settembre 1920

La situazione degli slavi si deteriorò con l'avvento al potere del fascismo, nel 1922. Fu gradualmente introdotta in tutta Italia una politica di assimilazione delle minoranze etniche e nazionali, che comportò l'italianizazione di nomi e toponimi, la chiusura delle scuole slovene e croate, il divieto dell'uso della lingua straniera in pubblico, ecc. Simili politiche di assimilazione forzata  erano all'epoca assai comuni in Europa, venendo applicate, fra gli altri, anche da paesi come la Francia  o il Regno Unito, oltre che dalla stessa Jugoslavia nei confronti soprattutto delle proprie minoranze tedesche,ungheresi e albanesi. La politica di "Bonifica  etnica" avviata dal fascismo fu tuttavia particolarmente pesante, in quanto l'intolleranza nazionale, talora venata di vero e proprio razzismo, venne affiancata e coadiuvata dalle misure repressive tipiche di un regime totalitario

L'azione del governo fascista annullò l'autonomia culturale e linguistica di cui le popolazioni slave avevano goduto durante la dominazione asburgica e esasperò i sentimenti di inimicizia nei confronti dell'Italia.

Nell'aprile del 1941 l'Italia partecipò all'attacco deell'Asse contro la ex-Jugoslavia, la quale fu smembrata e parte dei suoi territori furono annessi agli stati invasori.

Dopo il trattato di Roma,  l'Italia annesse parte della Slovenia, la Dalmazia settentrionale e le Bocche di Cattaro, divenendo militarmente responsabile della zona che comprendeva la fascia costiera ed il relativo entroterra, della ex-Jugoslavia.

In Slovenia fu costituita la provincia di Lubiana.  In Dalmazia fu invece instaurata una politica di italianizzazione forzata del territorio e della popolazione. In tutta la Dalmazia, sia italiana che croata, si innescò dalla fine del 1941 una crudele guerriglia, che raggiunse livelli di massacro dopo l'estate 1942.

Durante tutta la durata del conflitto vennero perpetrate da tutte le parti in causa numerosi crimini di guerra, devastazioni di villaggi e rappresaglie anche contro la popolazione civile, come molti gli sloveni  deportati nei campi di concentramento di Arbia e di Gonars

Nello stato indipendente di Croazia , ad esempio una feroce pulizia etnica nei confronti dei serbi, nonché di zingari ed ebrei, simboleggiata dall'istituzione del campo di concentramento di Jasenovac e contro il regime e gli occupanti presero le armi i partigiani di Tito, plurietnici e comunisti......

 Le vittime del periodo settembre-ottobre 1943 nella Venezia Giulia, si aggirano sulle 400-600 persone. Alcune delle uccisioni sono rimaste impresse nella memoria comune dei cittadini per la loro efferatezza: tra queste sono Norma Casetto, don AngeloTartichio, le tre sorelle Radecchi

Dal 1943 al 45 si susseguirono le repressioni nazifasciste che portarono la provincia di Gorizia ad essere la prima in Italia per numero di morti nei campi di sterminio nazisti, mentre quarta fu Fiume.

 

 Follie nelle foibe


Non importa
di quali idee sono figlie,

mai dobbiamo tacere le stragi
per non diventare noi stessi
muti complici degli assassini


    Giancarlo Cobite


                                     - Oggi in ricordo, sempre nel cuore -


 

 Nb. : Un post sicuramente non facile .....

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e un paradiso in un fiore selvaggio,
tenere l'infinito nella palma della mano
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...e così attingendo i miei colori 

dal sole e dal mare dipingo la 

       tela della mia vita 

e con parole e pensieri ho imparato 

anche nel buio della notte solamente 

a V O L A R E    

 

 

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